Se il 2013 è stato un anno positivo per il cinema nostrano, caratterizzato dai trionfi delle pellicole italiane nelle principali kermesse di livello nazionale, il 2014 non è da meno. C’è di più: è ‘iniziato’ con una vittoria a livello internazionale che conferisce enorme prestigio al panorama della settima arte che proviene dalla Penisola.
“La grande bellezza” di Paolo Sorrentino si aggiudica il premio come miglior film straniero ai Golden Globe. La vittoria è arrivata nella giornata di ieri, nel corso della cerimonia di premiazione tenutasi a Los Angeles.
L’Italia torna così sul gradino più alto del podio. Un risultato che mancava dal 1989, anno in cui a trionfare fu lo straordinario “Nuovo Cinema Paradiso”, film cult di Giuseppe Tornatore che passerà alla storia come una delle più belle pagine della produzione italica. Una pagina commovente.
Per Paolo Sorrentino e Toni Servillo, attore-feticcio del regista de “Le conseguenze dell’amore”, “Il Divo” e “It Must Be The Place”, si tratta di una vittoria meritata. L’ennesimo riconoscimento per un film che aveva forti mire espansionistiche, costruito frame per frame con una precisione svizzera e con un’armonia che pervade le immagini e racconta una Roma divisa tra passato e futuro. Una Roma ‘imperiale’ e ‘gretta’ nel contempo.
Tutto passa dalla lente di ingrandimento e dalla penna di Jep Gambardella (Servillo), giornalista di sessantacinque anni che ha il compito di seguire gli eventi mondani della capitale. Un uomo che racconta storie, aneddoti, sguardi, paesaggi, ma che nel contempo racconta la sua di storia.
Uscito il 21 maggio nelle sale cinematografiche del nostro Paese, “La grande bellezza” aveva riscosso un enorme successo in termini di critica e pubblico a Cannes. Ora il meritato riconoscimento proveniente dall’altra parte del globo. Cosa è piaciuto agli americani? “La libertà” – secondo Paolo Sorrentino, demiurgo di questa pellicola – “con cui è stato utilizzato il mezzo cinematografico”.