La presentazione della sessantaseiesima Mostra del cinema di Venezia, che si è tenuta questa mattina, è stata bloccata per oltre 20 minuti dagli attori, i registi e gli operatori del cinema (i costumisti si sono vestiti di nero dalla testa ai piedi), che hanno protestato contro i tagli al FUS (Fondo Unico dello Spettacolo), seppur il premier Silvio Berlusconi abbia annunciato il reintegro di 60 milioni.
A capo della protesta c’erano Sergio Castellitto e Carlo Verdone. Insieme a loro a manifestare c’erano, solo per citarne alcuni: Laura Morante, Claudia Pandolfi, Valerio Mastrandrea, Pierfrancesco Favino, Stefano Accorsi, Giorgio Pasotti, Mimmo Calopresti, Veronica Pivetti, Alessandro Haber, Cristina Comencini, Andrea Purgatori, Ugo Gregoretti e Citto Masellli.
Castellitto ha letto il comunicato concordato dove si sottolinea la disparità di trattamento per i fondi pubblici sul cinema in Europa, 513 milioni in Francia, 11,446 in Italia (l’equivalente di due film francesi), poi di fronte alle telecamere, facendo un gesto definito da lui stesso futurista, ha strappato il foglio di carta, riducendolo in coriandoli lanciati tra i giornalisti e gli addetti ai lavori seduti in sala.
Carlo Verdone, invece, ha ricordato, che in Italia si rischia di perdere oltre 300 sale (“Se non sono multiplex chiudono a centinaia!”) e ha lanciato un appello perché ciò non accada.
L’obiettivo dei manifestanti, come viene sottolineato da più parti, è il reintegro dei FUS a tre cifre, non una piccola elemosina.