Vigilia della premiazione per la settima edizione del Festival di Roma, per la Selezione ufficiale ultimi due film in concorso: l’ucraino Eterno ritorno: provini di Kira Muratova e l’americano The Motel Life, esordio alla regia di Gabriel e Alan Polsky con protagonisti Emile Hirsch, Dakota Fanning e Stephen Dorff. Per gli eventi speciali fuori concorso in programma La bande des Jotas di Marjane Satrapi, la regista iraniana di Persepolis e Pollo alle prugne.
In concorso per la sezione CinemaXXI il corale Tar, opera prima firmata da dodici registi, mentre sul red carpet sfilerà James Franco, regista e protagonista del cortometraggio Dream. Franco nel pomeriggio (alle 17 presso Teatro Studio) incontrerà il pubblico.
La sezione Prospettive Italia presenta la docufiction Pinuccio Lovero – Yes I can di Pippo Mezzapesa e il drammatico Cosimo e Nicole di Francesco Amato con protagonista Riccardo Scamarcio.
ETERNO RITORNO: PROVINI
Al centro della storia ci sono Lui e Lei, due ex compagni di scuola che non si vedono da tempo. Un giorno, Lui arriva nella città di Lei per farle visita e chiedere consiglio sulla situazione in cui si è cacciato: ama due donne e non sa cosa fare. Una storia semplice ma universale, dove le infinite sfumature dei sentimenti umani risuonano attraverso le corde drammatiche dei più grandi attori russi. Un omaggio divertito e commosso all’arte dell’attore e alla sua capacità sempre rinnovata di raccontare l’amore e gli uomini.
Pare che sia stato l’esistenzialismo ad affermare che in circostanze identiche tutte le persone si comportano allo stesso modo. Ma c’è una cosa interessantissima: il carattere individuale. La varietà dei caratteri è enorme, come quella delle impronte digitali. Gli intrecci delle linee papillari sono simili ai meccanismi psicologici legati al carattere. Questo è il tema della sceneggiatura – e spero anche del film. Si dice spesso che il passato non usa il condizionale: la nostra storia è un tentativo di superare questo assioma. [Kira Muratova]
THE MOTEL LIFE
“The Motel Life” esplora l’intenso legame tra due fratelli che vivono nei sobborghi di Reno, nel Nevada. Diventati orfani prematuramente, sono cresciuti affidandosi a un grande sogno: abbandonare i problemi della loro vita precaria a Reno. Quando uno dei fratelli è coinvolto in un incidente mortale, i due devono scegliere se scappare o guardare in faccia la realtà. “The Motel Life” è una storia di redenzione che celebra il potere della fratellanza, della condivisione dei desideri e della speranza.
Nel dirigere il nostro primo film insieme, è stato naturale optare per la storia di una complessa relazione tra due fratelli. Il rapporto tra Frank e Jerry Lee è bello quanto tragico, ed esplora una verità universale: l’amore può essere un peso come una benedizione. Abbiamo messo molto di noi stessi in questi personaggi, il che ci ha permesso di rispecchiare i nostri complessi sentimenti di responsabilità, lealtà e sacrificio. Da creativi, noi crediamo nel potere dell’immaginazione come mezzo per sanare e creare legami. Le storie di Frank sono strumenti di rito per soddisfare i propri desideri, che permettono a lui e Jerry una fantasiosa via di fuga dalla dura realtà. Un po’ come accade a Frank e Jerry Lee, trasporre sullo schermo The Motel Life ci ha dato l’opportunità di unirci attraverso l’arte e soprattutto di consolidare il nostro rapporto. Reno è un importante elemento di The Motel Life che ci ha colpito: è una città costruita per caso, bloccata nel tempo, del tutto eccentrica, e pervasa da una gravità alla quale è difficile sfuggire. [Alan e Gabriel Polsky]
LE BAND DES JOTAS
“La banda degli Jotas” è una variazione sul classico tema dello scambio di valigie. Nils e Didier raggiungono il sud della Spagna per partecipare a un torneo di badminton. Arriva anche una donna misteriosa e manipolatrice, che ha dei conti in sospeso con la mafia spagnola. Quando i tre si incontrano per tornare in possesso delle rispettive valigie, in poco tempo le loro vite finiscono sottosopra. Nils e Didier, che non pensavano minimamente di diventare aiutanti e complici della donna, decidono di partecipare all’avventura. Sfidando ogni probabilità, si apprestano a diventare dei sicari di prima classe. O forse no…
Quando ero bambina, avevo soprattutto due occupazioni: disegnare e radunare i bambini del mio quartiere per fare degli spettacoli. Oggi faccio lo stesso ma dopo aver girato Persepolis e Pollo alle prugne, i miei più grandi e importanti progetti, mi sentivo come un amministratore delegato di una grande azienda. Qualcuno che dirige e risolve i problemi. Avevo bisogno di realizzare qualcosa per non dimenticare il perché faccio film: il piacere. Ecco perché ho realizzato un road movie girato in 12 giorni in cui io, il produttore e il montatore interpretiamo i ruoli principali. Frutto di improvvisazione per quasi tutto il tempo, il film è un viaggio attraverso il sud della Spagna con un sacco di divertimento e omicidi. [Marjane Satrapi]
DREAM – CORTOMETRAGGIO
“Dream” nasce da fonti molteplici: immagini che vengono da sogni e da esperienze personali e non, dalla morte, dalla vita e dalla fotografia di Gregory Crewdson. È composto da un unico piano sequenza, che evoca la fluidità dei sogni. Abbiamo lavorato molto sulla scenografia, cercando di modellare il film come una scultura.
TAR
Una jam session cinematografica tratta dall’omonima raccolta del poeta C.K. Williams, vincitore del Premio Pulitzer. Scritto e diretto da dodici registi esordienti, il film mette insieme diverse poesie, dando origine a un libero itinerario poetico attraverso la vita di Williams. Viaggiando nel tempo e attraversando così vari decenni della sua vita, Williams è pervaso da una sensazione di ringiovanimento e al contempo di perdita, comprendendo il senso degli incontri passati e presenti. Il suo costante rivolgersi al passato e il desiderio di conservarne memoria gli impediscono di essere vicino alla moglie e di tenere uniti i ricordi alla vita presente. Ma nel corso del viaggio comprenderà quanto entrambi siano importanti.
PINUCCIO LOVERO – YES I CAN
Pinuccio Lovero, il becchino precario di Sogno di una morte di mezza estate si candida alle elezioni comunali di Bitonto. Ha deciso di scendere in campo…santo con un programma squisitamente ‘cimiteriale’. Grazie al successo del piccolo film che ha interpretato, ha realizzato il suo sogno professionale ma, l’effimera celebrità gli ha lasciato la voglia di tornare alla ribalta. Eccolo ancora al centro dell’attenzione, a inseguire un ambizioso sogno tra paese e necropoli. Un’abile trovata o il funerale della politica?
Un tempo Pinuccio Lovero aveva un sogno: diventare custode ‘a livello cimiteriale’. Quando, dopo tanti sforzi, l’ha realizzato nel cimitero di Mariotto, in paese nessuno è più deceduto. La speranza di Pinuccio è diventata quella di avere un trasferimento nel camposanto di Bitonto, dove ‘morti freschi’ varcano quotidianamente quell’ultimo cancello. Intanto, però, Pinuccio è diventato il protagonista di un film (Sogno di una morte di mezza estate) sulla sua singolare vicenda e i riflettori si sono d’improvviso accesi su di lui. Il Festival di Venezia, le ospitate in tv, gli articoli sui giornali e una notorietà che quel vecchio sogno, inesorabilmente, è andata a minare. Cinque anni dopo, Pinuccio è una persona diversa. Ormai lavora nella necropoli di Bitonto, eppure quelle mura un tempo agognate, ora gli stanno strette. Il nuovo scopo? Riappropriarsi della celebrità perduta. La strada più breve? Quella della politica. Ancora una volta Pinuccio, con la sua ironia, la genuinità, la spontaneità, mi offre la possibilità di avere una lente d’ingrandimento popolare sulla società. Di analizzare attraverso i suoi occhi, come l’illusione mediatica e la politica dell’apparire possano spazzar via la lieve poesia dei sogni di un uomo semplice. [Pippo Mezzapesa]
COSIMO E NICOLE
Cosimo è italiano, Nicole francese. Si conoscono a Genova, durante gli scontri del G8. Gli è bastato uno sguardo per innamorarsi e da allora non si sono più lasciati, fulminati da una passione irrefrenabile e incontrollata. La loro casa è l’Europa e la musica la loro passione. Decidono di tornare a Genova dove iniziano a lavorare per un amico che organizza concerti. Tutto sembra andare per il meglio, fino a quando un incidente rischia di incrinare l’amore della coppia ponendoli di fronte a scelte che segneranno il loro futuro. Per sempre. Una storia d’amore moderna e autentica, una coppia che non vuole scendere a compromessi con il cinismo e la durezza della realtà.
Cosimo e Nicole sono una coppia poco convenzionale. Sono vagabondi, apolidi e senza una reale meta che non sia il semplice gusto stesso di vivere assieme. Non hanno legami, sono precari per scelta, indipendenti e incoscienti. Nel loro rapporto, la complicità dello spirito si manifesta in una complicità fisica, tattile. Volevo due ragazzi che si amassero davvero, senza prudenza e senza pudore. Volevo filmare la loro storia dal di dentro. Non cercavo di fare un film sulla coppia, ma dentro la loro coppia. E attraverso la loro esperienza d’amore e separazione, disimpegno e riscatto, ho cercato di raccontare che cos’è successo alla mia generazione, quella che, dopo il G8 di Genova, a vent’anni, si è trovata orfana dello Stato, del senso etico, in un paesecontradditorio (l’Europa intera) e pericolosamente incline al compromesso. [Francesco Amato]