31 ottobre 1993, 31 ottobre 2013. Sono passati vent’anni dalla morte di Federico Fellini. Il più grande di tutti. Un regista da cinque premi Oscar, che con la sua arte ha cambiato l’Italia descrivendo la Dolce Vita di una generazione nel pieno del cambiamento. Il cinema dei salotti, delle strade, dell’esistenza raffinata e degli animi più sensibili. Il cinema magico di un uomo come pochi in un Paese che sa ancora come ricordarlo.
Federico Fellini è nato nel 1920 a Rimini, città che lasciò appena maggiorenne ma che in fondo non abbandonò mai. Federico, cinematograficamente parlando, si forma a Roma. Per lui prima la scuola del giornale satirico Marc’Aurelio, poi l’incontro con il cinema per il quale inizia a scrivere le prime sceneggiature.
Passa molto tempo e federico decide di dirigere il suo primo film. Il primo di 24 film. Lo fa in coppia con Alberto Lattuada, a ventiquattro anni. Il titolo è “Le luci del varietà“. Basta questo titolo a far capire che Fellini aveva già le idee chiare sul suo modo di interpretare la settima arte.
Seguono altre pellicole, che hanno fatto vincere al loro regista e a tutti i suoi fedeli collaboratori – attori e attrici, direttori della fotografia, autori di colonne sonore – ben cinque statuette, oltre dieci Nastri d’Argento, tre David di Donatello, la Palma d’Oro e un Leone d’argento (quello d’Oro è arrivato nel 1985 alla Carriera).
Con Federico Fellini il cinema è cambiato per sempre. Lo dimostrano questi dieci film, scelti per ricordarlo. Per non dimenticarlo. Per non dimenticarci che l’Italia di Fellini è un’isola dove realtà e cinema confluiscono. Un isola felice.
La dolce vita
Amarcord
I vitelloni
La strada
Giulietta degli Spiriti
Le notti di Cabiria
Lo sceicco bianco
Ginger e Fred
La voce della Luna