Dopo un incipit in cui ci avvertono che quello a cui stiamo per assistere è frutto di reali eventi sovrannaturali in cui è stata coinvolta una troupe televisiva intenta a girare uno speciale televisivo all’interno di un tristemente noto istituto psichiatrico abbandonato, scopriremo che la troupe in questione formata da due operatopri di ripresa, un sensitivo, un tecnico audio/video e un presentatore tv hanno avuto la geniale idea di farsi rinchiudere per un’intera nottata all’interno del lugubre edificio, sperando nottetempo di carpire con sofisticate apparecchiature qualche evento sovrannaturale.
Quello che il gruppetto di sprovveduti non sa, è che se il loro intento è di girare qualche ripresa tanto per incuriosire qualche ingenuo spettatore in cerca di brivdi a buon mercato, inscenando uno speciale piuttosto raffazzonato e infilandoci all’interno false testimonianze e l’esibizione di un medium piuttosto fasullo, il loro transitare all’interno della struttura risveglierà forze oscure e aprirà dimensioni orrorifiche capaci di scaraventarli in un vero e proprio incubo ad occhi aperti.
La tentazione di cavalcare il successo di prodotti come Paranormal Activity e Rec ha ormai raggiunto la saturazione, il mockumentary The Blair Witch Project ha innescato un meccanismo ben poco virtuoso in cui si pensa di girare un film con budget risicatissimi e guadagnarci sopra milioni, solo allestendo un falso-documentario e sballottando la macchina da presa a destra e a manca, mostrando poco o nulla e tediando oltremdo la pazienza di chi sta davanti allo schermo con riprese da mal di mare, recitazione ai minimi termini e trame inconsistenti e oltremodo scontate, quella di questo film ad esempio richiama l’horror Death Tunnel dei fratelli Booth, quest’ultimo girato tra l’altro in un vero ospedale abbandonato, considerato tra i più infestati d’America.
Come dar torto però a chi scrive, produce e dirige questa sorta di baracconi figliati da un’idea tutta televisiva del grande schermo, se anche il più mediocre dei prodotto affolla le sale? Se The Blair Witch Project aveva un minimo di appeal dato dalla novità e sfruttava in maniera geniale il tam tam mediatico della rete e Paranormal activity prendeva un film concepito per una visione casalinga trasformandolo in un esempio di viral-marketing da fantascienza, nel mezzo troviamo quella schiera di furbi in cerca di incassi facili con il minimo dell’impegno e tra questi è indubbio che ci siano anche i realizzatori di ESP, gli esordienti fratelli Vicious.
In ESP-Fenomeni paranormali ci sono un paio di idee valide, come quella nella prima parte di ironizzare sul genere con medium fasulli, falsi tesimoni prezzolati e un conduttore da barzelletta e quella nella seconda di una dimensione parallela all’insegna del demoniaco, un non luogo atemporale in cui i protagonisti finiscono per perdersi, poi arriva il tasto dolente quando si cerca di spaventare con immagini sgranate, grida fuori campo e sequenze che vanno dal banale all’imbarazzante, senza parlare di effetti visivi dozzinali e apparizioni che in poco più di novanta minuti si contano sulle dita di una mano.
Premesso ciò è inutile negare che questi prodotti, che di horror hanno davvero ben poco, fruiscano di un loro pubblico di aficionados e quindi chi ha apprezzato il dittico di Paranormal Activity non potrà non apprezzarne anche questa ennesima fotocopia, per tutti gli altri il consiglio è visionare il film dei fratelli Vicious in DVD per una più consona e meno dispersiva visione casalinga, in questo caso consigliata vivamente la visione in lingua originale o in alternativa attendere l’uscita dell’Insidious di James Wan, così da poter constatare che low-budget significa anche creatività e rispetto per il genere e non solo pochezza di mezzi e di idee.
Note di produzione: tra i protagonisti troviamo l’attore televisivo Sean Rogerson apparso nei serial Fringe, Smallville e Supernatural e Juan Riedinger, per lui ruoli in Alien vs Predator 2 e Jennifer’s body.