Fa già discutere i puristi quel Batman di Robert Pattinson con Matt Reeves alla regia. Sì, perché se negli scorsi mesi tutto si riduceva a soffiate, leaks, voci di corridoio e indecenti pronostici ora è realtà: il nuovo Batman sarà Robert Pattinson, quello che ha fatto innamorare le ragazzine e infuriare i ragazzini dai tempi della trilogia di Twilight e che ora “si permette” di indossare i panni del Cavaliere Oscuro, quel Bruce Wayne che i boomer come il sottoscritto sono ancora abituati a immaginare interpretato da Michal Keaton.
Eppure lo stesso Pattinson lo abbiamo visto in The Lighthouse e ci ha fatto convenire: un altro attore, al suo posto, non avrebbe fatto lo stesso. Probabilmente la reputazione del divo americano ha lo stesso destino di quella del Leonardo Di Caprio di Titanic: Di Caprio, diciamolo, è un mostro di bravura e dobbiamo considerare che Pattinson sta facendo molta fatica per scrollarsi di dosso l’associazione mentale con il vampiro che lo ha reso famoso.
Essere un uomo piacente può essere una condanna, specie se un film ti fa interpretare il ruolo di un tizio bello e dannato. Il Batman di Robert Pattinson servirà anche a questo. La conferma arriva con il primo trailer ufficiale del film di Matt Reeves, che come specifica Il Fatto Quotidiano è ancora in lavorazione. Eppure in quel teaser trailer c’è già tutto quello che dovrà essere la forza del nuovo film della saga infinita del Cavaliere Oscuro.
C’è di più: nel trailer di The Batman ci sono anche i Nirvana. Suona strano, perché quando si parla dell’uomo pipistrello siamo abituati a musiche cinematiche, orchestre o atmosfere industrial, mentre in questo caso la scelta è caduta sul mondo del grunge. No, certo è che non ascolteremo Smells Like Teen Spirit: nel trailer di The Batman la voce di Kurt Cobain canta Something In The Way, quel lamento cupo e tenebroso che chiudeva l’album Nevermind (1991).
Fa un certo effetto conoscere le prime immagini del Batman di Robert Pattinson sulle note dei Nirvana: sarà un film dark e maledetto? Probabilmente lo è già, perché quando si parla della band di Seattle non si può scherzare con le emozioni.