Per oggi vi abbiamo riservato un bruttissimo malinconico, perchè Panarea è un triste addio alle armi di due grandi della cosiddetta commedia all’italiana, stiamo parlando di Castellano e Pipolo che negli anni ’80 tra alti e bassi ci hanno comunque regalato una serie di commedie divertenti e alcuni miei piccoli scult personali come Asso con adriano Celentano e Attila flagello di Dio con Diego Abatantuono.
Poi gli anni ’90, il fisiologico declino e la fase trash con perle come Mia moglie è una bestia e Ci hai rotto papà, segno indiscutibile di un declino che ha raggiunto il culmine con questa commediola vacanziera interpretata dalla peggio gioventù del cinema italiano, dove l’estetica e il filarino da gossip vincono sulla recitazione e la professionalità di un cinema e di un genere che tanto ha regalato agli spettatori nel corso di più di cinquant’anni.
Così assistiamo alle vicissitudini della meteorina Alessia Merz coadiuvata da una schiera di co-protagonisti da Novella 2000 che si aggirano per la splendida location di Panarea tra corteggiamenti, filarini, bellocci da calendario e veline dell’ultima ora cercando di convincere lo spettatore che al cinema ormai il saper recitare è superfluo.
Che altro aggiungere, un inno al superfluo che ci fa rimpiangere i vari Sapore di mare e i musicarelli degli anni ’60 che ad un’ingenuità palese e ad una mancanza di preparazione sopperivano almeno con un minimo di talento.