Dopo aver perso la madre in un incidente d’auto la vita in casa e fuori per TJ (Devin Brochu) si è fatta dura, suo padre (Rainn Wilson) è caduto in una forte depressione che lo ha reso apatico e dipendente dagli psicofarmaci e sua nonna (Piper Laurie), per quanto possa provare a reagire è troppo anziana per riuscire a sostenere entrambi. Dopo un litigio con il padre ed un incidente con la bici TJ fa la conoscenza di Hesher (Joseph Gordon-Levitt) un ragazzo sbandato, preda di pulsioni rabbiose che vive alla deriva. Il ragazzino involontariamente farà perdere ad Hesher l’alloggio che occupava abusivamente mettendolo nei guai con la polizia e non ci vorrà molto perchè TJ se lo ritrovi a bivaccare in casa. Inizierà così per la famiglia Forney una stramba convivenza all’insegna del surreale con questa vera e propria mina vagante, che insieme alla graziosa commessa di un supermercato (Natalie Portman) parteciperà in un modo piuttosto singolare all’elaborazione del lutto di TJ e suo padre.
Senza dubbio di caratura il debutto all’insegna dell’indipendente del regista Spencer Susser, all’attivo per lui un cortometraggio con protagonista Mia Wasikowska. Hersher è stato qui è un opera anomala, tanto cinica quanto ironica, ma anche capace di momenti toccanti e di valorizzare interpretazioni ricche di impercettibili sfumature, che solo talenti genuini come quelli di Levitt e della Portman, qui anche produttrice riescono a cesellare su personaggi all’apparenza monodimensionali, ma in realtà carichi di un disperante e malinconico bisogno d’amore.
Un plauso va senza dubbio all’esordiente Devin Brochu, giovanissimo talento che dimostra come la recitazione sia prima di tutto istinto che solo in un secondo momento si affina con lo studio e l’esperienza, mentre la sceneggiatura scritta da Susser in collaborazione con l’australiano David Michôd, il regista di Animal Kingdom, non è immune a momenti di stanca, dove i singoli personaggi si cercano, ma non riescono a trovare una direzione univoca in cui concentrare i loro contrappunti emotivi.
A parte questo Susser, ben supportato dal suo cast riesce a catturare l’attenzione dai titoli di testa sino agli ultimi minuti del toccante finale senza mollare mai la presa, con una regia puntuale e capace di guardare dritto negli occhi lo spettatore e conquistarlo con la semplicità di una storia che potrebbe appartenere ad ognuno di noi.
Nelle sale a partire dal 3 febbraio 2012
Note di produzione: Il film è transitato in anteprima al Sundance Film Festival 2010, Rainn Wilson che nel film interpreta il padre del piccolo protagonista è un volto noto del serial tv The Office. Nella colonna sonora del film ci sono brani dei Metallica e Motorhead. Il budget del film è di 7 milioni di dollari.
(ATTENZIONE IL VIDEO CONTIENE SPOILER!)