La star da B-action mr. Chuck Norris, che nella sua carriera ci ha regalato piccoli action di culto come Invasion U.S.A., efficaci polizieschi come Il codice del silenzio, senza dimenticare la sua personale rilettura del Rambo di Stallone con la trilogia Rombo di tuono/Missing in action, grazie al fratello regista Aaron Norris, si lancia in una delle avventure su grande schermo più strampalate di tutti i tempi, prendendo a cazzottoni nientemeno che l’emissario sulla terra di Satana!
E il 1993, la carriera di Norris è ormai alla deriva, Walker Texas Ranger ancora un progetto in via di definizione, quind Norris si affida al fratello Aaron, che lo aveva già diretto nel terzo capitolo di Rombo di tuono e nel secondo di Delta force, per un pastiche di generi che vorrebbe sulla carta miscelare action con siparietti comedy, un pò di Indiana Jones e L’esorcista con l’aggiunta di una corposa dose di fantasy, frullatone indigesto che minerà oltremodo la credibilità del roccioso protagonista.
Durante le crociate Prosatanos, emissario di satana sulla terra, verrà imprigionato da Re Riccardo, secoli dopo liberatosi strapperà cuori in quel di Chicago alla ricerca dei frammenti di una reliquia oscura, attirando l’attenzione di una coppia di poliziotti che lo inseguiranno sino in Palestina, per ricacciarlo a calcioni tra le fiamme dell’inferno.
Incredibile come all’epoca non si sia notata la comicità involontaria di tutto lo script, Norris, che di ironia nella sua carriera non ha fatto certo virtù, viene supportato da una specia di partner fifone, che vorrebbe essere una sorta di mix tra l’Eddie Murphy di Beverly Hills Cop e il Danny Glover di Arma letale, la sequenza finale, la rissa col demonazzo, è talmente surreale da lasciare perlomeno perplessi. Insomma se siete fan di Norris questo è proprio un film da evitare.