Se pensavate che al trash ci fosse un limite, se credevate che la Troma avesse il primato per la demenzialità, oggi vi vogliamo stupire con effetti ben poco speciali ed un film di serie Z, che secondo me potrebbe aspirare a qualcosa di meno, ma l’alfabeto lo salva in calcio d’angolo, stiamo parlando del memorabile Il Bosco 1.
Questo film fu una delle mie fregature di cinefilo in erba, consumato spettatore di horror, ero nel periodo di massimo consumo di filmacci in videocassetta, il mio videoregistratore dava chiari d segni di cedimento, quando in un piovoso pomeriggio invernale notai nella mia videoteca di fiducia questo film, e per nulla intimorito dalla scritta su retro di copertina che descriveva il regista come l’erede di Frankenstein e Dario Argento (se non ci credete date un’occhiata alla foto dopo il salto), lo noleggiai, benedetta gioventu!
La trama, due fidanzatini in gita sulle Alpi ( lei è la Coralina Cataldi Tassoni di Demoni, lui il Diego Ribon abituè della serie Tv R.I.S.) incontrano uno scrittore di romanzi horror che oltre a spaventarli a morte, gli racconta la leggenda dei Cimbri, misteriosa popolazione del luogo che praticava riti satanici, da quel momento in poi per la coppia sarà un’escalation di orrori (sic!), con zombie famelici, possessioni demoniache e streghe in incognito.
Il bosco 1 si ispira, o meglio saccheggia, senza riuscire neanche bene nell’intento, i cult Evil Dead di Sam Raimi, c’è addirittura la motosega feticcio del regista americano, il resto è solo un pasticcio oltremodo demenziale e smaccatamente amatoriale.
Due i misteri che dopo tutti questi anni rimangono irrisolti, il numero 1 nel titolo, forse a minacciare un sequel per nostra fortuna mai realizzato, e il come questo film abbia trovato un produttore e una distribuzione, questi sono misteri, altro che il triangolo delle Bermude.
TRAILER INTERNAZIONALE