Sono trascorsi esattamente quaranta anni da quando nelle sale cinematografiche venne proiettato per la prima volta un film il cui destino era accaparrarsi un immenso successo e, come spesso succede, riuscire anche nel rovescio della medaglia: portarsi dietro un’altrettanto immensa serie di critiche e polemiche.
Buon compleanno, dunque, “Jesus Christ Superstar“. I meno giovani ricorderanno il musical diretto da Norman Jewison e estrapolato dall’omonimo musical. Si tratta di una delle prime “opere rock”. A scriverlo furono Andrew Lloyd Webber e Tim Rice.
Quaranta e non sentirli
Quarant’anni. Ma non sembrano essere affatto passati. “Jesus Christ Superstar“ rimane un fenomeno strettamente connesso all’epoca in cui venne realizzato. Al tempo, il mondo salutava l’esplosione globale della cultura hippie. Da poco, il mondo stesso si era lasciato alle spalle la rivoluzione del 1968.
Era dunque un decennio, quello dei ‘favolosi’ anni Settanta, in cui il livello dello scontro tra generazioni si era fatto ancora più violento e critico rispetto al decennio appena terminato. Eppure, al giorno d’oggi “Jesus Christ Superstar“ non ha perso nulla della sua enorme carica emotiva e, se ci si passa il termine, “rivoluzionaria”.