Lui non ha bisogno di presentazioni. Ma, soprattutto, lui è uno di quelli che si presentano sempre a sorpresa. Senza il classico ‘invito’, senza seguire tempi prestabiliti dal business cinematografico. Con un’irriverenza che si nasconde nel caos calmo delle sue rughe. Lui, Nanni Moretti, è uno che quando parla lo fa per dire qualcosa di sensato. Anche se talvolta lo cela dietro un (ancora una volta apparente ‘nosense’ di fondo, facile però a sgamare scavando nell’intimo delle sue pellicole).
Sono passati tre anni da “Habemus Papam”, passato alla storia come un buon film nel 2010 e rivissuto per forza di cose quest’anno come una profezia. Per una sorta di ‘effetto boomerang’, malgrado non si trattasse certo di un ‘classic movie’ del Moretti nazionale, “Habemus Papam” è infatti balzato nuovamente agli onori della cronaca. Contiene, si dice, una profezia (sarebbe la seconda per Moretti) per via dell’abdicazione di Ratzinger. Chi lo sa? Se un giorno la chiesa dovesse decidere di santificare i registi, Moretti avrebbe nel curriculum due ‘profezie’ (quella citata e quella insita nel ‘Caimano’), che lo farebbero come minimo gongolare per un posto da ‘Beato’. Ammesso che accetterebbe, s’intende.
Per il momento, senza neanche sfruttare il gran clamore mediatico di quei giorni freddi di Febbraio, Moretti lavora nell’ombra. E’ pronto a tornare malgrado le difficoltà finanziarie della sua casa di produzione, la “Sacher Film”. Fino a qualche mese fa, quest’ultima pareva aver sospeso ogni attività di distribuzione e acquisizione. Ma ci vuole ben altro per sconfiggere il ‘vecchio’ Nanni. Così Moretti si è deciso a tornare dietro la macchina da presa e da gennaio inizierà le riprese di “Mia Madre”, titolo provvisorio del suo nuovo film che verrà girato a Roma.
A produrre il film saranno la Sacher, insieme a Le Pacte e Arte France Cinema. I protagonisti? Margherita Buy, il cui sodalizio con Nanni Moretti continua ormai da tempo immemore, è già scritta nel cast. L’attrice avrà il compito di portare sullo schermo una versione femminile dello stesso regista (che nel film interpreterà il fratello della donna), configurata in un periodo di profonda crisi artistica ed emotiva (autobiografico?).