“Inside Llewyn Davis” si candida alla vittoria della Palma d’Oro. In serata è stato proiettato “L’ultimo imperatore”.
Gli ultimi due giorni a Cannes sono stati sotto il segno dei Fratelli Coen e della loro ultima ‘fatica’, destinata di diritto ad ambire alla vittoria del prestigioso riconoscimento che caratterizza il cinema francese. “Inside Llewyn Davis” racconta la sfortunata vicenda di un cantante folk locato a New York degli anni sessanta.
Il suo è un percorso votato alla ricerca di conferme che sembrano non arrivare mai. I Coen cercano di trovare un senso all’arte, con uno sguardo tagliente, cinico e ironico. Ad aiutarli sono Oscar Isaac, Carey Mulligan (a detta della stampa preferibile qui piuttosto che ne “Il grande Gatsby”) e il sempre ottimo John Goodman.
Sulla Croisette, intanto, continua ad andare di scena l’alta qualità. Non poteva essere altrimenti visto che Cannes è probabilmente il miglior festival nel territorio europeo. Il week-end è stata l’occasione giusta per due omaggi destinati a due personaggi di tutto rispetto. Il primo è Alejandro Jodorowski, che ha presentato il ‘suo’ “La danza de la realidad“. Il secondo è l’italiano Bernardo Bertolucci. Il regista di pellicole che hanno fatto la storia quali “Novecento” e “Ultimo tango a Parigi” è stato tributato a dovere con la proiezione in 3D de “L’ultimo imperatore”. Bertolucci, che sarà Presidente di Giuria alla prossima Mostra del Cinema di Venezia, è stato accolto da applausi scroscianti. D’altronde, il Nostro partecipa a Cannes già dal lontano 1964, anno in cui venne invitato con “Prima della rivoluzione“.