Recensione: Umberto D.

Umberto Domenico Ferrari,  pensionato, ha lavorato per trent’anni al Ministero dei Lavori Pubblici, un impiegato modello, discreto e ligio al dovere, ma purtroppo la sua tranquilla  vita di pensionato si scontra con una minaccia di sfratto ed una sensazione di deriva che lo porterà a pensieri suicidi. Sarà il suo fedele compagno Flaik, un cagnolino, a ridestare in lui la voglia di vivere e la speranza, se non in una vita migliore, almeno in un ottimismo che consenta di affrontare le storture quotidiane giorno per giorno.

Il neorealismo italiano rappresenta, per molti critici e per chi sta scrivendo, l’apice artistico del cinema italiano, un periodo fervido di piccoli grandi palpitanti capolavori, giudicati estremi da molti all’epoca, per il loro linguaggio duro e senza filtri.

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Recensione: La tigre e la neve

Attilio (Roberto Benigni) poeta ed insegnante, è un uomo pieno di vita e dall’aria sognante e svagata, ogni notte sogna di sposare vittoria (Nicoletta Braschi), il suo desiderio diventa un’ossessione che lo porterà a perseguitare la povera donna che stremata dalle poetiche e insistenti attenzioni dello spasimante decide di capitolare ed accettarne  la corte.

Ma il destino è pronto a metterci lo zampino e Vittoria parte per per l’Iraq al seguito del poeta Fuad (Jean Reno) di cui è incaricata di scrivere la biografia. L’Iraq è in pieno conflitto, siamo alla vigilia dell’invasione angloamericana della capitale irachena, ma durante un bombardamento Vittoria rimane ferita ed entra in coma.

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Recensione: Il Padrino parte II

Sicilia 1901, Vito Aldoini assiste impotente al massacro della propria famiglia da parte del boss di Corleone, la madre, unica sopravvissuta tenta di intercedere per lui, ma anch’essa viene brutalmente uccisa, e Vito è costretto alla fuga. Aiutato ad emigrare si rifugia a New York, qui, il suo cognome per una svista alla dogana, diventa Corleone, come il suo paese di nascita e Vito (Robert De niro) inizia la sua vita di onesto lavoratore americano. Ma ben presto capirà che le regole non sono uguali per tutti e che per molti vige la legge del più forte, e per sfamare la propria famiglia comincerà a trafficare nell’illecito.

Stati Uniti 1959, Michael Corleone (Al Pacino) ormai saldamente alla guida della Famiglia, tra gioco d’azzardo e speculazioni immobiliari aumenta potere e possedimenti a vista d’occhio attirando invidie e rivali dai pochi scrupoli, e infatti quando la sua Famiglia tenta di allargare il proprio giro d’affari anche nella Cuba del dittatore Batista, Michael e la moglie subiscono un attentato che li vede vivi per miracolo. Per Michael sarà l’inizio di una feroce e profonda pulizia all’interno della propria famiglia che culminerà con l’uccisione del proprio fratello Fredo (John Cazale) reo di essersi venduto al nemico.

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Recensione: Mary Poppins

Anarchia e caos regnano in casa Banks, papà e mamma sono in balia dei due figlioletti alquanto vivaci, dopo la fuga dell’ennesima governante, e la palese mancanza di polso dell’ingenua moglie, il signor Banks mette un’annuncio sul prestigioso  quotidiano Times in cerca della tata perfetta.

Dopo innumerevoli colloqui, magicamente, anche grazie ad una richiesta un pò speciale fatta dai due bambini, compare una giovane ragazza, Mary Poppins, pronta a risolvere tutti i problemi in casa Banks, ad una condizione però, che sia lei a decidere se rimanere, dopo aver provato la famiglia per una settimana.

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Recensione: Gli incredibili

Il mondo è un luogo più sicuro da quando loro non ci sono più, è questa l’incredibile frase che ormai è sulla bocca di tutti, dopo che il governo ha costretto i supereroi ad un forzato pensionamento, inserendoli in una sorta di Programma Protezione Testimoni, nuove identità, una nuova vita ed un nuovo monotono lavoro.

Mr. Incredible e sua moglie Elastigirl, ora conosciuti come i coniugi Parr, trascorrono una tranquilla e regolare vita da famiglia media americana, lui fa un lavoro che odia, è un impiegato vessato da un petulante capufficio, e non riesce proprio ad abituarsi a quella vita troppo ordinaria, mentre lei sembra ormai rassegnata e si destreggia tra una figlia invisibile e in piena crisi adolescenziale, un vivace e incontrollabile marmocchio iperveloce e un neonato senza super poteri, ma super impegnativo.

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Recensione: Big fish, le storie di una vita incredibile

Edward Bloom è un fantastico narratore di storie, ha una peculiarità, racconta di personaggi e incontri fiabeschi che lo riguardano personalmente, e diventa famoso per la sua eccentrica abitudine di raccontare di suoi improbabili incontri con lupi mannari, streghe e pesci giganti.

Purtroppo la voglia di sognare e fantasticare che Edward trasmette al prossimo ne fa oggetto, in alcuni casi di scherno, situazione che allontana il figlio William, stanco della invadente e imbarazzante fantasia paterna, ma la morte del genitore farà tornare il figliol prodigo a casa, e finalmente potrà, senza pregiudizi, esplorare e stupirsi di fronte al fantastico mondo costruito negli anni dal tanto criticato padre.

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Recensione: Il Padrino

Anni ’40, Don Vito Corleone (Marlon Brando) boss della mafia italo-americana, muore, anche il suo naturale successore, il figlio  Sonny (James Caan) muore in un’imboscata ordita ai suoi danni da un clan rivale, così toccherà a Michael (Al Pacino), figlio arruolatosi nell’esercito e per nulla intenzionato a seguire le orme del padre, prendere le redini della Famiglia.

E’ il 1972, Mario Puzo e il regista Francis Ford Coppola realizzano Il Padrino, che sarà, dopo il classico Nemico pubblico (1931) con James Cagney , il capostipite del gangster-movie, che figlierà sequel, e altri classici come Quei bravi ragazzi di  Martin Scorsese e Scarface di Brian De palma.

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Gli Aristogatti

Gli Aristogatti (The Aristocats) è un film ormai storico risalente al 1970. Guardarlo oggi lascia in bocca il sapore del gioiellino, vista l’estrema cura dei disegni e la suggestione dell’ambientazione in cui si svolge la storia dei nostri amici a quattro zampe.

Il canone ufficiale lo considera il ventesimo classico Disney, ed è il quattordicesimo lungometraggio della Walt Disney Productions prodotto successivamente la morte di Walt Disney. La storia è ambientata nel 1910 a Parigi.

In primo piano abbiamo la gatta Duchessa e i suoi cuccioli: Matisse, Bizet e Minou, l’unica femmina della cucciolata. Come si induce dal titolo, la piccola vive insieme ai suoi figli in una casa aristocratica, di proprietà di un ‘anziana signora.

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Recensione: Alla Ricerca di Nemo

Quando un padre perde un figlio, o più semplicemente quando una persona cara ci viene strappata via, il nostro istinto è quello di correre, correre, correre; questo è proprio quello che succede a Marlin , il simpatico pesce pagliaccio, e al suo piccolo figlio Nemo.

Nemo è un pesciolino dolce e simpatico, ma Marlin gli sta troppo addosso, è troppo apprensivo; i motivi, devo dire, ci sono. La madre è stata infatti uccisa da un barracuda quando Nemo era ancora dentro un uovo, e quasi davanti agli occhi di Marlin.

Inoltre Nemo è nato con una pinna atrofica, che a volte gli dà qualche difficoltà di movimento; Nemo diventa quindi oggetto di tutte le attenzioni, e soprattutto delle proccupazioni di Marlin. Un brutto giorno, durante una sfida tra ragazzini, Nemo viene catturato da un sub.

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Recensione: Cars – Motori Ruggenti

Il rombo dei motori prima di partire, l’asfalto rovente che sembra aspettare le ruote delle auto leccandosi i baffi; le vetture sono tese, pronte a partire; il pubblico…è composto da altre auto! Benvenut nel mondo a quattro ruote di Cars – Motori Ruggenti!

La Piston Cup è il torneo in cui si distingue il grande Saetta McQueen; pronto e scattante, è un’auto da corsa che sta tentando la sua ascesa, ed è pieno di talento e di ambizioni; il suo palco ideale è la pista automobilistica, lui è giovane e narcisista, e una vita di successi gli si para davanti.

Mentre viene trasportato verso il circuito in cui si terrà la finale, in California, in cui dovrà affrontare i suoi acerrimi rivali, rivali sono “The King”, e Chick Hicks, eterno secondo portato a commettere svariate correttezza per raggiungere la vittoria, il camion che lo sta trasportando ha un colpo di sonno e perde il povero Saetta; qusto si trova quindi accidentalmente bloccato a Radiator Springs, paesino di provincia, popolato da auto che Saetta subito vede come a loro volta “di provincia”.

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Recensione: xXx

Sembra passata una vita da quando è uscito il primo xXx. La pronuncia corretta, a quello che si dice, dovrebbe essere tipo “Tripla X”. Il film risale al 2002, e vede in primissimo piano uno scattante Vin Diesel, decisamente al top della sua forma.

Il film è stato scritto da Rich Wilkes, e diretto da Rob Cohen , che aveva diretto il protagonista l’anno prima in The Fast and the Furious; prodotto da Neal H. Moritz per i Revolution Studios, xXx ci racconta una vicenda avventurosa condita di un’atmosfera di jamesbondiana memoria.

xXx è il nome in codice di Xander Cage (Vin Diesel),appassionato di sport estremi, caratterizzato da un comportamento piuttosto aggressivo; al senatore non vanno a genio gli sport estremi, e questo a xXx non va bene, tanto che gli distrugge la Corvette.

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Recensione: Madagascar

E’ propiro vero che i viaggi più belli, spesso, sono quelli non programmati. L’impatto visivo che può avere su di noi un paese come il Madagascar può avere effetti collaterali gradevolmente incontrollabili sulle nostre emozioni.

E pensare che noi abbiamo Internet, e la possibilità, almeno, di farci un’idea del luogo il cui suolo ci accingiamo a calpestare. Questa possibilità non è certo disponibile ad Alex, Melman, Marty e Gloria. Tutto ha inizio quando quel sognatore e creativo di Marty, una zebra intelligente e irrequieta, giunge al suo decimo compleanno con la smania di uscire dagli angusti confini dello zoo.

Forse è colpa del cielo, che sembra essere lo stesso da tutte le parti del mondo; se non fosse stato per quella organizzatissima cricca di pinguini, però, le cose non sarebbero andate come sono andate; Marty si aggrega ai non-pennuti, e i suoi amici decidono di seguire il folle.

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Recensione: Troy

Mitologia e cinema non sono certo un binomio inconsueto, senza giungere a citare titoli che fanno parte di un bagaglio cinematografico quasi archetipico. Troy è un film del 2004, e in questo film vengono raccontate le vicende legate alla guerra di Troia, come ci è arrivata attraverso una lunga tradizione che si perde nella confusa figura di Omero.

Wolfgang Petersen si immedesima nell’aedo Omero, e prova a raccontarci in chiave cinematografica una summa di ciò che Omerco ci racconta nell’Iliade, focalizzando la propria attenzione sul rapimento di Elena, e sulla personalità di Achille (Brad Pitt).

La storia non manca certo d’attrattiva, considerato che ha più di tremila anni e che viene raccontata e studiata con una certa minuziosità: l’assedio della città di Troia da parte dei Greci viene scandito da alcune fasi fondamentali, caratterizzate per lo più da confronti face-to-face tra i mitologici protagonisti della vicenda.

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Recensione: Superman Returns

Bryan Singer è il regista che ha orchestarto, ancora una volta, le gesta del supereroe per eccellenza, rinnovando la confezione e il cast, e dando qualche sfumatura in più qua e in là ai personaggi.

Il film è del 2006, quando l’ho visto al cinema mi chiedevo quale fosse il nesso con la vecchia serie, quella interpretata dal compianto Christopher Reeve. Superman (Brandon Routh) se n’è andato.

Sono cinque anni che manca da casa, alla ricerca delle proprie origini, alla ricerca del pianeta Crypton. Dal canto suo, anche Lex Luthor (Kevin Spacey) si è dato da fare: la sua amante Gertrude Vanderworth (Noel Neill) molto anziana gli lascia un’eredità pazzesca.

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