La genesi de Il curioso caso di Benjamin Button è stata lunga e non priva di problemi, ma siamo certi che la trasposizione di questo intrigante racconto breve di Scott Fitzgerald datato 1922, non poteva capitare in mani migliori, il genio dark di David Fincher e la bravura di Brad Pitt coadiuvati da una splendida fotografia, una scenografia dai tratti gotici e retrò e una corposa dose di effetti digitali e make-up ci caleranno in questo mondo che per alcuni tratti caratteristici ci ricorda il surreale stile visionario del fiabesco universo di Tim Burton.
La storia narra di un certo Benjamin Button, a cui la natura in combutta col destino gioca un brutto tiro, immaginate che il tempo improvvisamente scorra in senso inverso, ma non il tempo che scandisce la vita di tutti i giorni, quello che regola giorno e notte, estate e inverno, solo quel particolare orologio interno che ognuno di noi ha, quell’orologio biologico che scandisce con invisibili e costanti rintocchi lo scorrere della nostra esistenza, bene adesso fermatelo e fate scorrere le lancette al contrario.
E’ così che inizia la nuova vita del povero Benjamin Button, nato già vecchio, scherzo di natura in fasce, che crescendo ringiovanisce, lo scorrere degli anni improvvisamente ed inspiegabilmente si arresta e comincia una lenta corsa all’indietro, inesorabilmente, condannato ad innamorarsi con la consapevolezza di veder morire chi gli sta accanto mentre il tempo implacabile lo rinvigorisce e al contempo ne consuma gli affetti.
In questo surreale e anomalo dramma fantasy, oltre a Brad Pitt, già alla terza collaborazione con Fincher, dopo Seven e Fight club, Cate Blanchett (Elizabeth: the golden age) nel ruolo di Daisy la compagna di Button e Tilda Swinton (Michael Clayton), un cast talentuoso per un Fincher inedito, lontano dal thriller millenaristico Seven e dalla fantascienza nichilista di Alien3. L’uscita nelle sale americane è prevista per il giorno di Natale, mentre noi dovremo pazientare fino a Febbraio 2009, data prevista per l’uscita italiana.