Ci approssimiamo al week-end di chiusura del Festival di Berlino 2010, sembra che i film selezionati quest’anno abbiano incontrato il gusto di pubblico e critica, tranne rare eccezioni come Jew Suss-Rise and Fall la cui proiezione di ieri sembra non abbia riscontrato grandi consensi. Invece procede a gonfie vele la distribuzione internazionale di Mine Vaganti di Ferzan Ozpetek, la pellicola è stata acquistata da ben 13 paesi tra cui Germania, Australia e Brasile.
Ed ora veniamo al programma odierno, ancora Sundance a Berlino con Killer inside me di Michael Winterbottom, pellicola che sembra contenga scene di estrema violenza, di tale portata da aver costretto una delle protagoniste del film, un’imbarazzata Jessica Alba, ad abbandonare un’affolata proiezione al recente Sundance, causa sala rumoreggiante colma di spettatori scandalizzati. Winterbottom porta sullo schermo uno dei romanzi pulp dello scrittore Jim Thompson, uno sceriffo (Casey Aflleck) si trova nel bel mezzo di una mattanza messa in atto da un serial killer, ben presto indizi e sospetti convergeranno su di lui.
Ed ora occupiamoci del danese A family di Pernille Fischer Christensen, Ditte sta realizzando un sogno, dirigere una galleria d’arte e vivere con il suo compagno a New York, ma l’improvvisa malattia del padre, rinomato panettiere fornitore della corte reale danese, la vedrà costretta a tornare in patria, rinunciando ai suoi sogni per seguire le orme paterne.
Concludiamo post odierno e Selezione ufficiale con il film francese Mammuth di Benoit Delepine e Gustave de Kervern (Louise-Michel), l’irreprensibile dipendente di un macello in procinto di andare in pensione, scopre che i suoi precedenti datori di lavoro non hanno versato i contributi dovuti, così Mammouth (Gerard Depardieu), soprannome dovuto alla sua amata motocicletta anni ’70, vede la sua pensione sfumare e la depressione farsi strada, ma l’entusiasmo trasmessogli dalla giovane nipote gli farà riscoprire la gioia di vivere.