Lauren Bacall Oscar alla carriera, premiati anche Roger Corman, Gordon Willis e John Calley

Lauren Bacall

Gli Oscar 2010 hanno già una vincitrice: l’Academy of Motion Picture Arts and Sciences ha annunciato che l’Oscar alla Carriera sarà assegnato a Lauren Bacall.

L’ottantacinquenne attrice (ha compiuto gli anni oggi) che nel corso della sua carriera ha partecipato ad oltre 30 film (ricordiamo: Acque del sud, Il grande sonno, Come sposare un milionario, Assassinio sull’Orient Express e Misery non deve morire), senza aver mai vinto un Oscar, sfiorato nel 1996 per L’amore ha due facce, ha recitato negli ultimi anni in Dogville (2003) e Manderlay (2005).

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Ang Lee ha apprezzato Baaria e Jasmine Trinca

Jasmine Trinca

A Venezia 2009 i film italiani sono rimasti a bocca asciutta nella sezione ufficiale (anche se a difendere i nostri colori ci ha pensato Jasmine Trinca), ma hanno comunque ricevuto i plausi di Ang Lee. Il presidente di giuria fa sapere:

Per Baaria avrei voluto un qualche riconoscimento. E’ una grande produzione e sicuramente protrà vincere altri premi.

Degli altri film italiani in concorso Lee ha detto:

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Colin Firth, un inglese dal cuore italiano

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Siamo molto contenti per la Coppa Volpi assegnata ieri durante la cerimonia finale della sessantaseiesima Mostra del Cinema di Venezia, al miglior interprete maschile, l’attore inglese Colin Firth, un attore molto spesso sottovalutato dagli stessi addetti ai lavori, naturalmente parliamo dei registi, che gli affidano parti molto convenzionali e sempre con una spiccata connotazione comedy-romance.

Invece Firth viene dal teatro inglese, ha una solida preparazione, un talento innato per le sfumature ed uno humour tipico dei grandi interpreti made in England, così stavolta è stato un ruolo da outsider, in A single man Firth è un professore gay di letteratura inglese, alla soglia dei cinquant’anni incapace di ricominciare a vivere dopo un evento luttuoso che ne ha sconvolto la vita, a premiarne l’indiscutibile talento e versatilità.

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Lebanon, un Leone d’oro contro la guerra

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Ieri come da copione il Leone d’oro della sessantaseiesima Mostra del Cinema di Venezia se lo sono giocato sul filo di lana l’austriaco Lourdes e l’israeliano Lebanon, con la vittoria di quest’ultimo e grande commozione per un atipico e intimista war-movie contro la guerra come principio assoluto.

Dedico questo premio alle migliaia di persone nel mondo che tornano dalla guerra come me sani e salvi. Si sposano, hanno figli ma dentro i ricordi rimangono stampati nel cuoreringrazio il cast e il produttore –ha aggiunto il regista– Questo magico feeling sullo schermo ha fatto del nostro film un film unico. Viva l’arte del cinema, viva la Biennale, viva Venezia!

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Ksenia Rappoport, dalla Russia con amore

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Ksenia Rappoport è stata una delle sorprese della sessantaseiesima Mostra del Cinema  di Venezia, tutti erano ormai certi che la CoppaVolpi alla miglior interprete femminile, sarebbe andata all’attrice Margherita Buy per l’intenso ritratto di una mamma quarantenne ne Lo spazio bianco di Francesca Comencini, e invece la bellissima e intensa attrice di origini russe, grazie alla sua tormentata Sonia ne La doppia ora dell’esordiente Giuseppe Capotondi, si è aggiudicata l’ambito riconoscimento.

Mi sento come se stessi volando con un paracadute, ringrazio Muller (direttore artistico del festival ndr) per aver scelto questa opera prima per il concorso, ringrazio gli sceneggiatori che mi hanno regalato quaesto ruolo straordinario e il mio fantastico partner nel film Filippo Timi.Voglio dedicare questo premio al regista Giuseppe capotondi. Spero che quando Capotondi un giorno ritirerà il suo Leone d’oro, io possa far parte del cast del suo film.

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Festival di Venezia 2009 vince Lebanon di Samuel Maoz

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Sta per cominciare la cerimonia di chiusura della sessantaseiesima Mostra del Cinema di Venezia, che seguiremo in diretta per voi.

C’è grande attesa per scoprire il nome del film vincitore del Leone d’oro 2009. Le speranze per i film italiani sono veramente poche. Stiamo a vedere.

Si comincia con Maria Grazia Cucinotta che parla del futuro del cinema e poi chiama Marco Müller. Il direttore del festival annuncia Carlo Lizzani che dà la menzione speciale di Controcampo italiano al documentario Negli occhi. Il premio va a Cosmonauta di Susanna Nicchiarelli. La regista ringrazia il produttore.

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Il buono, il brutto, il cattivo: recensione

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Tre pistoleri durante la guerra di secessione americana sono alla ricerca di un carico d’oro scomparso, Tuco (Eli Wallach) un fuorilegge messicano, il biondo (Clint Eastwood), abilissimo pistolero che organizza con Tuco false catture che vedono quest’ultimo finire sul patibolo, il biondo incassare la taglia per poi salvarlo in extremis, e il killer Sentenza (Lee Van Cleef), che saputo del tesoro si mette sulle sue tracce.

Saranno Tuco e il biondo per un colpo di fortuna a conoscere l’ubicazione esatta del tesoro, ubicazione a conoscenza del solo biondo, l’informazione gli è stata data da un confederato in punto di morte, ma il recupero del tesoro diventerà molto complicato a causa della cattura dei due travestiti da soldati confederati, da parte di una pattuglia di soldati dell’unione.

Sentenza rintracciati i due proporrà al biondo un’aallenza che esclude Tuco, il biondo accetta, tuco finisce in manette su un treno e Sentenza, il biondo e un manipolo di pistoleri si avviano verso il cimitero in cui sembra sia sepolto il tesoro.

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Festival di Venezia 2009 sabato 12, ieri comunicati i premi speciali, oggi Mr. Nobody e il premio a Stallone

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Impazza il TotoLeone per la giornata di chiusura del Festival di Venezia, e come previsto anche Lola di Brillante Mendoza proiettato ieri, entra tra i favoriti nei pronostici, comunque saldamente in testa Lourdes di Jessica Hausner e Lebanon di Samuel Maoz, anche se l’accoglienza entusiastica per gli outsider Soul Kitchen di Fatih Akin e Capitalism: a love story di Michael Moore potrebbero riservare qualche sorpresa.

Poche le probabilità che il Leone d’oro vada ad uno dei quattro italiani, comunque l’ottimo La doppia ora di Capotondi potrebbe ambire a qualche premio speciale.

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Venezia 2009 venerdì 11, ieri applausi per Capotondi e Soul kitchen, oggi l’atteso Lola e il cyberpunk di Tsukamoto

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Penultima giornata del Festival di Venezia, il TotoLeone impazza, per i pronostici esclusi i quattro italiani per il Leone d’oro, nella pole position fa capolino anche Michael Moore e il suo Capitalism: a love story, mentre Margherita Buy (Lo spazio bianco) e Viggo Mortensen (The Road) i papabili come miglior interpreti, intanto ieri Capotondi e Akin convincono la stampa.

Dopo La sposa turca il regista Fatih Akin passa a un registro più leggero e parla della problematica gestione di un ristorante ad Amburgo da parte di due fratelli di origine greca.

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Festival di Venezia 2009 giovedì 10: ieri applausi per Scamarcio e Jasmine Trinca, oggi La doppia ora di Capotondi

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Ieri al Festival di Venezia passerella dedicata a Il grande sogno di Michele Placido e accoglienza da star per due dei tre protagonisti della pellicola, Riccardo Scamarcio e Jasmine Trinca, all’appello mancava per altri impegni Luca Argentero.

La coppia sorridente e molto disponibile si è  divertita ad intrattenere  fotografi e pubblico, mentre Placido raccontava ai giornalisti presenti qualcosa sul suo nuovo e ambizioso lavoro.

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Venezia 2009 mercoledì 9: ieri applausi per la Comencini e show di Clooney, oggi il ’68 di Placido e gli zombie di Romero

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Ieri il gossip ha regnato sovrano alla Mostra del cinema di Venezia, sotto i riflettori la chiacchieratissima coppia Clooney/Canalis, comunque passerelle a parte il cinema italiano ha regalato ancora emozioni.

Lungo e caloroso applauso per Lo spazio bianco della Comencini, storia di una mamma quarantenne in attesa che la figlia nata prematura esca dall’incubatrice, cinque minuti di applausi, emozioni e un nudo integrale della Buy, per una storia che la regista definisce:

La proposta di un nuovo patto d’amicizia tra uomini e donne basato sulle regole del rispetto e della conoscenza reciproca

Ieri fuori concorso anche la Napoli di Abel Ferrara, il regista trasforma in immagini le storie di alcune detenute di un carcere di Pozzuoli, non dimenticando l’estrema  periferia napoletana raccontata nel suo Napoli, Napoli, Napoli con lo stile asciutto della docufiction

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Festival di Venezia 2009 martedì 8: ieri Chavez protagonista al Lido, oggi La Comencini e Clooney

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Come da copione ieri alla Mostra del cinema di Venezia l’arrivo del presidente venezuelano Hugo Chavez al Lido per presenziare con Oliver Stone alla proiezione del documentario South of the border, Chavez si è intrattenuto con i fotografi, scherzando con loro e firmando qualche autografo:

Sono molto felice di essere a Venezia con Oliver Stone che è un gran lavoratore, ho l’Italia nel cuore, viva l’Italia.

Ieri era anche la giornata di Steven Soderbergh e del suo The informant, il film tratto da una storia vera e molto applaudito, narra le peripezie di un biochimico che diventa informatore dell’FBI per smascherare alcuni accordi illeciti della società per cui lavora.

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Festival di Venezia 2009 lunedì 7: ieri applausi per Moore e Leone d’oro a Lasseter, oggi Stone e Soderbergh

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Ieri due grandi avvenimenti hanno segnato la quinta giornata della Mostra di Venezia, il primo era l’attesa proiezione del documentario di Michael Moore Capitalism: a love story, accolto con grande entusiasmo dalla stampa, ha lasciato un segno indelebile negli spettatori del Lido con la sua lucida e e spietata cronaca della crisi economica americana.

Cinque anni fa-spiega il regista- il mio modo i vedere il mondo era una minoranza negli USA, ora con Obama è tutto cambiato e c’è tanta speranza.

Altro grande momento ieri per il cinema americano, e per il sodalizio Disney/Pixar, quando il regista George Lucas ha premiato John Lasseter e il suo team creativo con un Leone d’oro alla carriera per lo strabiliante lavoro svolto negli ultimi anni.

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Festival di Venezia 2009 domenica 6: ieri standing ovation per Cosmonauta, oggi l’atteso Capitalism: a love story

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Il Festival di Venezia prosegue, le star si susseguono, mentre i film cominciano a lasciare nel bene e nel male qualche traccia indelebile, ieri grandi apprezzamenti per la seconda pellicola in concorso per Herzog, My son my son, what have ye done? protagonista Michael Shannon che dopo la nomination all’Oscar per Revolutionary Road torna a raccontare una storia di disagio mentale.

Il direttore del festival Mueller non sembra preoccupato per l’anomalia Herzog e spiega:

Comunque nel regolamento non c’e nulla di fatto che lo impedisce.

Gli fa eco il regista bavarese che non si scompone per eventuali polemiche e precisa:

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