A sentire il quotidiano Il Giornale sembra proprio che il percorso che separa la visione in sala da quella casalinga sia destinato a diventare sempre più breve e in qualche caso, vedi l’esempio della biopic sportiva The Blind Side, ad essere praticamente inesistente con la pay tv che si fa carico di qualche grossa svista distibutiva o come nel caso di Alice in Wonderland in perfetto sincrono con l’uscita nelle videoteche al prezzo, per una comoda visione in pay per view, di circa quattro euro, praticamente il doppio del prezzo medio di un noleggio, senza dimenticare poi la possibilità di scaricarlo legalmente da Itunes.
Sembrano sempre più lontani i giorni in cui lunghi mesi separavano l’uscita dalla sale con l’approdo nelle videoteche, tempi che si sono notevolmente ridotti con l’avvento del DVD, sembra che al momento la durata media del periodo di transizione non superi le 15 settimane. Notizie che vedono i gestori di videoteche già in crisi a causa della pirateria e di internet aggiungere l’ennesimo concorrente, stavolta anche legale, alla già grama situazione del mercato.
Insomma da una parte le major americane, vedi Disney e Warner che per abbattere i costi di promozione sembrano avere intenzione di seguire e magari ampliare il discorso intrapreso con questi primi titoli e le varie piattaforme digitali e satellitari, pronte a sfruttare questa vera e propria manna dal cielo, dall’altra parte chi da questa operazione ha solo da perdere, i già citati videonoleggiatori e gli esercenti delle sale che hanno minacciato a febbraio di boicottare il film di Burton, minaccia poi rientrata, ma che comunque da l’idea della situazione decisamente tesa che si respira tra gli addetti ai lavori.
Cosi tra i molti litiganti per una volta chi gode è senza dubbio lo spettatore, che si ritrova una scelta più ampia rispetto al passato, e per chi pensa che il cinema fruito in sala sia in pericolo, noi non lo crediamo, la pirateria per quanto al passo e qualche volta addirittura in anticipo sui tempi di uscita nelle sale non permette, checchè se ne dica, una visione d’alto profilo di film sempre più visivamente ricchi, le sale resteranno comunque l’unico modo per fruire in maniera consona, soddisfacente ed adeguata i blockbuster di ultima generazione, girati o riversati sempre più frequentemente e non a caso in 3D e quindi con un appeal che fuori delle sale non sarà certo il medesimo, mettiamoci poi che i famigerati televisori che supporterebbero la tecnologia 3D sono ancora lontani anni luce dalle prestazioni da grande schermo, almeno questo è quanto afferma il regista James Cameron che oltre ad avere una certa esperienza in merito, con il suo Avatar ha dimostrato che il cinema resta ancora fortemente un prodotto da fruire in sala.