La logorrorica, caotica e dolcissima Becky Fueller (Rachel McAdams) è follemente innamorata del suo lavoro, lo ama a tal punto da farne il centro dell’universo, il che andrebbe bene se questo non le impedisse di relazionarsi il minimo sindacale con l’altro sesso e se un bel giorno la sua attesa promozione a produttore esecutivo del programma di notizie mattutino in cui lavora, non si trasformasse in un inaspettato e repentino ben servito, con tante scuse e un licenziamento in tronco per sopraggiunti tagli al budget.
Senza un lavoro, ma con una gran voglia di mettersi in gioco Becky si lancia in una maratona curriculare spedendo referenze a destra e a manca fino a che un bel giorno tra un rifiuto e l’altro non si fa vivo il produttore di un contenitore mattutino con un budget miserrimo e un’audience se possibile ancor più scarsa, ma Becky nonostante le premesse da Titanic catodico vuole quel posto a tutti i costi e riesce ad ottenerlo accettando di confrontarsi con uno show alla deriva che sino a quel momento ha vissuto nell’anarchia più assoluta.
Rimboccatasi le maniche e capito l’andazzo, la battagliera neo-produttrice esecutiva prenderà come si suol dire il toro per le corna licenziando in tronco il co-conduttore del notiziario borioso e maniaco feticista e rimpiazzandolo con Mike Pomeroy (Harrison Ford), una vera leggenda del piccolo schermo purtroppo ormai in declino, costretto dalla determinata produttrice in erba a sottostare suo malgrado ad alcune clausole del suo contratto che lo costringeranno a presentare le news dello show con annesse le tanto odiate rubriche di bellezza, gossip e cucina.
Becky grazie al suo entusiasmo e ad una passione genuina per il suo lavoro non solo domerà lo stizzoso e burbero divo dei tg, ma risolleverà le sorti del programma e come ciliegina sulla torta il destino le riserverà anche una meritata e tanto desiderata parentesi romantica.
Che ci sia la Bad Robot di JJ Abrams dietro a questa godibile digressione su amore, lavoro e tv non ci sembra un caso, il talentuoso executive televisivo creatore del cult Lost nonchè regista di Mission: Impossible 3, insieme al fidato co-produttore Brian Burk con il quale ha realizzato il reboot di Star Trek, allestisce una comedy-romance davvero intrigante con una protagonista deliziosa e oltremodo credibile, un ritrovato Harrison Ford versione burbera che interpreta alla perfezione un ruolo che sembra pensato per il collega Jack Nicholson, con l’aggiunta della veterana Diane Keaton e del fascinoso Patrick Wilson, quest’ultimo già disilluso supereroe senza superpoteri in Watchmen e villain nel remake A-Team.
Alla regia de Il buongiorno del mattino troviamo l’inglese Roger Mitchell che contribuisce ad una confezione impeccabile in cui ritroviamo il medesimo stile e mestiere che hanno fatto del suo Notting Hill un classico del genere romance, mentre il brillante script di Aline Brosh McKenna, già sceneggiatrice per Il diavolo veste Prada e 27 volte in bianco, è l’ingrediente finale di una sorprendente e gradevole ricetta mai troppo ammiccante che risulta oltremodo vincente.
Note di produzione: nel ricco cast figurano anche Jeff Goldblum e l’attore televisivo Ty Burrell, quest’ultimo attualmente nel cast del serial-comedy Modern Family.