Caro Diario. Omaggio a Gina Lollobrigida

Prosegue l’indagine settimanale di Caro Diario, dedicata agli artisti del panorama cinematografico italiano. Quest’oggi rendiamo omaggio all’eterea, la sublime, la pura e intangibile Gina Lollobrigida, dotata di quella bellezza abbagliante, che fu capace di far perdere la testa a qualunque maschio.

Una straordinaria artista che all’età di 81 anni riceve al Festival Internazionale del Film di Roma il Marc’Aurelio d’oro alla carriera, dichiarando:

«Ho ricevuto premi in tutte le parti del mondo, ma qui a Roma, a casa, è tutta un’altra cosa. Non sono mai stata emozionata come questa sera».

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Weekend al cinema: Quantum of solace e altri sette titoli

Il weekend che ci apprestiamo a vivere è uno dei più importanti di fine anno, più che altro perché esce l’attesissimo nuovo film di James Bond, Quantum of Solace (di cui potete leggere in anteprima la recensione).

Contro di lui è difficile che qualcuno possa spuntarla. Ci proveranno, ma è una missione impossibile, l’horror vietato ai minori, Frontiers e l’acclamato drammatico di Arriaga, The Burning Plain.

Delle altre pellicole che esordiscono stasera, seppur con una distribuzione ridotta, ben tre sono italiane (Un gioco da ragazze, Un altro pianeta e Il pugile e la ballerina), mentre le altre, che difficilmente avranno un gran seguito di pubblico sono il documentario Deep Water e il film d’animazione tedesco Tiffany e i tre briganti.

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Incassi al botteghino: ovunque e sempre High School Musical 3

High school musical 3: Senior Year, arriva in Italia e sbanca i botteghini, incassando addirittura più di quattro milioni di euro e vince ancora in America, seppur non con lo stesso risultato di settimana scorsa (45 milioni di dollari), ma con soli 15 milioni di dollari.

Partiamo dall’Italia: il film di Kenny Ortega è diventato il musical più visto di tutti i tempi nel nostro Paese, ottenendo l’incredibile cifra di 8276 euro di incasso medio per sala e piazzandosi al quarto posto dei film Disney più visti, dietro ai Pirati dei Caraibi e Ratatouille.

La top five italiana si completa con Wall-E, che resiste in seconda posizione con oltre un milione trecentomila euro (con un totale di sette milioni è il quinto film più visto dell’anno), Giù al nord, che esordisce in terza posizione superando di poco il milione, Tropic Thunder e Vicky Cristina Barcelona, che scivolano rispettivamente in quarta e quinta piazza. Le altre novità: sesto Pride and glory, nono Il passato è terra straniera e fuori dalla top ten, La terrazza sul lago.

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Il passaggio di Troy

Nel tentativo di stabilire un ponte comunicativo con una persona che ti anticipa, stabilendone uno forse più efficiente del tuo, si esperisce effettivamente una sorta di dissonanza; questo mi fa pensare che alla fin fine sia una realtà concreta, quella della patologizzazione dei normali aspetti di personalità delle persone.

Attenzione, allarme terapia. A volte penso che il colloquio con uno specialista non serva ad altro che a sostituire le parole di un amico, o quelle di un parente, o chi per lui. A volte serve a dare delle conferme cercate, conferme su verità mai sempiterne che affiorano nella nostra mente al momento in cui abbiamo l’illusione di essere alla fine di un percorso.

Troy è sull’orlo di un passaggio, si tratta di un passo nel vuoto, la seconda prova che Indy affronta nel terzo capitolo della sua saga. Il movimento e la crescita sono talmente scontati negli altri, che ci concentriamo solo nei problemi, unici e irripetibili, che siamo noi a dover affrontare, noi, parametro del mondo.

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Weekend al cinema: High School Musical 3 e ben altre 8 novità

Sono tantissimi i film in uscita questa settimana, che tenteranno di battere Wall-E, in testa alla classifica da due settimane: la probabile pellicola, che spodesterà il robottino, è il campione di incassi di High School Musical 3, ma anche Pride and Glory ha buone possibilità di superarlo.

Per gli amanti del cinema italiano, tra le nove pellicole in uscita questo weekend ci sono anche Il passato è una terra straniera e Si può fare, che difficilmente riusciranno ad inserirsi nella top five e se la giocheranno con l’ultimo film di Samuel L. Jackson, La Terrazza sul lago e il francese Giù al nord.

Non hanno molte possibilità di essere visti (anche se spero di sbagliarmi), invece, il film d’animazione Donkey Xote, l’interessante La banda Baader Meinhof e il documentario su Lou Reed, Berlin, chiusi dai sopracitati titoli.

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Caro diario. Omaggio a Dino Risi

Prende il via da oggi, con cadenza settimanale, una nuova rubrica: caro diario. Omaggio a. Un panorama settimanale sulla storia del cinema italiano, nato nel 1903 grazie ai Fratelli Lumière e di conseguenza a case di produzione cinematografiche sorte nei principali capoluoghi come Torino, con la Società Anonima Ambrosio, Aquila Film e la Itala Film, Roma con la Cines, Milano con i meglio attrezzati studi cinematografici dell’epoca, edificati dal produttore Luca Comerio, denominati Milano Film, Napoli con la Partenope Film e Venezia.

Ovviamente un cinema fatto di storie, personaggi, registi, attori senza i quali i fotogrammi del mondo virtuale non avrebbero ragione d’esistere, e si sa, il cinema di casa nostra non è secondo a nessuno, e tale primato lo si deve a chi in tale ambito ha dedicato anima, corpo e passione. A questi personaggi va il nostro pensiero.

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Incassi al botteghino: Wall-E domina ancora in Italia, High School Musical 3 fa 40 milioni in USA!

Oggi, la prima parte del post è meritatamente dedicato a High School Musical 3, che sbanca i botteghini americani incassando la stratosferica somma di 42.000.000 di dollari e battendo il temibile Saw 5 fermo a quota 30.000.000 di dollari (solo un milione e mezzo in meno del quarto capitolo della serie). L’annotazione interessante è che, entrambi sono costati relativamente poco: 11 milioni. Se non si può parlare di successo in questo caso…

Alle loro spalle, a distanza abissale, Max Payne (poco più di sette milioni), terzo, Beverly Hills Chihuahua, quarto, e la new entry Pride and Glory con Edward Norton, quinto, che paga l’uscita in contemporanea con due blockbuster come HSM3 e l’ultimo Saw.

In Italia Wall-E rimane in testa alla classifica dei film più visti del weekend, con più di un milione e ottocento mila euro, resistendo all’ingresso di Tropic Thunder (che ad onor del vero ha quasi la metà delle sale in meno rispetto al film d’animazione), secondo, al film di Woody Allen, Vicky Cristina Barcelona, terzo, a quello con Vin Diesel, Babylon A.D., quarto e a Mamma Mia!, quinto che, con i suoi 735.000 euro sfiora i quasi sette milioni totali e si piazza quarto nella classifica annuale dei film più visti in Italia. Le altre novità: L’uomo che ama, sesto, batte Albakiara, settimo. Fuori dai top 20, Control.

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Speedman e il bivio

La vita di una superstar non è paragonabile con quella delle persone comuni; certo, si tratta di un luogo comune, ma dovete pensare alla mente di una persona che non ha vissuto come e dove abbiamo vissuto noi. Dobbiamo pensare a quello che, a un certo punto della vita, ci si può parare innanzi.

Non siamo tutti uguali, e non sto parlando di qualità, almeno non solo. Siamo tutti miracoli in potenza, esplosioni in procinto di essere, che poi risultano mediamente in un lento bruciare; c’è chi poi non si accende mai, e c’è chi, come Speedman, esplode davvero.

Sono pochi, e vivono tutti a Hollywood. Sono esplosioni che durano nel tempo, sono così pochi rispetto alla media della popolazione, che quasi tutti le vediamo, o le abbiamo viste, e per noi sono più simboli che persone, icone, immagini della cui reale natura sappiamo poco o niente.

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Wall-e e una nuova speranza

Il rumore che fa mentre si sposta in un silenzioso pianeta terra fatto per la maggior parte di detriti e spazzatura, è forte quanto lo sono le sue pretese nei confronti della vita. Il modo attento con cui svolge ogni compito ricorda il Disturbo Ossessivo Compulsivo.

Non si tratta di questo, però. Wall-e è una macchina. Non ha disturbi psichici, ma semplicemente un programma che gli dice di fare quello che deve fare; e lui lo fa, senza lamentarsi, senza opporre alcuna resistenza; soprattutto lo fa senza noia, e senza arroganza. Lo fa e basta.

Del resto a un certo punto della sua giornata, quando il sole comincia a calare, un sole annoiato del monotono panorama terrestre, e che a volte si rallegra nel vedere il robottino al lavoro, arriva l’ora di tornare a casa. La solitudine è una condizione naturale per Wall-e, ma non per questo necessaria.

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James Bond – Agente 007 con licenza di uccidere

James Bond sembra avere un carattere generativo per quanto riguarda la storia personale. Ha l’aria di essere una fucina di eventi di vita, infinita quantità di mattoni atta a costruire una figura intensa, densa di caratteristiche uniche e speciali.

Speciale lo è, sia come agente, sia come uomo. Alla ricerca di qualcosa che cambia nel corso delle sue incredibili avventure. Si muove nell’ombra con la certezzadi chi ha il bersaglio chiaro fin dal giorno della sua nascita, ma il bersaglio cambia forma, cambia faccia, cambia posizione.

Chiamarlo bersaglio è una distorsione. Si chiama obiettivo, per lui e per qualsiasi altra persona. Pare impossibile, ma essere speciale, essere invincibile, non lo rende diverso. La precisione con cui colpisce, la chiarezza che ha in mente quando escogita un piano, tutto questo non lo rende necessariamente “diverso”.

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Ben Carson: lo sguardo da dietro lo specchio

A volte ci si ritrova ad essere spiazzati dalla nostra stessa immagine, quando ci guarda, inacciosa, dallo specchio. Forse proprio perchè si ha l’impressione che oltre alla nostra immagine possa riflettere anche la nostra rabbia, le nostre paure, i nostri sbagli.

Ben Carson non ha mai smesso di avere paura, neanche quando l’alcol lo riempiva fino agli occhi; si tratta del tipo di paura che ha la persistenza e l’intonazione dell’eco del Big Bang, una paura che in molte persone non viene mai risvegliata, ma che schizza fuori come da un’arteria recisa, magari grazie a un colpo di pistola, magari se siamo noi a infliggerlo e non a riceverlo.

La paura di diventare ciò che non si crede di essere ci rende cinici, e frustra le nostre speranze. Non ci sono parole per raccontare cosa c’è oltre lo specchio; Alice ce lo racconta in un modo tutto suo, a si tratta di un passaggio tutt’altro che fiabesco.

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Rick O’Connell: dipendente dall’avventura

Il suo sguardo aperto sembra spaziare continuamente su uno dei tanti orizzonti che ha esplorato. Quando anche il silenzio lo circonda, i pensieri sorvolano la sua mente; le avventure del passato raccontano l’oggi, e stare seduti a sorseggiare del whisky non spegne quel rumore interno, che si traduce in voglia di avventura.

Pensando a lui, mi viene in mente il problema, generico, delle dipendenze. Mi spiego meglio. Il fatto è che quando siamo su un aereo che precipita a tutta velocità verso il suolo, proviamo emozioni differenti. C’è una sorta di mismatch tra noi: io chiuderei gli occhi, cercando un istantaneo oblio. Lui no. Anche Rick O’Donnel ha paura, ma spalanca gli occhi, e magari riesce pure a scherzarci.

La questione è che c’è chi, di certe cose, non può fare proprio a meno. La dipendenza dall’avventura non è un quadro clinico conclamato, ma nel suo caso andrebbe istituito. In una società che ti spinge in modo piuttosto insistente verso un certo tipo di vita, mi rendo conto che anche per uno come lui non sia facile lasciar esplodere sempre questa coazione a ficcarsi nei guai.

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Hancock cosa pensa?

Cosa vuol dire essere un supereroe? Domanda dalla risposta non banale. Cosa è un superpotere? Ancora peggio, così rischiamo di brancolare nel buoi fino al prossimo anno. Si rischia di non arrivare a niente nel poco tempo che abbiamo a disposizione.

Cosa vuol dire essere alcolizzati? Altra buona domanda, stavolta con una risposta che trova riscontro ufficiale sui manuali e sui libri di medicina e di salute mentale. So cosa provi, Hancock, li conosco bene gli effetti della dipendenza. So quali sono i criteri per diagnosticarla, certo, ma non so come ci si comporta quando oltretutto si possiedono dei superpoteri.

La domanda sorge spontanea. Sei immortale, sei invulnerabile, perchè buttarsi nell’oblio? La risposta, sempre in forma di domanda, segue immediatamente: e perchè no? Il problema è che la cosa principale, nella vira, è fare qualcosa.

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Kung Fu Panda: Po e Tai Lung analizzati dallo psicologo

C’è forse bisogno di un mediatore per parlare con un’altra persona? Forse ce n’è, quando la lingua che i due interlocutori parlano non è la stessa. Ma in caso contrario? Non voglio star qui a parlare delle difficoltà che le persone hanno oggi nel comunicare, tutto diverrebbe immediatamente prolisso e fuorviante.

Mi sembra di sentire i colpi che questi due riescono a darsi. L’arte di Tai Lung, e il destino di Po, incontratisi a un incrocio, ma provenienti dagli antipodi del mondo. La buona riuscita di un incontro sta soprattutto nel primo impatto.

Il problema è che quello tra loro è stato un pò troppo forte; Tai Lung, l’istinto intrappolato, censurato, tenuto legato per vent’anni, incatenato e inginocchiato, ad ammettere la sua colpa; il risultato di una punizione non è sempre (quasi mai) quello sperato. La rabbia monta, e se prima non voleva sentire ragioni, adesso è resa cieca dagli anni di reclusione nel buio. E aspetta solo di esplodere, in tutta la sua tremenda eleganza e potenza.

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