Harry aveva un viso sottile, ginocchia nodose, capelli neri e occhi verde chiaro. Portava un paio di occhiali rotondi, tenuti insieme con un sacco di nastro adesivo per tutte le volte che Dudley lo aveva preso a pugni sul naso. L’unica cosa che a Harry piaceva del proprio aspetto era una cicatrice molto sottile sulla fronte, che aveva la forma di una saetta… (JK Rowling)
Olivander: È la bacchetta a scegliere il mago, signor Potter. Non è sempre chiaro il perché, ma credo che sia chiaro che noi possiamo aspettarci grandi cose da lei. Dopotutto, colui-che-non-deve-essere-nominato, ha fatto grandi cose… Terribili, certo, ma grandi!
Prof. Piton: Non ci saranno sventolii di bacchetta o stupidi incantesimi in questo corso. Come tale, non mi aspetto che molti di voi apprezzino la sottile scienza e l’esatta arte del preparare pozioni, comunque ai pochi, scelti dal fato, che possiedono la predisposizione io posso insegnare come stregare la mente, irretire i sensi… Posso dire come imbottigliare la fama, approntare la gloria, e finanche mettere un fermo alla morte.
Voldemort: Non esiste bene e male, esiste solo il potere… E quelli troppo deboli per averlo!
Una manina si richiuse sulla lettera che aveva accanto e lui continuò a dormire, senza sapere che era speciale, senza sapere che era famoso, senza sapere che di lì a qualche ora sarebbe stato svegliato dall’urlo di Mrs. Dursley che apriva la porta di casa per mettere fuori le bottiglie del latte, né che le settimane successive le avrebbe trascorse a farsi riempire di spintoni e pizzicotti dal cugino Dudley… Non poteva sapere che in quello stesso istante, da un capo all’altro del paese, c’era gente che si riuniva in segreto e levava i calici per brindare “a Harry Potter, il bambino che è sopravvissuto”. (JK Rowling)