Da “Il lato positivo” a “Rush”. Da “Stoker” a “Cloud Atlas”. Da “La grande bellezza” a “Confessions”, passando per “Les Misérables”. Ecco quali sono i film da ricordare per quest’anno.
Film che hanno letteralmente segnato il duemilatredici ormai in chiusra. Emozionando gli spettatori e ricevendo un degno credito al botteghino negli Usa e/o in Italia.
1. Il lato positivo
Pat Solitano ha perso tutto: sua moglie, la sua casa e il suo lavoro. Torna così a vivere con i genitori, dopo aver passato otto mesi in un istituto psichiatrico poiché affetto da disturbo bipolare, emerso dopo aver sorpreso la moglie fedifraga. Nonostante le difficoltà, è determinato a ricostruire la propria vita e a riconquistare la moglie.
Pat incontra Tiffany, una misteriosa e problematica giovane donna, che in seguito alla morte del marito si è data alla promiscuità. Tiffany si offre di aiutare Pat, l’unica persona che ha rifiutato di fare sesso con lei e le ha dimostrato amicizia, a riconquistare la moglie (consegnandole una lettera in sua vece nonostante l’ordine restrittivo lo proibisca), ma solo se lui farà qualcosa di veramente importante per lei in cambio, ovvero partecipare con lei a una gara di ballo.
Nel frattempo, Pat deve ricucire un rapporto non facilissimo col padre (persona di buon cuore, ma fortemente scaramantica e che non ha mai saputo intavolare un rapporto aperto e sincero con il figlio), scommettitore incallito col sogno d’aprire un ristorante, e col fratello Jake (che lo ha sempre messo in ombra e con cui non è mai particolarmente andato d’accordo) e superare i suoi gravi problemi psichiatrici.
Dopo una serie di incontri con Tiffany, culminati nella gara di ballo (dove ottengono un punteggio sufficiente a far vincere una scommessa al padre, grazie al quale può evitare il fallimento e aprire l’agognato ristorante), Pat rivela a Tiffany di essersi innamorato di lei dal primo giorno che si sono incontrati e di sapere che lei non aveva mai consegnato la lettera alla ex moglie. Il film termina con la scena in cui i due innamorati si baciano su di una poltrona.
2. Les Misérables
1815. Nella prigione di Tolone, in Francia, il prigioniero 24601, il cui vero nome è Jean Valjean, viene rilasciato sulla parola da una guardia carceraria, Javert, dopo esser stato condannato ai lavori forzati per 19 anni dopo aver rubato un tozzo di pane per sfamare sua sorella e il figlio di quest’ultima, che rischiava la morte. Javert consegna a Valjean un foglio che denota quest’ultimo come un uomo pericoloso e che di conseguenza lo renderà un emarginato. Infatti, nessuno ospita Valjean, fino a quando, giunto a Digne, viene invitato dal pio e caritatevole Vescovo Myriel. Nonostante l’ospitalità dell’uomo, Valjean gli ruba l’argenteria e fugge, non riuscendo a farla franca. Di fronte alle guardie, il vescovo finge di aver consegnato lui stesso l’argenteria a Valjean e gli dona pure due candelabri d’argento. Valjean, pieno di vergogna ed umiliazione verso sé stesso, decide di diventare un uomo migliore.
1823. Otto anni dopo Valjean ha assunto la falsa identità del Signor Madeleine, diventando sindaco e proprietario di una fabbrica a Montreuil-sur-Mer. Una delle operaie della sua fabbrica, Fantine, viene licenziata perché è madre di una bambina pur non essendo sposata. Per poter continuare ad inviare soldi ai malvagi locandieri Thénardier che ospitano la piccola Cosette, Fantine vende i suoi bei capelli, due molari e infine sè stessa, diventando una prostituta. Triste e povera, Fantine comincia ad ammalarsi (probabilmente di tubercolosi). Un giorno un cliente la schernisce gettandole nel vestito della neve, e lei lo graffia sul volto. L’ispettore Javert vorrebbe arrestarla, ma Valjean (sempre sotto le mentite spoglie del Signor Madeleine) la porta in un ospedale per darle le cure necessarie. Intanto Valjean scopre che un innocente che gli assomiglia sarà condannato perché scambiato per lui, e dopo una notte di angoscioso tormento decide di rivelare di essere lui Jean Valjean. Mentre Javert si mette sulle sue tracce, Valjean raggiunge Fantine promettendole di avere cura di Cosette. Fantine muore, e subito dopo arriva Javert che attacca Valjean deciso ad arrestarlo. Dopo un breve duello, Valjean riesce a fuggire. Va dai Thénardier e, dopo averli pagati profumatamente, prende con sé la piccola Cosette, che da loro non aveva mai ricevuto neanche un po’ d’affetto. Con Javert sulle loro tracce, Valjean e Cosette lasciano la città.
1832. Valjean e Cosette, ormai adolescente, si trovano a Parigi. Cosette non sa nulla di sua madre né del passato del suo padre adottivo. A Parigi c’è un gran fermento, perché il generale Lamarque, simpatizzante del popolo, è molto malato ed è prossimo alla morte. Gli studenti rivoluzionari Marius Pontmercy ed Enjolras discutono di ciò assieme al piccolo monello di strada Gavroche, quando Marius vede Cosette e se ne innamora perdutamente. Deciso a rivederla, Marius chiede all’amica Éponine, figlia dei Thénardier ormai caduti in miseria, di rintracciare Cosette. Grazie ad Éponine, Marius scopre dove abita Cosette e i due confessano il loro amore reciproco (infatti anche Cosette era rimasta colpita da Marius). Intanto i Thénardier, che considerano Valjean la fonte delle loro disgrazie, tentano di rapinare la loro abitazione, ma Éponine, decisa a proteggere Marius, comincia a gridare mettendo il padre e i suoi amici in fuga. Qui si capisce che Éponine è innamorata di Marius, ma che è consapevole che lui non la amerà mai. Il tentativo di rapina, comunque, allarma Valjean, che decide di partire per l’Inghilterra con Cosette, che però è triste in quanto vuole ancora vedere Marius. Così mentre Valjean e Cosette si preparano a fuggire ed Éponine lamenta il suo amore non corrisposto, Marius ed Enjolras decidono di prendere parte ai moti rivoluzionari mentre Javert progetta di infiltrarsi tra i giovani ribelli per scoprire i loro piani. Così il gran giorno arriva, e i ribelli costruiscono le barricate per difendersi dagli attacchi nemici. I soldati francesi sembrano avere la meglio e raggiungono le barricate. Un soldato francese che sale sulle barricate sta puntando contro Marius, ma Éponine, giunta appena in tempo, afferra la canna del fucile del nemico puntandosela contro il petto, salvando Marius a costo della propria vita. Prima di morire fra le braccia di Marius, Éponine gli rivela di amarlo. Il piccolo Gavroche scopre che Javert è un traditore, e così i ribelli lo legano indecisi su cosa fare. Valjean scopre la storia fra Marius e Cosette, e, pur sconvolto, decide di unirsi alla rivolta per proteggere Marius. A Valjean viene dato il compito di uccidere Javert, ma Valjean simula soltanto di uccidere l’uomo, lasciandolo libero pur sapendo che continuerà a dargli la caccia. Javert non riesce a sopportare la verità della vita che non sempre legge e giustizia sono la stessa cosa (incarnata dalla figura di Jean Valjean contemporaneamente criminale e brav’uomo), e cosi rendendosi conto della bontà di Valjean si suicida gettandosi nella Senna. Durante il secondo attacco tutti i rivoluzionari, compresi Enjolras e Gavroche, vengono uccisi, tranne Valjean che porta Marius privo di sensi in salvo nelle fogne. Il giorno dopo Valjean permette a Marius di sposare Cosette, ma decide di partire in quanto la sua presenza sarebbe dannosa per Cosette. Durante la festa di matrimonio, Marius scopre dai Thénardier che è stato Valjean a salvargli la vita, così i neo-sposi lasciano la festa e raggiungono Valjean, solo e malato, che è ormai in punto di morte. Dopo aver consegnato a Cosette la lettera che racconta il suo passato e l’identità di sua madre, Valjean stringendo i candelabri donatigli dal vescovo, simbolo della sua redenzione, va in Paradiso accompagnato dai fantasmi di Fantine, Éponine e di tutti i ribelli morti durante i moti.