Donnie Darko, gadget & merchandise

donnie darko  gadget

Oggi per i gadget vediamo cosa ci offre il cult di Richard Kelly Donnie Darko, piccolo film entrato di diritto tra le pellicole di culto grazie ad atmosfere surreali ed oniriche, una memorabile colonna sonora, e uno script che miscela viaggi nel tempo, visioni apocalittiche e numerologia.

Suggestivo ed inquietante anche il catalogo dei gadegt e del merchandise dedicato alla pellicola, oltre ad un comparto T-shirt davvero impressionante oltre che sconfinato, troviamo una fedele riproduzione formato action figure dell’inquetante Frank il coniglio, grottesca maschera/apparizione che nel film si rivelerà foriera di nefaste premonizioni.

Dopo il salto la consueta galleria fotografica con gadget, T-shirt, cappellini, a cui si aggiungono una serie di poster, compilation musicali, un curioso orologio da parete e un costume che riproduce le fattezze di Frank il coniglio. Buon proseguimento.

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Frasi da cinema, Attila Flagello di Dio

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Più di 2000 anni fa, nel sobborgo di Milano che oggi si chiama Segrate, vivevano uomini primitivi di inaudita ferocia e violenza: i barbari…

Attila: Sbabbari, uomini di inaudita viulenza, di inaudita ferocia, figli del Dio Odino io vi dico vostro re che questa volta li romani hanno tirato troppo la corda e quindi io vi dico che chi la fa l’aspetti è chiaro?
barbari: CHIARO!
Attila: Sapete voi qual è dei romani la città diciamo più grassuttella, diciamo più preputente la più grossa?
barbari: ROMA!

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Fuori controllo, colonna sonora

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Oggi per la rubrica dedicata alle soundtrack cinematografiche ci occupiamo di un’uscita recentissima e di un grande ritorno, parliamo di Fuori controllo thriller di Martin Campbell che vede il ritorno sulle scene e davanti alla macchina da presa di Mel Gibson, a sette anni dalla sua ultima apparizione nel thriller The singing detective di Keith Gordon accanto a Robert Downey jr.

Per lo score di questo film, che adatta Edge of darkness, serie tv inglese anni ’80   sapiente miscela di thriller politico e revenge-movie,Campbell si affida ad uno dei massimi esponenti della musica da film, il canadese Howard Shore, per lui tre Oscar nel carnet per due dei tre capitoli della saga de Il signore degli anelli di Peter Jackson.

Per Fuori controllo Shore sforna 16 tracce che accompagnano il travagliato percorso del protagonista dalla fase investigativa sino a quella della vendetta personale in un’escalation di confuso orrore e tensione che culminano nel catartico Edge of darkness (15) e nel liberatorio e pacificatorio You’re my girl (16). Dopo il salto le 16 tracce linkate e il consueto videoclip musicale, con il tema della serie originale del 1985 composto da Eric Clapton e Michael Kamen.

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B-cult, Zombie Honeymoon

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Per la rubrica B-movie oggi torniamo ad occuparci del prolifico filone zombie che sfoggia una deriva comedy molto corposa e ricca di piccoli cult, vedi L’alba dei morti dementi piuttosto che l’intrigante Fido di cui ci occuperemo sicuramente in un prossimo post, magari nell’apposita rubrica The Horror Zone.

Non è semplice conciliare con un certo equilibrio l’impatto splatter/mortifero che contraddistingue il genere con la comedy, due caratteristiche solo all’apparenza molto contrastanti, che invece giocano proprio su questo ricercato contrasto tra risata e digusto, che  permette a registi e sceneggiatori di osare molto con i generi, non abbandonando però mai la caratteristica connotazione horror/splatter.

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Bloopers di X-Files: Voglio crederci

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Quest’oggi bloopers dedicati alla seconda trasferta cinematografica del serial cult X-Files sul grande schermo, dopo X-Files: Il film del 1998 che fungeva da collegamento tra la quinta e la sesta stagione, rivelando molto della mitologia a base di complotti governativo/alieni, ossatura principale della serie ideata da Chris Carter.

Nel 2008, ad oltre dieci anni di distanza dal primo film, e a sei dalla chiusura ufficiale della serie, approda nelle sale il secondo capitolo cinematografico, X-Files: Voglio crederci, che abbandona i complotti alieni per affidarsi alla parte investigativa della serie, che vedeva in ogni episodio gli agenti dell’FBI Mulder e Scully impeganti con serial-killer mutanti, leggende metropolitane ed eventi sovrannaturali.

Dopo il salto i bloopers di X- Files: Voglio crederci in un filmatone XL da oltre nove minuti con i momenti più divertenti rubati sul set, caratteristica del video oltre ad un montaggio piuttosto curato, un divertente score musicale che accompagna  le immagini donandogli un’intrigante atmosfera surreale. Buona visione.

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I bruttissimi, Sfida tra i ghiacci

Sfida tra i ghiacci

Per la rubrica I bruttissimi torniamo ad occuparci di Steven Seagal che nel 1994 sforna il pasticcio action eco-ambientalista Sfida tra i ghiacci, debutto alla regia dell’attore ed inizio del suo declino che lo relegherà ben presto nel mercato home-video, dopo un decennio all’insegna di alti e bassi, tentativi di resurrezione e tonfi colossali.

Molti gli attori che come Seagal hanno fatto il grosso errore di anticipare il passaggio dietro la macchina da presa, causando non pochi danni, vedi gli esempi di Van Damme con il suo The Quest-la prova, o più recentemente Tony Jaa con il suo Ong Bak 2-la nascita del dragone.

Seagal da sempre impegnato in ambito ambientalista e strenuo difensore delle minoranze etniche, si trasforma per l’occasione in uno specialista in esplosivi con una particolare abilità nel domare incendi di cui sono oggetto pozzi petroliferi e raffinerie, al soldo in Alaska di un sordido amministratore delegato (Michael Caine) si ribellerà al suo datore di lavoro reo di commerciare in rifiuti tossici e difenderà i diritti degli eschimesi.

Un film pasticciato, infarcito di retorica e scena al limte del surreale,basta dare un’occhiata ai video in coda al post, la rissa in un bar con redenzione a suon di botte di un tipaccio da osteria, e la fase mistica con visioni di cui è oggetto il protagonista durante la sua permanenza in un villaggio eschimese.

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Film parodia di Robin Hood

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Oggi per i film parodia ci occupiamo di Robin Hood, icona letterario-avventurosa che sfoggia una moltitudine di trasposizioni e adattamenti tra piccolo e grande  schermo, tra cui un cartoon del 1973 firmato Disney, un blockbuster del 1991 Robin Hood-Principe dei ladri ad opera di Kevin Reynolds con protagonista Kevin Costner, ed un film presto nelle sale con l’accoppiata da Oscar, Ridley Scott/Russell Crowe.

Ci penserà l’esperto Mel Brooks nel 1993 con il suo Robin Hood-Un uomo in calzamaglia, a parodiare il leggendario eroe inglese basandosi sul film con Kevin Costner, e inserendo come di consueto ammiccamenti e riferimenti vari a tutta una serie di pellicole, vedi ad esempio Il padrino di Coppola, o generi, vedi i numerosi siparietti musical, sfornando cos’ un divertente fumettone che non manca di momenti davvero spassosi.

Dopo il salto potrete gustarvi la memorabile scena ispirata a Il padrino, un siparietto musicale ballato e cantato, e una selezione delle scene più divertenti del film. Buon divertimento.

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Box Office 19-21 marzo 2010: Alice in Wonderland ancora davanti a tutti

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Sono passati altri sette giorni, ma la testa della classifica, sia in Italia che negli Stati Uniti non cambia: Alice in wonderland è nuovamente primo. In Italia il film di Tim Burton, guadagnando altri 3,1 milioni di euro (5.403€ di media a sala e 25,3 milioni complessivi), batte il riconfermato Mine Vaganti, secondo con 1,54 milioni di euro (3.656€ a sala e 4,5 milioni totali) e la new entry E’ complicato, terzo con 1,22 milioni di euro (4.067€ e seconda media settimanale per copia). Male le altre nuove uscite: Fuori controllo è sesto con 644mila euro, alle spalle di Shutter Island, quarto con 833mila euro (5,39 milioni totali) e Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo: Il ladro di fulmini, quinto con 803mila euro (2,27 milioni totali); Tutto l’amore del mondo è settimo con 517mila euro; Il profeta è fuori dalla top ten, battuto anche da Avatar (289mila euro e decima posizione, 64,7milioni totali!), perché racimola solo 166mila euro; bene Io sono l’amore che, seppur distribuito in sole sei copie, supera i 50000 euro.

Negli States la marcia di Alice in Wonderland prosegue con altri 34,5 milioni di dollari (9.227$ a copia) e arriva a 265,8 totali (565 milioni se contiamo tutto il mondo, dove non è ancora uscito in Cina e Francia). Alle sue spalle troviamo Diary of a Wimpy Kid, secondo con 21,8 milioni di dollari (7.085$ a copia), Il cacciatore di ex, terzo con 21 milioni netti, Repo Men, deludente quarto con 6,15 milioni, Lei è troppo per me (She’s out of my league), quinto con 6 milioni (19,9 totali), e Green Zone sesto con 5,96 milioni (24 totali e ne è costati 100!). Regge ancora Avatar, ottavo con 4 milioni netti (736,8 totali e 2,674 miliardi in tutto il mondo).

Andiamo a vedere la consueta tabella riassuntiva con i primi cinque posti della classifica settimanale italiana e di quella americana.

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District 9, colonna sonora

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Oggi ci occupiamo della colonna sonora di uno dei film di fantascienza più intriganti e di spessore degli ultimi anni, District 9. Il regista sudafricano Neill Blomkamp al suo primo lungometraggio adatta un suo corto, Alive in Joburg, dimostrando di saper maneggiare con dovizia da filmaker budget notevole, tematiche e genere, doti che il regista e produttore Peter Jackson (Il signore degli anelli, Amabili resti) aveva ben intuito, prima provando ad affidargli l’adattamento su grande schermo del videogame cult Halo, poi vista la poca lungimiranza dei produttori della Sony, producendo di tasca propria questo District 9, nomination agli Oscar 2010 per gli effetti speciali.

Per la colonna sonora Blomkamp si affida al compositore canadese Clinton Shorter, a cui chiede sonorità dalle influenze africane e dalle tonalità grezze e cupe. Shorter realizza lo score in tre settimane punatndo su percussioni, ricorrendo in particolare a tamburi africani Taiko, e ad un sintetizzatore per aggiungere ad hoc i toni e le sfumature necessarie. Alla partitura dalle coinvolgenti suggestioni afro, Shorter aggiunge anche un mix di voci e piccole percussioni tipiche del Kwaito, genere musicale di origine sudafricana che miscela House music e sonorità etniche.

Dopo il salto cover della colonna sonora, tracce e due videoclip musicali. Buon ascolto.

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Frasi da cinema, speciale Freddy Krueger

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Freddie Krueger, l’incubo per antonomasia, maniaco e serial-killer di bambini vende l’anima al  diavolo e assaggia i piaceri dell’inferno diventando cacciatore di anime e demone del sonno:

L’ uomo nero non è morto, ha gli artigli come un corvo, fa paura la sua voce, prendi subito la croce. Apri gli occhi, resta sveglio, non dormire questa notte…

Uno, due, tre: Freddy stanotte viene da te. Due, tre, quattro: chiuditi dentro che quello è matto. Quattro, cinque, sei: dì le preghiere già che ci sei.

Freddy è tornato…ucciderai per me!

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Codice Genesi, colonna sonora

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I fratelli Albert and Allen Hughes dopo aver esplorato le cupe suggestioni horror da serial-thriller della graphic novel From Hell, sfornando l’intrigante La vera storia di Jack lo squartatore, tornano a sondare il linguaggio dei fumetti e del cinema di genere calando il monaco/messia Denzel Washington in un desolato futuro post-apocalittico.

Con Codice Genesi gli Hughes miscelano action e misticismo religioso con suggestioni western, e non puntando sui canonici compositori made in Hollywood, affidano lo score al musicista e produttore inglese Atticus Ross, qui alla sua prima prova su grande schermo. Ross oltre ad illustri collaborazioni, vedi Nine Inch nails’, Korn e Jane’s addiction, collabora nel 1997 con gli Hughes ad un loro progetto televisivo, la serie britannica Touching evil.

Dopo il salto 17 evocative tracce al’insegna dell’elettronica, e come di consueto due video musicali rigorosamente in tema. Buon ascolto.

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Action figures, Iron Man 2-War Machine

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Eccoci a trattare ancora il franchise Iron Man, che quest’anno ci sta regalando non poche soddisfazioni grazie ad una licenza davvero ben sfruttata. Oggi parliamo della nuova serie di figures, in questo particolare caso parliamo di un’action-doll di altissimo profilo, dedicate al sequel Iron Man 2 dal 30 aprile sugli schermi italiani.

In questo secondo capitolo le tecno-armature da guerra si moltiplicano così come l’azione ed i villain. Tra le armature che compaiono nel film c’è quella indossata dal colonnello James Rhodey Rhodes interpretato da Don Cheadle, che trasforma l’ufficiale nel temibile War Machine, ed è proprio di quest’ultimo letale e meraviglioso gioiello ad alta tecnologia che vi parliamo quest’oggi, naturalmente formato figure.

Dopo il salto potrete godervi una dettagliatissima galleria fotografica in cui potrete scoprire la nuova figure in ogni minimo particolare, ma prima di lasciarvi alle immagini vediamo di dargli un’occhiatina più ravvicinata:

War Machine è realizzato in scala 1:6 per 30 cm d’altezza e ben 36 punti d’articolazione, munito di testa intercambiabile senza amschera, con volto che riproduce le fattezze dell’attore Don Cheadle, corposa serie di accessori, tra cui una base display e set di mani intercambiabili, led luminosi a scomparsa su petto e sul palmo delle mani, nonchè diverse parti mobili e asportabili. Buon proseguimento.

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Giallo, recensione in anteprima

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Il vero giallo dell’ultima fatica di Dario Argento e che fine abbia fatto la pellicola, finita di girare a giugno del 2008 e transitata per alcuni festival, tra cui la prestigiosa vetrina di Cannes, ma di una eventuale distribuzione italiana non se ne è saputo più nulla, lo stesso Argento in una recente intervista al Korea Film Fest di Firenze ha dichiarato di essere all’oscuro del destino della pellicola, affermando che i produttori americani ne hanno il pieno controllo, e intanto il giallo si infittisce.

E mentre i fan di Argento attendono con ansia l’ultima opera del loro regista prediletto, se non in sala almeno in un versione direct-to-video, sul mercato europeo spunta qualche copia import per chi mastica un pò di inglese, ed è stanco di aspettare.

Così eccoci pronti a recensire l’ultima fatica di Argento dedicandogli uno speciale della rubrica The Horror Zone, opera che arriva dopo gli eccessi trash de La terza madre, e una serie di film che negli ultimi anni hanno testimoniato un vistoso calo di qualità nelle opere del cineasta romano.

Chi è intenzionato a proseguire nella lettura deve essere consapevole che non si è potuto argomentare al meglio la recensione senza entrare nei dettagli della sceneggiatura con tutti gli inevitabili spoiler del caso, quindi lettore avvisato…

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Appuntamento con l’amore, colonna sonora

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Compilation ad hoc per la comedy romance Appuntamento con l’amore, il regista di Pretty Woman Garry Marshall sforna un Love actually tutto americano con un effluvio di star made in hollywood, ed una serie di peripezie sentimentali ambientate durante il giorno di San Valentino nella città degli Angeli.

Marshall per lo score sceglie il compositore John Debney, nomination agli Oscar 2004 per il film di Mel Gibson The Passion e con all’attivo una vasta filmografia con cui ha praticamente approcciato ogni genere, mentre per i brani che costellano la pellicola e che vi presentiamo nell’odierna compilation, si affida tra gli altri a brani della cantautrice country-pop Taylor Swift, e ad alcune voci note come Joss Stone, Amy Winehouse e Maroon 5.

Dopo il salto compilation da ascoltare ed un videoclip musicale dedicato al film. buon ascolto.

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