Interiore o esteriore, è comunque una forte emozione. Si lega indissolubilmente all’arte e nell’arte vive in tutte le sue forme.
Cannes è un Festival che di bellezza se ne intende. Trasmette stile, eleganza, fascino. Merito, anche, delle belle presenze sulla Croisette, che non mancano neanche in questa sessantanovesima edizione. I nomi sul red carpet sono tanti e altisonanti.
L’edizione numero 69 è iniziata con Woody Allen che, fuori gara con il film “Cafè Society”, che ha sfilato con tutto il cast presente alla kermesse: KristenStewart, Jesse Eisenberg e Blake Lively. Attrici e modelle e ambasciatrici di moda e bellezza si sono susseguite sul tappeto rosso e durante la serata hanno brillato anche le stelle Susan Sarandon, Lily Donaldson e Julianne Moore, oltre a Eva Longoria e Naomi Watts.
Le donne sembrano essere le protagoniste di questa edizione così ricca di star: in giuria spiccano i nomi di Valeria Golino, Vanessa Paradis e Kirsten Dunst, affiancati da George Miller, MadsMikkelsen e László Nemes. E poi ancora in passerella anche Bella Hadid, la bellissima Bianca Balti, Paolo Sorrentino e Victoria Beckham.
Ma la bellezza è il carburante di Cannes anche in altre forme. Si nutre di quei sentimenti che paiono esser ancora capaci di muovere il mondo: la kermesse è stata aperta, infatti, da un omaggio alla triste Parigi dilaniata ancora dal dolore del terrorismo nonché da un ricordo, intimo e affettuoso, per il talentuoso Prince, scomparso lo scorso 21 aprile.
Da segnalare, poi, il ritorno di Pedro Almodovar al Festival con “Julieta”, riflessione dolorosa e importante sul destino, sull’abbandono, sul vuoto incolmabile lasciato dalle persone che, senza spiegare il motivo, decidono di sparire dalle esistenze di chi le ama. C’è poi Nicolas Winding Refn, che descrive in “The Neon Demon” il mondo della bellezza a tutti i costi: un inferno sanguinario dove il culto dell’apparenza scatena crimini efferati e dove il fascino è destinato a diventare un pericoloso boomerang.
Sarà, senza dubbio, un’edizione da non perdere.