L’età di Cristo. E oggi, per sopravvivere nel mondo del cinema italiano, bisogna essere un pò ‘santi’. E anche un pò eroi. Elio Germano compie trentatré anni, e già da qualche tempo è uno dei più brillanti attori nostrani. Esportato con successo anche in Europa come prodotto tipico del nostro cinema, Germanio ha già all’attivo un’ottima filmografia. Merito di un talento cristallino, costruito passo dopo passo per essere sempre al top in ogni sua prestazione.
L’attore romano si è imposto al grande pubblico già nel 2000. Ha interpretato ruoli molto diversi tra loro, ‘riuscendo’ anche in quelle situazioni in cui il film non era particolarmente bello a lasciare un segno. Nato nella Capitale da genitori del Molise, Elio Germano ha esordito al cinema quando era ancora studente alle scuole medie. Un esordio guidato dagli esperti Castellano e Pipolo in “C’hai rotto papà”. Seguono gli anni del liceo, i corsi di recitazione intensiva, e la chiamata dei Vanzina per “Il cielo in una stanza”. Inizia l’ascesa nella sua carriera. Le apparizioni aumentano e le offerte raddoppiano. Arriva anche la chiamata di Giovanni Veronesi, nel 2004 per “Che ne sarà di noi”, in cui Elio Germano veste i panni di un giovane ‘coatto’. Gli stessi vestiti nelle primissime serie de “Il medico in famiglia”, fiction con Lino Banfi particolarmente gradita al grande pubblico.
Il prosieguo della sua carriera è ottimo. Interpreta il ‘Sorcio’ nel film “Romanzo Criminale”, recitando a fianco di Favino, Kim Rossi Stuart, Claudio Santamaria e tanti altri sotto l’egidia di Michele Placido. Il ruolo che lo consacra definitivamente lo intepreta all’età esatta di trent’anni nel film “La nostra vita“, di Daniele Luchetti. Elio è un padre di famiglia nella Roma popolana, quella delle borgate, ed è rimasto vedovo. Un antieroe quotidiano che commuove tutti. Non a caso Germano grazie al film ha vinto il Premio come miglior attore al Festival di Cannes 2010.