Dagli States la moda dei vampiri romance: è Twilightmania

Che la scrittrice Stephenie Meyer avesse per le mani una storia da blockbuster è indubbio, un sorta di Giulietta e Romeo dai toni dark e sovrannaturali ma indiscutibilmente fascinosa. La trasposizione cinematografica ha incarnato nella coppia Pattinson/Stewart la voglia di romanticismo dell’iPod generation senza tradire i fan della scrittrice e tralasciando l’horror puro per un gotico molto simile all’idea base del romanzo, quella di un romance per teenager.

Da buon blockbuster e successo annunciato qual’era Twilght, già si sta lavorando al secondo episodio, tonnellate di merchandising era già pronto mesi prima dell’avvento del film nelle sale, e una volta che la pellicola ha invaso tutti i cinema del pianeta ecco esplodere la Twilightmania, un mondo fatto di ogni gadget possibile e immaginabile dal portachiavi alle bambole, dal profumo alle gomme da masticare.

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Venezia 2009, Ang Lee presidente di giuria

Gli organizzatori della sessantaseiesima mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia hanno scelto il presidente della giuria: dal 2 al 12 settembre prossimi a valutare quale sia il miglior film in gara ci sarà Ang Lee.

La decisione è stata presa dal Cda della Biennale di Venezia accogliendo la proposta del Direttore della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica Marco Müller, che ha pensato di affidare al regista di Taiwan, due volte Leone d’oro (con I segreti di Brokeback Mountain e Lussuria,  Seduzione e tradimento), l’importante ruolo.

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Blond Power: Belle, bionde e dicono sempre si

Hollywood è invasa dalle bionde, ovunque le più belle attrici si stanno cambiando il look corvino o quasi con un affascinante effetto Marilyn, a volte riuscito, a volte un po’ meno, e poche sono le brune che ancora resistono a  questa sorta di rivincita delle bionde che sta colpendo lo star system hollywoodiano.

Certo cercare di fare una classifica delle bionde più belle di Hollywood sembra alquanto complicato, ma non impossibile, diciamo che facciamo finta che tutte siano bionde naturali e partiamo con l’indiscussa regina di Hollywood la diafana Nicole Kidman, il suo look da algida regina dei ghiacci e il suo affermarsi come la più retribuita star femminile hollywoodiana non può che dargli una posizione di vantaggio sulle sue pur brave, belle e bionde colleghe.

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Recensione: Dirty Dancing

Estate 1963, la famiglia Houseman al completo si prepara a trascorrere le vacanze estive in un villaggio turistico situato presso le suggestive Catskill Mountains. Una delle due sorelle Houseman, Frances (Jennifer Grey), ha un forte attaccamento alla famiglia e specialmente a suo padre Jake (Jerry Orbach) che la considera un vero e proprio vanto da ostentare.

Frances è una ragazza sin troppo seria e studentessa modello, e queste vacanze non la stimolano molto, almeno fino a quando non incontra l’affascinante capo-animatore e ballerino Johnny Castle (Patrick Swayze), il classico cattivo ragazzo che la turba non poco.

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Cinema & Videogames: cosa ci riserva il futuro?

Il mondo dei videogiochi è l’ultima frontiera battuta dal cinema di Hollywood, dopo il saccheggio del cartaceo mondo dei fumetti è ora di cannibalizzare il mondo dei videogames, cosa alquanto facilitata dalla fattura prettamente cinematografica di personaggi e trame dei titoli più giocati del momento. Gli esordi sono alquanto problematici e ricchi di scult, come il confusionario Street Fighter con Van Damme ed il pessimo Super Mario Bros con Bob Hoskins nei panni del baffuto idraulico salterino.

Il meglio ed il peggio:

Resident evil-la trilogia: ottima trasposizione con una volitiva e sexy Milla Jovovich, consigliato.

Doom: un pò scontato, ma godibile con un carismatico The rock.

Silent hill: una buona trasposizione, a tratti veramente inquietante come il videogame omonimo.

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La Duchessa: costumi da Oscar

Nella notte degli Oscar 2009, era prevedibile e giusto che l’ambita statuetta per i migliori costumi se l’accaparasse la sontuosa biopic La Duchessa, il costumista Michael O’Connor ha ben raccontato, attraverso pregiati tessuti, pizzi e merletti, la giovane e modaiola Duchessa Spencer, divenuta negli anni un vero punto di riferimento estetico per tutta la nobiltà femminile dell’epoca.

Il costumista Michael O’Connor è un veterano del mestiere che conosce a fondo il valore espressivo degli abiti d’epoca, lo ha già diimostrato ampiamente con il suo lavoro nel bellissimo La casa degli spiriti e nei più recenti Quills: la penna dello scandalo ed Harry Potter e la camera dei segreti.

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Departures: una sorpresa agli Oscar 2009

Una sorpresa tra le tante conferme nella notte degli Oscar edizione 2009, nella categoria Miglior film straniero che comprendeva una cinquina formata anche dai favoriti Valzer con Bashir dell’israeliano Ari Folman, il francese La classe ed il polacco Katyn, ha vinto il sorprendente Departures, del giapponese Yojiro Takita, forse l’unica e vera spiazzante assegnazione di quest’anno.

Departures rappresenta in toto lo stile rarefatto del cinema d’autore giapponese, poesia in immagini, l’uomo e la morte come protagonisti indiscussi di un microcosmo fatto di emozioni sussurate, sentimenti e introspezione.

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Oscar 2009, trionfa The millionaire con 8 premi, foto della cerimonia

L’ottantunesima edizione degli Oscar, che noi abbiamo seguito in diretta questa notte (cliccate sul link per vedere la lista completa dei premi assegnati), non regalano particolari sorprese: The Millionaire fa incetta di premi, ben otto, e batte la concorrenza de Il curioso caso di Benjamin Button, che ottiene tre statuette e de Il Cavaliere Oscuro e di Milk entrambi con due riconiscimenti tra cui quello per il miglior attore protagonista assegnato a Sean Penn per la sua interpretazione nel film di Van Sant e quello postumo a Heath Ledger.

I film sconfitti: se bisogna fare il nome del film che ha subito più di tutti la marcia trionfale di The Millionaire, quello che viene subito in mente è Il curioso caso di Benjamin Button, che con tredici nomination si è portata a casa solo tre statuette minori, battendo solo due volte il rivale. Delusione anche per Frost/Nixon e Il dubbio, ma oggettivamente non avevano chance.

Gli attori che hanno perso: brucerà sicuramente la sconfitta a Mickey Rourke, dato che nel testa a testa con Sean Penn era dato favorito (già durante la presentazione fatta da De Niro di Penn, si capiva l’esito della gara); ci rimarrà male, ma forse non troppo Meryl Streep, data l’abitudine ad essere nominata. Lei, nell’Olimpo di Hollywood c’è già da parecchi anni.

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Oscar 2009, tutti i vincitori

La lunga notte degli Oscar 2009 sta per cominciare: seguitela insieme a noi per conoscere tutti i vincitori. Se volete leggere la lista dei nominati di tutte le categorie, cliccate qui. Per il Red Carpet vi invitiamo a guardare il nostro speciale su cinetivu.

Si comincia: Hugh Jackman si presenta in una veste tutta nuova, quella di brillante attore e prende in giro tutti le pelicole candidate al prestigioso premio di film dell’anno. Che show! Tutti in piedi per Hugh (supportato da Anne Hathaway)!

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Man on wire: un documentario da Oscar

Man on wire è il favorito alla corsa agli Oscar 2009 nellla categoria documentari, questo film è diventato nei mesi un vero e proprio caso, l’unica pellicola ad avere in rete il cento per cento di gradimento dalla critica si parla di 135 recensioni positive su 135, un vero record.

Tutta questa approvazione proviene dalla solidità e dall’efficacia visiva di un gioiello che sdoganerà sicuramente il documentario permettendogli di uscira dall nicchia di appassionati ed addetti ai lavori in cui il genere vive ed essere finalmente fruito dal grande pubblico alla stregua dei lungometraggi canonici.

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Miglior cortometraggio: uno sguardo alle nomination agli Oscar 2009

Quest’anno in corsa per gli oscar 2009 troviamo cinque cortometraggi provenienti da tutto il mondo, la scrematura fatta dall’Academy è stata ardua e a volte criticata, ma alla fine troviamo comunque una cinquina di opere di grande qualità artistica e tecnica, ecco la lista completa:

The pig: corto danese che narra di uno scontro etico tra religione e libertà d’espressione, un quadro in una piccola stanza d’ospedale l’innesco narrativo.

Manon on the asphalt: un incidente in bicicletta, una corsa in ambulanza, un’esperienza extra-corporea diventa un viaggio oltre la coscienza.

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Miglior cortometraggio d’animazione: tutte le nomination agli Oscar 2009

Diamo una scorsa alla cinquina di cortometraggi d’animazione cadidati al premio Oscar 2009, come si può immaginare oltre alle innegabili doti tecniche siamo di fronte a dei piccoli gioielli dal contenutto molto più grande del misurato e ristretto involucro espressivo.

Lavatory-Lovestory: delizioso esercizio di stile dalla grafica molto particolare e ricercata, diretto dal russo Konstantin Bronzit, narra la tenera storia d’amore a distanza tra una donna delle pulizie ed un suo timido ammiratore segreto.

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Heath Ledger ricordato con un monumento in Australia e se vince l’oscar sarà consegnato alla figlia

La famiglia di Heath Ledger ha donato ad un parco sulla riva del fiume Swan a Perth, una scultura in marmo che comprende due tavoli con scacchiera e il simbolo cinese di yin e yang, creata dall’artista Ron Gomboc. Kim Ledger spiega così le motivazioni di tale regalo:

Non molti sanno che Heath aveva una passione per gli scacchi, ed era vicino a diventare un Gran Maestro. Ora gli amici e i famigliare hanno un luogo da visitare, pervaso dalla sua presenza.

Intanto, a poche ore dalla consegna degli Oscar è giunta la notizia dall’Academy che l’eventuale premio di Ledger come miglior attore non protagonista, verrà ritirato da sua figlia Matilda e, fino all’età di 18 anni, custodito dalla madre, l’attrice Michelle Williams.

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Oscar 2009, come funziona la votazione? Chi vincerà?

Mancano poche ore al più atteso evento dell’anno cinematografico, la notte degli Oscar. Molti ci hanno scritto per sapere chi sceglie i film che vincono e quali saranno i premiati di quest’anno: se alla prima domanda vi possiamo rispondere con certezza, alla seconda, non avendo la palla di cristallo, proviamo a rispondere facendo delle previsioni.

Cominciamo dal metodo di votazione: coloro che votano sono 5810 membri dell’Academy of Motion Picture Arts an Sciences che hanno diritto di esprimere la loro preferenza riguardo ogni categoria. I voti, che sono stati consegnati entro e non oltre le 17.00 di martedì, pena l’annullamento della preferenza, vengono conteggiati dalla PricewaterhouseCoopers, che poi chiude i risultati in buste differenti per categoria e le consegna agli organizzatori degli Oscar, che a loro volta le danno, ancora sigillate, ai presentatori dei premi. Tutto chiaro?

Chi vincerà? Premesso che solitamente i premi secondari vengono consegnati, quando si può, hai film che non sono riusciti ad ottenere i principali (una specie di forma di risarcimento, sempre che non ci sia qualcuno che eccella nelle categorie più dei candidati alla statuetta per miglior film dell’anno), alcuni riconoscimenti sembrano già predestinati, come quelli a Man on Wire (miglior documentario), Wall-E (miglior film d’animazione), Heath Ledger (miglior attore non protagonista), Valzer con Bashir (miglior film straniero).

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