Più di 2000 anni fa, nel sobborgo di Milano che oggi si chiama Segrate, vivevano uomini primitivi di inaudita ferocia e violenza: i barbari…
Attila: Sbabbari, uomini di inaudita viulenza, di inaudita ferocia, figli del Dio Odino io vi dico vostro re che questa volta li romani hanno tirato troppo la corda e quindi io vi dico che chi la fa l’aspetti è chiaro?
barbari: CHIARO!
Attila: Sapete voi qual è dei romani la città diciamo più grassuttella, diciamo più preputente la più grossa?
barbari: ROMA!
Attila: Bravi, ‘nduinato, Romani Roma pe’ forza ci potevo anche arrivare da solo ma volevo vedere se lo sapevate Roma… e io vi dico sbabbari che noi Roma la raderemo al suolo, noi Roma la metteremo a carne e pesce noi dove passeremo non crescerà più neanche un filo d’ebba è chiaro?
barbari: CHIARO!
Attila: E allora sbabbari imo a Romaa!
barbari: A ROMA! A ROMA!!
PERLE DI SAGGEZZA E FRASI STORICHE DEL GRANDE ATTILA:
A come atrocità, doppia T come terremoto e traggedia, I come ira di Dio, L come lago di sancue, e A come adesso vengo e ti sfascio le corna!
Ah, adesso salta fuori che pure le donne c’hanno le idee!
Tu l’ìncuine c’hai fracassato e noi l’ìncuine ti fracasseremo!
Al contadino non far sappere quant’è bono l’equino con le pere!
Potremm’ mangià, chessò, pollo, potremm’ mangià dain’, cevv’, alce, shtruzzo, ‘alceshtruzzo.