Funboy si sta iniettando l’ennesima dose, con lui la sua ragazza Darla, la droga è in circolo, i sensi perdono consistenza…
La stanza è in penombra, fuori piove come ogni notte, qualcuno entra dalla finestra, un lungo spolverino nero su una maschera da clown triste.
Funboy si accorge dello strano e spettrale ospite, spaventato afferra una pistola, fa fuoco, ma la ferita provocata dal proiettile si rimargina davanti ai suoi occhi, lo spettrale pagliaccio vestito di nero avanza di nuovo…
Draven (avanzando verso Funboy): so una storiella su Gesù Cristo, fermami se la conosci…Gesù Cristo entra in una locanda…
Funboy spara di nuovo, nulla.
Draven (avanzando): …entra in una locanda, consegna tre chiodi al locandiere e gli dice…
Ancora un colpo, il fottuto pagliaccio non crepa…
Funboy: MA NON MUORI MAI…MALEDETTO!!!
Draven: puoi sistemarmi per la notte?
Funboy spara, stavolta è lui ad essere colpito.
Draven: fa male?
Funboy: si, fa male..VAFFANCULO!!
Funboy singhiozzando perde i sensi.
Draven lo trascina in bagno dove nel frattempo si è rifugiata Darla, Draven va verso di lei che afferra un rasoio.
Darla (urlando e dando fendenti con il rasoio): sta lontano da me non ti avvicinare vattene!!
Draven l’afferra, lei urla, la pone davanti allo specchio.
Draven: guarda! (l’eroina fuoriesce densa dal buco sul braccio della donna).
Madre è l’altro nome di Dio sulle labbra e suoi cuori di tutti i nostri figli. Capisci cosa dico? Questa roba finirà per ucciderti, tua figlia ti vuole bene Darla, ti sta aspettando, va da lei!
Darla da un ultimo sguardo al corpo esanime di Funboy, guarda di nuovo Draven, sa che quella è forse la sua ultima occasione e decide di coglierla.
Draven la segue con lo sguardo mentre raccoglie i suoi vestiti ed esce dalla stanza, poi torna ad occuparsi di Funboy…