Sembra proprio che la mancanza di film italiani alla cerimonia di premiazione dell’ultima Mostra del Cinema di Venezia proprio non si riesca a metabolizzare, così dopo le polemiche e la movimentata conferenza stampa finale con un colorito scambio di convenevoli tra giornalisti e il presidente di giuria Quentin Tarantino, arrivano le dichiarazioni del Ministro Sandro Bondi a gettare benzina sul fuoco.
Il Ministro dei Beni e delle Attività culturali ha rilasciato un’intervista a Panorama in cui polemizza su Tarantino:
Tarantino è espressione di una cultura elitaria, relativista e snobistica.che non tiene in alcun conto i sentimenti e i gusti del popolo e della tradizione, considerati rozzi e superati e la sua visione influenza anche i suoi giudizi critici, pure quelli verso i film stranieri.
Dagli strali del governo non si salva naturalmente il direttore artistico della rassegna veneziana Marco Müller:
Müller commette qualche volta gli errori che compiono solitamente gli allenatori delle squadre di calcio: si innamorano dei propri schemi fino al punto di non privilegiare i talenti che sono di fronte agli occhi di tutti.
Bondi annuncia anche l’intenzione dalla prossima edizione di avere voce in capitolo nella scelta dei membri della giuria:
Siccome i finanziamenti sono dello Stato, d’ora in poi intendo mettere becco anche nella scelta dei membri della giuria del Festival del cinema di Venezia a nome del popolo che il governo rappresenta.
Per carità ognuno è libero di esprimere il proprio disapppunto per le scelte della giuria, che ricordiamo ha votato il Leone d’oro della Coppola all’unanimità, ma tacciare Tarantino di snobismo ed elitarismo ci sembra un tantinello azzardato, per non parlare della ventilata ingerenza nella scelta della giuria veneziana, quali sarebbero i parametri di giudizio per selezionare una giuria ideale e soprattutto super partes? (fonte Il Giornale/Il Messaggero/Il Corriere della sera)