Recensione: A qualcuno piace caldo

Chicago anni ’20, in pieno proibizionismo il duo di musicisti Joe (Tony Curtis) e Jerry (Jack Lemmon), rispettivamente sassofonista e contrabbassista suonano in vari locali sbarcando il lunario con serate improvvisate in varie orchestre della città, sono piccoli lavoretti che durano poco e fruttano ancor meno.

Una sera le cose precipitano, dopo un’irruzione della polizia in un locale dove i due si esibiscono, Joe e jerry perdono il lavoro e per varie coincidenze si trovano ad assistere loro malgrado alla famigerata strage di San Valentino, diventando così scomodi testimoni da eliminare.

Braccati dagli scagnozzi di Ghette (George raft), il boss mandante della strage, Joe e Jerry si danno alla macchia, ma l’unica salvezza sembra una scrittura in un’orchestra che sta per partire per la Florida, unico incoveniente i due musicisti richiesti devono essere di sesso femminile, così come tutta al femminile è l’intera orchestra in partenza.

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I film più volgari della storia del cinema

Per quanto riguarda la volgarità nei film bisogna prima decidere se quest’ultima è accettabile nel contesto e nelle situazioni in cui è inserita o se è meramente un basso e furbo escamotage per strappare qulche risata facile. Nel primo caso possiamo parlare di volgarità alla fine ben contestualizzata e necessaria, come quella dei gangster-movie di Scorsese, uno su tutti Quei bravi ragazzi , dove il turpiloquio in gergo irtaloamericano si è guadagnato all’epoca dell’uscita il titolo di film con più parolacce della storia del cinema, battendo un cult come Scarface con un conteggio finale di 246 tra insulti, imprecazioni e minacce varie.

Tra gli italiani in testa alla classifica si piazzano alcune performance viste nei vari cinepanettoni, dai doppi sensi a sfondo sessual-pecoreccio della coppia Boldi/De Sica, al re della parolaccia, il comico Enzo Salvi alias er cipolla, che riesce a competere con il repertorio di un altro campione della categoria, l’attore Tomas Milian, da guinness la sua performance da sboccato rapper in Natale in India.

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Up aprirà Cannes 2009

Per la prima volta nella storia del Festival di Cannes, ad aprire la manifestazione sarà un film d’animazione (sino ad ora un simile genere è stato solo presentato al massimo nelle sezioni ufficiali).

Un simile onore toccherà il 13 maggio ad Up il film d’animazione digitale in 3D della Disney – Pixar prodotto con la supervisione di John Lasseter e diretto da Pete Docter, che inaugurerà il sessantaduesimo festival di Cannes.

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Time for a dancing: il cinema a passo di danza

Oggi ci occupiamo dei film più belli che hanno come tema portante il ballo, naturalmente escludiamo i musical che fanno genere a sè, sono molti i film che hanno utilizzato la danza e la musica da ballo per raccontare piccole storie e grandi sogni, mostrandoci il lato più danzereccio e fascinoso di molti attori che si sono rivelati, controfigure a parte, provetti ballerini.

Senza andare troppo indietro nel tempo partiamo dagli anni ’70 con il classico La febbre del sabato sera, john Travolta ci racconta del re della disco Tony Manero, signor nessuno e commesso in una ferramenta di giorno e vera star della pista durante i fine settimana. Colonna sonora mitica e tanta nostalgia. Segnaliamo anche per l’intrigante colonna sonora e la regia muscolare di Sylvester Stallone anche il sequel Staying Alive, Manero esce dal ghetto e cerca la gloria, ma troverà ostacoli e complicazioni sentimentali.

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Le più belle rosse di Hollywood

Per le poche attrici dalle chiome rosse che transitano sui set di Hollywood apriamo una sorta di sottoscrizione e le dichiariamo specie protetta, si perchè a parte qualche rossa di passaggio, non sono moltissime quelle che ostentano questo fiammante look da femme fatale.

Certo che il fascino di una rossa, nota autovettura a parte, è indubbio, proprio perchè sono donne come la sensuale e talentuosa Julianne Moore a portare fieramente questo look che negli anni d’oro di Hollywood  ha stregato un’intera generazione di spettatori e Julianne ce ne mostra tutto il fascino e le potenzialità seduttive.

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Recensione: Arancia meccanica

Alex (Malcolm McDowell) è il capo di una banda di teppisti, i Drughi che amano aggirarsi nottetempo, mascherati e sotto l’effetto di droghe, in cerca di vittime da picchiare, torturare e rapinare.

Alex vive con i genitori, è un ragazzo all’apparenza tranquillo ed educato, ma un ispettore giudiziario minorile non è convinto della purezza angelica del luciferino ragazzo e ne segue attentamente le mosse in atesa di un passo falso.

Le scorribande notturne continuano, e tra violenze carnali al suono di musica classica, puntate al Korova Milk Bar per cocktail a base di latte e Mescalina, Alex fa il salto e commette un omicidio, a farne le spese una ricca collezionista d’arte, il suo tentativo di fuga risulta inutile ed il ragazzo viene arrestato e rinchiuso in carcere.

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Hollywood & Romance: i film romantici più belli di sempre

I film romantici sono un genere a sè molto prolifico e decisamente di successo, sfido chiunque a non versare qualche lacrimuccia di fronte a storie che finiscono, nuovi amori e dichiarazioni come quella di Tom cruise a Reneè zellweger nel finale del film Jerry McGuire, il suo Tu mi completi ha commosso milioni di spettatori in giro per il mondo.

Ma il romance è un genere che ha origini lontane ed i classici di sempre sono dietro l’angolo pronti a commuoverci nuovamente, veri evergreen che ad ogni passaggio televisivo fanno numeri straordinari proprio perchè senza tempo.

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Cinema ed astronavi: Hollywood chiama Terra!

In principio c’è stata l’astronave del cult Ultimatum alla terra (1951), poi i dischi volanti che distruggevano le capitali mondiali durante La guerra dei mondi (1953), astronavi dal design intrigante che sono entrate con forza nell’immaginario collettivo di ogni appassionato di fantascienza. Ma è dopo Il pianeta proibito (1956), periodo d’oro in cui la fantascienza insieme all’horror riempiva cinema e drive-in statunitensi, che gli studios decidono di investire molto sugli effetti speciali, e molti artisti e scultori si dedicano alla creazione di modellini e riproduzioni in scala di centinaia di astronavi che negli anni ci hanno trasportato su pianeti alieni, galassie sconosciute e nel bel mezzo di spettacolari combattimenti spaziali.

Sicuramente una delle astronavi più famose di sempre è la mitica U.S.S. Enterprise, della serie tv più longeva di sempre, StarTrek. Il capitano James T. Kirk ed il suo equipaggio l’hanno vista ripetutamente attaccata, danneggiata, e addirittura distrutta per vederla rinascere ogni volta a nuova vita, sempre più imponente ed all’avanguardia.

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Cinema e violenza: tra cult, horror e religione

Per determinare quale siano i film più violenti della storia del cinema dovremmo prima di tutto suddividere il discorso in categorie ben differenziate onde evitare una sequela di titoli horror che hanno nella violenza una parte narrativamente preminente e vitale, mentre invece esistono film che potremmo ritenere violenti sotto altri aspetti, violenti a livello psicologico che determinano una reazione emotiva di sdegno che esula dalla riproduzione dell’atto violento in sè, ma condanna il concetto ed il messaggio trasmesso dalla pellicola in questione.

Cannibali & zombie:

Sicuramente il film più censurato di sempre, su cui si è costruita una vera e propria leggenda metriopolitana da snuff-movie è Cannibal Holocaust del nostrano Ruggero Deodato, stilisticamente impeccabile, mostra truculente violenze fisiche su uomini ed animali che sconvolgono per crudezza e che ancora oggi rimangono insuperate per realismo ed efferatezza.

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Le più belle more di Hollywood

Dopo aver testimoniato l’invasione delle ultrabionde è il momento di prendere in considerazione l’altra parte dell’universo femminile hollywoodiano, quello delle more, che rappresentano una schiera di affascinanti ed in molti casi procaci attrici pronte ad ammaliarci con  fascino mediterraneo, lunghe capigliature corvine e sguardo assassino.

In questa ipotetica classifica non possiamo non citare la sexy vampira Kate Beckinsale, la sua attillatissima tutina indossata nell’horror-action Underworld è rimasta impressa a molti, un’altra attrice che ha fatto di sensualità virtù è sicuramente Liv Tyler, con gli anni la sua bellezza è andata consolidandosi, forse perdendo quella parte acerba che ne connotava un’intrigante mix di innocenza e provocazione, un fascino mai volgare su un corpo da reato, come scherzosamente parafrasava il titolo di una commedia in cui l’attrice si esibiva in un memorabile sexy-lavaggio di un auto.

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Recensione: Intervista con il vampiro

L’antefatto è in un anonimo albergo di San Francisco, è il 1993 e il giovane giornalista affamato di scoop Daniel Malloy (Christian Slater) ascolta la vera storia di Louis De Point Du Lac (Brad Pitt), vampiro che vuole raccontare la solitudine e l’orrore della dannazione.

Le origini del dono oscuro: Louis è un ricco proprietario terriero dedito al gioco e all’alcool, distrutto dalla morte della moglie e della figlia, in perenne ricerca di una morte che ponga fine alla sua pena, e così una notte Louis incrocia la strada del vampiro Lestat De Lioncourt (Tom Cruise) che gli fa dono dell’immortalità, ma ne danna irrimediabilmente l’anima.

La solitudine e il ribrezzo per la nuova vita donatagli da Lestat mina lentamente corpo e mente di Louis, che incapace di uccidere le sue vittime per berne il sangue è costretto a cibarsi di ratti e piccoli animali per mantenersi in forze, schernito da un sempre più frustrato Lestat che scopre che Louis forse non è il compagno che stava cercando.

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Recensione: Quarto potere

Muore il magnate dell’editoria Charles Foster Kane (Orson Welles), un uomo chiuso, problematico e misterioso, problemi caratteriali causati di un trauma infantile mai elaborato, che ci viene mostrato con un  Kane bambino allontanato, con il consenso della madre, dalla sua casa e dalla sua famiglia e cresciuto da un uomo d’affari con il compito di educarlo e amministrarne l’immensa fortuna, L’ultima parola pronunciata da Kane in punto di morte è un misterioso Rosabella, un nome che ci accompagnerà fino ai titoli di coda.

Il film è diviso in blocchi temporali che seguono l’antefatto, che è anche l’epilogo del film, il primo flashback è un cinegiornale che ci parlerà del Kane pubblico, della sua sfarzosa tenuta, del suo tutore, dei suoi matrimoni falliti e della fonte della sua immensa ricchezza.

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Recensione: Casablanca

Siamo agli inizi del secondo conflitto mondiale, l’americano Rick Blane (Humphrey Bogart) gestisce un locale a Casablanca, in Marocco, nazione all’epoca controllata politicamente dalla Francia filo-nazista. Blane, anche se in passato ha perorato la causa etiope diurante l’invasione italiana ed ha combattuto durante la guerra civile spagnola, gli anni e le esperienze ne hanno fatto uomo cinico e dichiaratamente neutrale, senza più alcun vigore rivoluzionario di sorta.

Nel locale di Blane arriva Ugarte (Peter Lorre), un criminale intrallazzatore, che questa volta vuole piazzare al miglior offerente alcune lettere di transito rubate, che permetterebbero a chiunque di attraversare l’Europa occupata dai nazisti ed arrivare sino al neutrale Portogallo per poi raggiungere gli Stati Uniti, sembra che Ugarte abbia già un compratore che dovra incontrare quella sera stessa nel locale di Blane.

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Dany Boon è l’attore europeo più pagato in un anno. La classifica 2008 degli attori francesi

Dany Boon, secondo Le Figaro, è l’attore francese più pagato del 2008, nonché l’attore europeo più pagato (in un anno) di sempre e tutto questo soltanto con un film, Giù al nord.

Come ha fatto? Semplicemente perché del film è anche coproduttore, regista e sceneggiatore e oltre ai compensi per questi ruoli (1,35 milioni di euro compreso quello come attore) ha già incassato le percentuali sugli incassi in Francia, sulle vendite internazionali e sulle vendite dei diritti di remake.

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