Iron Man 2, recensione in anteprima

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Il magnate Tony Stark (Robert Downey Jr.) divenuto sentinella della pace mondiale grazie alla sua ipertecnologica armatura, rivela la sua identità al mondo intero confessando di essere Iron Man, confessione che avrà un duplice effetto, quello di catapultarlo al centro dell’attenzione trasformandolo in una celebrità, e quello meno piacevole di attirare l’attenzione del governo e dell’esercito americano riguardo la potenzialità distruttiva posseduta dal magnate.

Nel frattempo Stark oltre a schivare commissioni senatoriali che intendono estorcergli la sua tecnologia, dietro alle quali c’è il suo rivale in affari Justin Hammer (Sam Rockwell), nonchè il suo amico Rhodes (Don Cheadle) costretto suo malgrado a fare i conti con la divisa che indossa, deve fare i conti con il Palladio emesso del suo cuore artificiale che lentamente e inesorabilmente lo sta uccidendo avvelenandogli il sangue, e un nuovo mortale nemico, il letale  whiplash alias Ivan Vanko (Mickey Rourke), figlio di un ex-collaboratore del padre di Stark in cerca di vendetta.

Whiplash cercherà con l’aiuto di Hammer di distruggere Stark considerando le Stark Industries come responsabili della morte e dell’esilio del padre, mentre Stark con la morte sempre più vicina subirà un tracollo psicologico che lo porterà ad accentuare iil suo già eccentrico comportamento.

Il regista Jon Favreau fa il bis e riporta Robert Downey Jr. fresco del successo del suo Sherlock Holmes, nei panni dell’eccentrico miliardario Tony Stark, gli effetti speciali si affinano, il regista mantiene le premesse fatte durante la lavorazione e ispirandosi al lavoro di Peter Jackson con il suo King Kong, sceglie una miscela di live-action e CGI, con una serie di armature altamente performanti che danno agli effetti visivi una consistenza davvero impressionante.

In questo sequel si spinge, come successo a suo tempo con il popcorn-movie Transformers 2, sull’ironia e in questo caso l’istrionismo del protagonista, attore di caratura davvero caratterizzante, tanto da mettere in ombra in più di un’occasione il suo alter ego d’acciaio, e capace di sostenere senza problemi il confronto con altri due avversari corazzati come War Machine e Whiplash.

Già dall’incipit che ammicca ad una famosa sequenza di Rocky 4 con James Brown si capisce il tono della messinscena, ironia e battute saranno il sale di tutta l’operazione, e così sarà, tutto il mirabolante cast riunito per l’occasione, Samuel L. Jackson e Mickey Rourke compresi diventano dei comprimari di lusso, Robert Downey Jr. regna incontrastato su uno script cucito a misura, gigioneggia e scorazza nella sua armatura rossa neanche fosse l’ultima Ferrari da sfoggiare.

Iron Man 2 diverte, coinvolge e stupisce con la giusta dose di traslucide meraviglie hi-tech, resta inferiore al primo capitolo sicuramente meno easy e più ricco di spessore, ma con un protagonista del genere non si poteva restare certo delusi con qualunque tipo di script ci fossimo confrontati, perchè come dice lo stesso Tony Stark/Robert Downey Jr ad un senatore degli Stati Uniti troppo zelante Iron Man sono io.