Approfittando del compleanno del regista Quentin Tarantino, che proprio oggi compie 51 anni, e anche del ventennale di uno dei suoi film simbolo “Pulp Fiction”, proiettato nuovamente nelle sale, stiliamo una classifica, naturalmente opinabile, dei suoi film più interessanti.
1) Pulp Fiction (1994)
Riduttivo ormai definirlo film cult, questa pellicola contiene tutti gli elementi che fanno di Tarantino un autore mitico. Una serie di scene paradossali e grottesche, dialoghi surreali, ogni singola sequenza diventa indimenticabile grazie anche agli attori: John Travolta, un malavitoso imbolsito, Uma Thurman, la donna del boss, Bruce Willis un pugile fallito, Samuel L. Jackson un killer profeta, Harvwy Keitel, il Mr. Wolf che risolve problemi, e poi Zucchino e Coniglietta e così via, nel carrozzone della pulp fiction.
2) Le iene (1992)
Film d’esordio nel lungometraggio, Tarantino qui mostra subito il suo stile personale. Molti gli elementi pulp, fiumi di sangue, violenza, humor nero, dialoghi indimenticabili, la rapina, l’imboscata, la caccia, la fuga, tutti elementi che impressionano la critica. Tuttavia al botteghino il film non sfonda, ma ben presto si rifà anche in questo senso.
3) Kill Bill 1 (2003) e Kill Bill 2 (2004)
Il film di vendetta per eccellenza, pieno d’azione, livore, effetti fantastici, combattimenti d’altri tempi, duelli con spade e kung fu, non manca davvero nulla per fare di questi film qualcosa di unico. Uma Thurman poi è la ciliegina sulla torta, la sua tuta gialla e la sua determinazione da sposa tradita, sono il quid di un’avventura pazzesca.
4) Django Unchained (2012)
Decimo film per Tarantino, che festeggia questo traguardo con una pellicola dedicata al Django di Franco Nero del ’66 e naturalmente a uno dei generi preferiti, il western, o meglio lo spaghetti western rivisitato alla sua maniera. Uno schiavo liberato, una storia di vendetta ma anche d’amore, attori impeccabili e una messa in scena grandiosa.
Jackie Brown (1997)
Uno dei film più sottovalutati di Tarantino, che ha per protagonista Pam Grier, icona della blaxploitation, che interpreta un’avvenente hostess che contrabbanda denaro per un trafficante d’armi. Stavolta la logica narrativa è sequenziale, e la padronanza del mezzo espressivo raggiunge il suo massimo, malgrado sia solo la terza prova per il giovane Quentin.