Oggi per i film da evitare scegliamo Bambola, piccolo scult all’insegna del pecoreccio che vede protagonista Valeria Marini, che come la collega Alba Parietti ne Il macellaio di Aurelio Grimaldi tenta la strada dell’erotico d’autore, affidandosi per il suo debutto da protagonista al regista catalano Bigas Luna.
Dopo la morte della madre per una fuga di gas, ma visto il risultato della pellicola pensiamo ad un liberatorio suicidio, la procace Bambola vive con il fratello omossessuale a Comacchio dove gestisce una pizzeria, dopo un tragico incidente che coinvolge un amico a cui seguiranno violenze carnali e drammi della gelosia per Bambola, come per gli spettatori la fuga sembrerà l’unica via d’uscita.
Luna pur esperto del genere si lancia in una mission impossible, far recitare la Marini pretendendo da quesr’ultima inarrivabili registri drammatici.
Il regista de La teta y la luna oltremodo ottimista forse non si rende pienamente conto di non avere ne la Francesca Neri del suo Le età di Lulù, ne tantomeno la Penelope Cruz di Prosciutto, prosciutto arrivando a cconfezionare così un vero pasticcio dalla trama risibile, nonchè punto più basso della sua carriera.
Inutile ricordare la scena dell’anguilla ormai entrata nell’immaginario collettivo ne la sequela di castronerie proferite dai personaggi credibili quanto un fumetto di Topolino e tutti perennemente sopra le righe. Tanto per rinfrescarci la memoria in coda al post abbiamo inserito una sequenza del film in italiano e una davvero imbarazzante in lingua originale, vedere per credere.