E’ morto mercoledì sera all’età di 94 anni in un ospedale nei pressi di Los Angeles l’attore Joe Mantell, caratterista di razza candidato al premio Oscar come miglior attore non protagonista nel 1955 per il film Marty il timido di Delbert Mann, pellicola che quell’anno si aggiudicò quattro statuette tra cui miglior film e miglior attore protagonista per il partner di Mantell Ernest Borgnine.
Joe Mantell nasce il 21 dicembre 1915, specializzatosi in ruoli di contorno che impreziosiva con una recitazione sobria, ma incisiva Mantell viene ricordato per il ruolo nella detective-story del ’74 Chinatown di Roman Polanski in cui vestiva i panni di Lawrence Walsh partner dell’investigatore privato Jake Gittes interpretato da Jack Nicholson, ruolo che tornerà a vestire sedici anni dopo per la sua ultima apparizione su grande schermo nel sequel Il grande inganno, stavolta sotto la direzione dello stesso Nicholson.
Per lui ruoli anche ne Gli uccelli di Hitchcock (1952) e al fianco di Bette Davis nel dramma sul maccartismo Storm Center (1956), senza contare le innumerevoli apparizioni in svariati serial tv tra cui Fantasilandia, Missione impossibile e Ai confini della realtà.