Oggi per il nostro speciale Che fine hanno fatto? ci occupiamo di Edward Furlong, che ha acquistato notorietà mondiale grazie al ruolo del tormentato adolescente John Connor, braccato dal letale T-1000 (Robert Patrick) e protetto dall’altrettanto letale T-800 (Arnold Schwarzenegger) nel sequel campione d”incassi e di effetti speciali Terminator 2-Il giorno del giudizio (1991).
Come capita spesso non è semplice gestire una visibilità di tale portata, Furlong all’indomani del successo del sequel di Cameron si cimenta con un paio di pellicole di buon riscontro l’horror Cimitero vivente 2 (1992) e il dramma indipendente American Heart (1992) al fianco di Jeff Bridges.
Gli anni ’90 lo vedranno impegnato ancora in un horror con Brainscan-Il gioco della morte (1994) e nei drammatici Prima e dopo (1996) e American History X (1998) dove tiene testa ad un memorabile Edward Norton, nel frattempo torna a vestire i panni di John Connor nel cortometraggio in 3D T2: Battle across the time concepito da James Cameron e Stan Winston come attrazione per i parchi divertimento della Universal.
L’ultimo decennio è inaugurato con una parte ne I cavalieri che fecero l’impresa (2001) di Pupi Avati e un ruolo nell’indipendente Animal Factory (2000) di Steve Biscemi al fianco di Willem Dafoe, poi i problemi con alcol e sostanze stupefacenti cominciano ad incidere sulla sua carriera e Furlong perde un possibile ruolo in Terminator 3-Le macchine ribelli (2003), seguono l’acclamato film indie australiano Jimmy e Judy (2006) e una serie di direct-to-video come The Visitation (2006) dove l’attore è quasi irriconoscibile e il mediocre sequel Il corvo-Preghiera maledetta (2005).
Furlong al contrario di molti suoi colleghi negli ultimi anni, all’indomani di un difficile percorso di disintossicazione, ha continuato a barcamenarsi sopravvivendo artisticamente anche grazie a molte produzioni low-budget, cinema indie e molte pellicole direct-to-video, il suo ruolo più recente lo ha visto recitare nel cinecomic The Green Hornet di Michel Gondry.