Terza giornata al Festival di Torino 2012, anche oggi vi segnaliamo film in concorso e alcune delle proiezioni collaterali della giornata. Per il concorso internazionale proiezione per Una Noche della regista cubana Lucy Malloy, mentre per gli eventi speciali anteprima italiana per Ruby Sparks, il nuovo film di Jonathan Dayton e Valerie Faris, i registi di Little Miss Sunshine, con protagonista Paul Dano.
Per le altre proiezioni: nella sezione Festa Mobile segnaliamo l’americano Imogene diretto a quattro mani da Robert Pulcini e Shari Springer Berman (Il diario di una tata) e per Rapporto confidenziale l’horror natalizio con zombie Christmas with Dead di Terrill Lee Lankford, il thriller basato su una storia vera Compliance di Craig Zobel e il mockumentary-horror russo Shopping Tour di Mikhail Brashinsky.
UNA NOCHE / UNA NOTTE
Raúl vorrebbe abbandonare l’Havana per iniziare una nuova vita a Miami. Confida il suo desiderio all’amico Elio, con il quale inizia a costruire un’imbarcazione per attraversare le novanta miglia di oceano che li separano dalla Florida. Quando viene accusato di aggressione nei confronti di un turista, non c’è più tempo da perdere: deve lasciare Cuba al più presto. Elio deve quindi decidere se seguire l’amico o rimanere con la sorella gemella Lila, che a causa di Raúl si sente estromessa dal legame esclusivo che condivideva col fratello.
«Ho lavorato con gli attori per un anno, e in tutto quel tempo li ho preparati ai diversi aspetti della realizzazione di un film: come abituarsi alla macchina da presa, cosa sapere della continuità, quanto impegno metterci. […] Avevamo anche una specie di codice comune, che è stato molto utile quando abbiamo cominciato a girare, perché sul set, durante le riprese, ero sicura al cento per cento che loro sapevano cosa fare, che conoscevano bene il copione, che funzionava tutto come un orologio: eppure riuscivano in qualche modo a essere sempre spontanei».
RUBY SPARKS
Dopo aver pubblicato il suo primo romanzo, divenuto un caso letterario, Calvin è afflitto dal blocco dello scrittore. Anche la sua vita sentimentale è arrivata a un punto di stallo. Quasi per caso crea un personaggio femminile, Ruby Sparks, che pian piano lo fa sentire di nuovo sicuro di se stesso. Finché, un giorno, Ruby appare nel suo soggiorno. Superato lo sconcerto iniziale, la vita di Calvin prende una piega strana e inattesa: Ruby dorme nel suo letto, gli prepara da mangiare, lo incanta con colpi di scena imprevedibili perché lui, in qualche modo, ha il potere di cambiarla ogni volta che si siede alla macchina da scrivere. Ma come far funzionare nel mondo reale questa relazione nata dalla sua immaginazione?
«Prestiamo sempre attenzione alla voce dell’autore. Ci è piaciuto il modo in cui Zoe è riuscita a scrivere di un argomento complesso in modo conciso, naturale e realistico. Ha il dono di far apparire le cose semplici, divertenti e non elaborate e, al tempo stesso, il suo lavoro è realmente profondo». (Valerie Faris)
IMOGENE
Imogene, commediografa fallita, inscena un finto suicidio pur di muovere a compassione l’ex fidanzato. Come risultato viene messa sotto custodia dell’esuberante madre Zelda, separata dal marito e afflitta da dipendenza da gioco, e ritorna così nella casa di famiglia nel Jersey Shore. Lasciata la superficialità cool di New York, affronterà una serie di bizzarri personaggi che ruotano intorno alla madre, a partire dal suo compagno, presunto agente della Cia in incognito, fino al fratello Ralph, fissato con i granchi, e al brillante ma misterioso coinquilino Lee.
«Sono attratta dalle persone scontrose e adorabili. […] Immagino mi piaccia l’idea di qualcuno che non sia apertamente gentile e mi rendo conto che molti film, specialmente tra quelli prodotti a Hollywood, parlano invece di persone gradevoli. Una delle principali annotazioni, quando scrivo le sceneggiature per gli Studios, è che il personaggio deve essere simpatico, ma penso che la gente possa essere assolutamente amabile senza apparire gradevole» (Shari Springer Berman)
CHRISTMAS WITH DEAD
Natale si avvicina e con esso l’Apocalisse: complice un’improvvisa tempesta di fulmini, è scoppiata un’epidemia di cannibalismo dalla quale, però, non tutti sono stati colpiti. Come Calvin, che corre il rischio di diventare il pranzo natalizio dell’amata moglie. Al suo fianco, ad aiutarlo a sfuggire alla brama di carne di quelle che una volta considerava persone care, un nuovo, bizzarro amico, amante della dance music e dei fucili. Per Calvin, però, il problema più grosso è un altro: prima dell’arrivo della fine del mondo aveva promesso alla figlia di decorare casa con le luci più belle che avesse mai visto. E non può certo deluderla.
«Con Christmas with the Dead abbiamo cercato di cogliere la natura selvaggia e imprevedibile dello stile di Joe R. Lansdale. Le sue storie sono spesso un miscuglio di humour nero, azione al cardiopalma e dramma sentito. Inoltre abbiamo voluto dare alla pellicola quel côté tipico degli horror movie degli anni Sessanta e Settanta. Spero di essere riuscito a raggiungere gli obbiettivi che ci eravamo prefissati».
COMPLIANCE
Sandra, responsabile in un fast food, riceve una telefonata sul posto di lavoro: un uomo che sostiene di essere un poliziotto le intima di bloccare assolutamente Becky, una giovane dipendente. La ragazza sarebbe stata accusata da un cliente di un furto di denaro e per questo andrebbe perquisita. Con il passare dei minuti la perquisizione si trasforma, però, in una pubblica umiliazione della ragazza da parte dei suoi colleghi, incalzati dalle richieste sempre più pressanti e disturbanti dell’uomo. Ispirato a una storia vera.
«Sono sempre stato un grande fan di Quel pomeriggio di un giorno da cani e, sebbene il mio soggetto sia diverso, ho visto l’opportunità di creare momenti iperrealistici con personaggi semi-improvvisati. […] Ovviamente non si può tentare di costruire una struttura basata sulla tensione senza studiare i film di Hitchcock, quindi è naturale che mi sia appropriato di alcuni suoi elementi tipici».
SHOPPING TOUR
Un gruppo di turisti russi si reca in Finlandia per un viaggio organizzato in un centro commerciale. Tra i partecipanti una madre con figlio adolescente, che riprende la trasferta con il cellulare. Una volta arrivati a destinazione, però, la situazione prende una piega inattesa: tra gli scaffali dell’emporio iniziano a comparire prima macchie di sangue, poi arti mutilati e infine cadaveri.
«Il significato principale di Shopping Tour sta semplicemente nel fatto che esista, contro tutte le previsioni, e che sia stato girato con pochissimi soldi (55.000 euro) da un gruppo di professionisti autoprodottisi, stanchi di essere intrappolati nei limiti finanziari e ideologici delle major dell’industria cinematografica. Come tale, è una delle prime produzioni russe veramente indipendenti, probabilmente un’opera pionieristica per quella che potrebbe diventare una nuova tendenza nel clima politico e culturale del nostro Paese, che va sempre peggiorando. Il resto è puro divertimento, né più né meno».