“I corpi estranei” di Mirko Locatelli, “Take Five” di Guido Lombardi e “Tir” di Alberto Fasulo. Sono questi i tre film italiani che a partire da dopodomani, 8 novembre 2013, avvertiranno maggiormente rispetto ai protagonisti delle altre pellicole la tensione. Già, perché, sono le tre opere in concorso al Festival del Film di Roma 2013. E puntano alla vittoria. Potrebbe essere l’anno buono visto che Sacro Gra è tornato da Venezia con il Leone d’Oro.
Inutile sottolineare che, data la sua giovine età, la kermesse capitolina non è ancora paragonabile con il Festival che si tiene al Lido. Ma ogni anno è il momento buono per crescere. Sia in termini di manifestazione che in termini di settima arte nel Bel Paese. Un Bel Paese che ha tutte le carte in regola (e tutte le strutture necessarie, come si evince dall’Auditorium Parco della Musica disegnato da Enzo Piano) per fare bene anche all’estero.
Ecco, dunque, una breve descrizione delle tre opere in lizza per il prestigiosissimo Marco Aurelio d’oro.
I corpi estranei
Opera seconda del giovane Locatelli, che ha per protagonista Filippo Timi, il quale s’è appassionato così tanto al progetto da decidere di lavorare senza alcuna retribuzione. Pellicola low budget, dunque, le cui riprese sono durate soltanto quattro settimane. In compenso la trama è assai intensa e affronta una tematica forte e delicata quale è quella dell’immigrazione:
Take Five
Anche in questo caso si tratta di un’opera seconda, a basso costo. “Take Five” è un gangster movie napoletano, quindi interamente ambientato in terra partenopea, e racconta di cinque uomini che organizzano una rapina senza praticamente conoscersi tra di loro.
Tir
Co-produzione italo-croata selezionata anche per la 28esima edizione del Festival del cinema di Belfort, in Francia. La storia riguarda un ex professore di Rijeka che si ritrova a lavorare come camionista per un’azienda italiana con la prospettiva di guadagnare quattro o cinque volte di più.