Dove Cadono Le Ombre, la recensione in anteprima

Valentina Pedicini ha debuttato alla Mostra del Cinema di Venezia 2017 con la sua opera prima dal titolo Dove Cadono Le Ombre, una vicenda intensa e dalla triste consapevolezza che i fatti raccontati nel film sono soltanto parte delle atrocità subite dalla comunità Jenisch, composta dai cosiddetti zingari bianchi, quando in Svizzera dal 1926 al 1986 fu messo in atto un vero sterminio scientifico.

Anna (Federica Rosellini) è infermiera di un vecchio istituto per anziani, precedentemente l’edificio era utilizzato per radunare i minori prelevati dai campi degli zingari bianchi nel tentativo di farli adottare da brave famiglie svizzere; la stessa donna, da piccola, ha vissuto in questo posto, facendolo tuttora come intrappolata in un limbo. È intrappolata in questa struttura insieme ad Hans (Josafat Vagni), rimastole accanto quando il personale e i bambini erano stati improvvisamente trasferiti in un altro luogo.

Le ombre cadono solo se c’è luce

Un giorno, alla casa per la terza età arriva Gertrud (Elena Cotta): la donna in passato è stata la dottoressa che seguiva Anna, Hans e gli altri bambini dell’istituto; per i due giovani, quest’arrivo inaspettato riapre ferite mai sanate e soprattutto in Anna il conflitto è molto forte a causa della perdita, da piccola, della sua migliore amica Franziska (Lucrezia Guidone).

Il Giudizio de Il Cinemaniaco

Tra ricordi dolorosi e un’insopportabile angoscia di amare colei che è stata la propria madre sostitutiva e la propria carnefice, Anna scopre verità sorprendenti e arriva insieme ad Hans a seguire un percorso tra rinascita, espiazione, denuncia e rabbia scavata nell’animo come un solco che non può essere rimarginato.

Voto 7

Scheda Film | Dove Cadono Le Ombre