Il regista serbo si dedica ancora una volta al sociale e alla criminalità. Torna con la mente al conflitto in Kosovo del 1999 e lo approfondisce prendendo come filo rosso una tematica delicata e attuale.
Un film sul traffico illegale di organi avvenuto durante la guerra in Kosovo nel 1999, quando il conflitto era in dirittura d’arrivo. Questa l’idea di Emir Kusturica, regista serbo che da sempre combatte per e con il suo popolo.
L’indiscrzione arriva proprio dalla stampa del suo paese, la Serbia. Il regista dovrebbe lavorare alla pellicola da qui sino al 2016. L’obiettivo? Fare chiarezza definitivamente su un caso abbastanza spinoso. Un caso che nel 2008 divenne di pubblico dominio. Lo rese noto l’ex procuratore capo del Tribunale penale per l’ex Jugoslavia, Carla Del Ponte.
La notizia del film di Kusturica non lascia, naturalmente, tutti contenti. A indignarsi è soprattutto Lirak Celaj, presidente dell’associazione cineasti di Pristina, che dichiara: “E’ propaganda anti-albanese“.