Asif Kapadia, il grande documentarista che ci aveva già deliziato con le sue storie, definisce così, con le parole del grande amico dell’argentino, Fernando Signorini, il Pibe de Oro: “C’era Diego e c’era Maradona”. Innamorato di Diego, non di Maradona, è questo quel che dice il preparatore atletico dell’argentino, nel documentario “Diego Maradona. Ribelle. Eroe. Sfrontato. Dio”.
Lunedì potrete vederlo in anteprima, e resterete senza fiato. Il premio Oscar Kapadia ha già deliziato le platee per i documentari su Senna e Amy Winehouse, ad al cinema Modernissimo sarà presente per la premiere. Tutti gli altri dovranno aspettare appena tre giorni per andare al cinema a vedere la vita, soprattutto napoletana, del grande campione argentino.
Il documentario
La vita di Maradona è legata in particolare proprio alla città del Vesuvio, dove ha vissuto la sua gloria calcistica, ma anche la sua sconfitta di vita, con i problemi per droga e la fuga dall’Italia. Un documentario coinvolgente e trascinante, che descrive il campione finito nelle amicizie della camorra e nella tragedia della cocaina.
Il Maradona napoletano viene raccontato da Kapadia con il suo amore per il calcio, dopo la proposta, nel 2012, di Paul Martin, un produttore che aveva materiale inedito sul campione argentino.
Il tempo di girare il documentario sulla Winehouse ed ecco la nuova opera su uno dei sportivi più discussi, e amati del mondo. Perché Maradona non è solo calcio, ma la sua vita è puro cinema. E proprio grazie a Maradona che il regista ha conosciuto una Napoli diversa da quella della cartoline, intervistando tanti napoletani ancora legati al Pibe de Oro.
Il regista ha usato centinaia di ore di video prima di riuscire a fissare i 130 minuti giusti per la sua opera. La maggior parte dei video sono stati filmati proprio nella città partenopea, ma non poteva mancare nemmeno la testimonianza dall’argentina, dove Diego ha ancora tanti amici e parenti.
Maradona ha anche rilasciato una lunga intervista per il documentario, non filmata, ma fondamentale per rilasciare la sua testimonianza.
Il regista ha così conosciuto una persona geniale e autodistruttiva, nato povero e diventato dio. Nonostante i tanti fallimenti, Diego si è sempre rialzato, perché non molla mai e non vuole darsi per vinto.