Oggi abbiamo un campione della categoria, era il 1996 e Demi Moore in piena escalation e pronta a sfoggiare un fisico scultoreo da strip-girl si faceva cucire addosso una sceneggiatura veramente banale solo ed esclusivamente per esibirsi in spericolati numeri d lap-dance.
Il film era Striptease, uno sconclusionato thriller che maschera malamente un’operazione tirata su in fretta e furia per fermare la china di un’attrice la cui carriera, solo all’apparenza all’apice, già mostrava palesi segni di cedimento, nonostante questo la Moore sfilò ai produttori ben dodici milioni di dollari, un vero genio!
Erin grant è un’ex impiegata dell’FBI licenziata in tronco e alle prese con un ricchissimo marito psicopatico che è riuscito a toglierle la custodia della figlioletta di sette anni, per questo dovra riciclarsi come ballerina in uno strip-club per riottenere un tenore di vita adeguato e impugnare la sentenza del giudice tutelare.
Nel film appare anche un redivivivo Burt Reynolds e l’ex-Terminator T-1000 Robert Patrick. Scene sensual-danzerecce a parte, dall’indubbio impatto estetico e che soddisferanno sicuramente il pubblico maschile (basta dare un’occhiata alle foto!), del resto del film non si salva proprio nulla.
Ben sei Razzie awards per la Moore ed il suo Striptease, peggior film, peggior sceneggiatura, peggior attrice protagonista, peggior regista, peggior coppia sullo schermo (Moore/Reynolds) e se non bastasse metteteci anche la peggior canzone originale (Pussy, Pussy, Pussy-Who’s Kitty cat are you? di Marvin Montgomery).