Per la serie nostalgia canaglia, Alvaro Vitali dopo aver incarnato l’icona da barzelletta formato scuola elementare nella saga dedicata all’irriverente e discolo Pierino, essere stato scopiazzato e aver egli stesso rimaneggiato il suo personaggio con un paio di spin-off all’amatriciana, tenta di riportare sullo schermo un personaggio che sente pesantemente lo scorrere del tempo.
Ad otto anni di distanza da Pierino colpisce ancora esce nelle sale Pierino torna a scuola, un sequel tanto inadeguato da rivelarsi un’arma a doppio taglio mostrando fino in fondo la fragilità di una serie di film figli di un periodo e di una generazione che riportare sullo schermo in pieni anni ’90 si rivela un azzardo imperdonabile. La regia di questo ultimo sequel, anche se in realtà ce ne dovrebbero essere in giro altri due mai distribuiti, è affidata a Mariano Laurenti.
Laurenti che ci ha regalato i divertenti Due strani papà e Una vacanza del cactus, ma anche un classico del pecoreccio all’italiana, Quel gran pezzo dell’Ubalda tutta nuda e tutta calda, ci presenta un Vitali al limite dell’improponibile nei panni di un Pierino quasi maggiorenne affiancato da Elena Fabrizi, la mitica sora Lella vista in classici come I Tartassati e Bianco, rosso e Verdone, e già in un episodio della serie datato 1982 e diretto nientemeno che da Umberto Lenzi, Pierino la peste alla riscossa.
A completare il cast Nadia Bengala nel ruolo della sexy-supplente e il caratterista Alfonso Tomas, memorabile nello spassoso Vieni avanti cretino, qui esagitato cameriere.