Anni ’30, in pieno proibizionismo il gangster Al Capone (Robert De Niro) governa la città con il pugno di ferro, e anche tra i suoi ha creato un clima di terrore e la cosa più sorprendente è che ogni sua attività risulta pulita, e dove non lo fosse ci pensano una squadra di poliziotti, procuratori e giudici corrotti a sistemare le cose.
In questo clima di terrore ed omertà, dopo la morte di una bambina durante un esplosione in un locale reo di non aver pagato la protezione, si fa largo la figura dell’agente del tesoro Eliot Ness (Kevin Costner), pronto ad istituire un crociata contro il traffico di alcolici e dare qualche fendente all’imponente organizzazione malavitosa di Capone.
Purtroppo l’esordio di Ness non è dei migliori, a causa una soffiata la sua prima irruzione con tanto di stampa a seguito in un magazzino sospetto si rivela una catastrofe, e l’immagine pubblica del poliziotto subisce un duro colpo.
Ness comunque non molla la presa deciso a incastrare il boss che se la ride giocando con la stampa, è il momento di dare il colpo decisivo, così Ness organizza una squadra di poliziotti decisamente tosti, tutti pronti a combattere il crimine sul filo della legalità e quando necessario ad oltrepassarne i confini.
Nella squadra anche Jimmy Malone (Sean Connery), un veterano che fungerà da consigliere e che aiuterà Ness a svolgere le pratiche più scomode e un esperto fiscalista che spulcerà il lato pulito di Capone e della sua organizzazione cercando qualche cavillo con cui portarlo in tribunale.
Comincerà una guerra senza quartiere che porterà molte vittime su entrambi i fronti, molte le distillerie clandestine chiuse a cui seguiranno un bel tentativo di corruzione e qualche avvertimento più o meno velato all’indirizzo dello zelante agente speciale.
Capone verrà comunque trascinato in tribunale e condannato per evasione fiscale e Ness entrerà di diritto nella storia per aver incastrato l’intoccabile boss dei boss.
Solido gangster-movie, tutto è molto elegante, costumi, cast e scenografie, Gli intoccabili ha l’aria fascinosa e retrò di una Hollywood d’altri tempi, fatta di eroi tutti d’un pezzo e boriosi criminali, un cinema dove la linea di demarcazione tra bene e male è ben definita anche quando questa linea perde di consistenza e si fa meno marcata.
Il regista Brian De Palma conosce a menadito il thriller e lo applica al gangster-movie con dovizia, forse il film riisulta a tratti troppo convenzionale, ma con il genere in questione il rispetto di alcuni clichè e canoni narrativi è indispensabile.
Sean Connery fa incetta di riconoscimenti e tra gli altri si aggiudica un meritato Oscar come attore non protagonista. Da segnalare anche la splendida colonna sonora del maestro Ennio Morricone vincitrice di un Grammy ed i costumi realizzati da Giorgio Armani.