Renai e Josh Lambert (Rose Byrne e Patrick Wilson), insegnante lui cantautrice lei, si sono appena trasferiti con i loro tre figli in una nuova casa, ma le cose non sembrano marciare per il verso giusto visto che uno dei baambini, il piccolo Dalton (Ty Simpkins) cade accidentalmente da una scala e pur non riportando traumi importanti finisce in un anomalo coma che nessun medico riesce a spiegare. Trascorrono alcuni mesi e con Dalton ancora in coma accudito in casa dalla madre e da un’infermiera cominciano ad accadere strani eventi, oggetti che si spostano, rumori e voci inspiegabili, sino al palesarsi di diverse presenze che cominciano a transitare per la casa, presenze che solo Renai sembra percepire.
Dizionario dei film
Una lista completa delle recensioni del Cinemaniaco. Centinaia di film recensiti e ordinati in ordine alfabetico per la consultazione.
La misura del confine, recensione
Due team di topografi, uno svizzero l’altro italiano sono chiamati a stabilire l’appartenenza di una mummia rinvenuta tra i ghiacci del Monte Rosa, dopo qualche difficoltà le due squadre capeggiate da un professore svizzero ed uno siciliano si ritrovano, corpo al seguito in un rifugio montano gestito da una giovane coppia.
Dopo aver stabilito che il corpo ritrovato è italiano si comincia a cercare di stabilirne la datazione e purtroppo per il sindaco del locale comune di Carcollo che sperava in una mummia di almeno 5.000 anni capace di dare una spinta al turismo, si scoprirà invece che il corpo non solo è molto più recente, ma che nasconde anche il segreto di un delitto irrisolto.
Il regista Andrea Papini dopo il lungometraggio d’esordio La velocità della luce si cimenta con un altro film dal taglio indipendente che vive di numerosi momenti di grazia a dimostrazione che se si è in grado di sfruttare un budget all’insegna delle ristrettezze e si ha uno script capace di sfruttare ciò che Madre Natura regala in suggestioni, si può puntare in alto e in questo perticolare caso verso vette artistiche che miscelano con eleganza e dovizia tradizione e folklore montani, un pizzico di mistery, qualche puntatina nello scientifico e un utilizzo magistrale di una colonna sonora quasi ipnotica nel suo snocciolare partiture e sonorità di pregevole fattura che amplificano in positivo il gradevole straniamento regalato da una messinscena raccolta, ma mai parca di piccoli e dettagliati contrappunti emotivi.
Un perfetto gentiluomo, recensione in anteprima
Il giovane e timido professore di inglese Louis Ives (Paul Dano), aspirante scrittore ed estimatore delle opere di Scott Fitzgerald, soffre di una sorta di disturbo bipolare legato alla sua identità sessuale che lo porta ad avere un’irresistibile attrazione per gli abiti femminili, attrazione che lo porterà ad un repentino licenziamento dalla scuola privata in cui insegna e ad intraprendere un viaggio alla volta di New York per inseguire il suo sogno di diventare scrittore.
Louis approdato nella Grande Mela farà la conoscenza di Harry Harrison (Kevin Kline) un commediografo spiantato, affascinante e piuttosto eccentrico che gli affitterà una stanza e che Louis scoprirà in seguito essere un extra-man, una sorta di accompagnatore per anziane signore molto benestanti e questa scoperta farà si che Louis proponga al suo nuovo coinqulino di introdurlo nel suo giro di conoscenze.
Così mentre Louis ed Harry instaureranno un legame di amicizia all’insegna dell’idiosincrasia, Louis proseguirà il suo percorso alla scoperta della sua sessualità all’insegna della sperimentazione, frequentando prostitute e travestendosi da donna per riuscire a placare e meglio identificare quell’istinto che gli sta creando una vera e propria crisi d’identità.
Fast and Furious 5, recensione
Dominic Toretto (Vin Diesel) subito dopo il processo che lo ha visto condannato a trascorrere una lunga pena detentiva in un carcere di massima sicurezza, viene liberato dall’amico ex-poliziotto Brian (Paul Walker) e dalla sorella Mia (Jordana Brewster) in una rocambolesca evasione durante il trasferimento di Dom al penitenziario di Lompoc.
Dance for life, recensione in anteprima
Kostas (Francesco Mariottini) e’ un talentuoso ballerino allenato dal padre, l’ex-danzatore Stefano Landi (Massimo Ciavarro) che si ritrova con il suo team di danzatori a partecipare ad una competizione internazionale.
Durante la gara Kostas si ritrovera’ a confrontarsi con i sentimenti della sua partner Chiara (Valeria Carrassa). con le tentazioni rappresentate dalla sensuale ballerina Alexia (Marita Langella) e alcuni fantasmi del passato che torneranno per tormentarlo mettendolo di fronte ad una inaspettata verita’.
Cosi’ la gara che vedra’ Kostas esibirsi da finalista in una spettacolare e travolgente coreografia diventera’ per lui un’occasione di crescita non solo artistica, ma anche emotiva.
The warrior’s way, recensione in anteprima
Yang (Jang Dong-gun) è un abile spadaccino che mira a diventare il più grande guerriero mai esistito, durante una faida tra clan a lui viene chiesto di sterminare gli ultimi avversari rimasti in vita, compresa una neonata che rappresenta l’ultimo membro del clan rivale ancora in vita.
Yang disubbidirà all’ordine e presa la bambina con sè fuggirà in America dove proverà a rintracciare un amico di vecchia data che vive a Lode, una sperduta cittadina del vecchio west, dove possiede una lavanderia.
Giunto sul posto però l’amico è morto e ad attenderlo troverà una lavanderia abbandonata e le poche anime che abitano Lode, alcuni delle quali sono membri di un circo ormai fallito, a dargli una mano ad ambientarsi ci penserà Lynne (Kate Bosworth) aspirante lanciatrice di coltelli a cui un fuorilegge ha ucciso i genitori quando era ancora adolescente e che si innmorerà dello straniero e l’aiuterà a riaprire la lavanderia e a cominciare una nuova vita.
Come l’acqua per gli elefanti, recensione in anteprima
Grazie al racconto dell’ormai anziano Jacob Jankowski (Robert Pattinson) scopriremo cosa accadde negli anni ’20 al famoso circo Benzini che durante la Grande depressione collezionò uno dei più grandi disastri circensi della storia.
Jacob all’epoca era un giovane e promettente studente di veterinaria che non riuscì a laurearsi a causa dell’improvvisa morte di entrambi i genitori, traumatizzato, senza un soldo in tasca e in cerca di un qualunque lavoro Jacob incrocerà il treno dei Benzini Brothers e una volta salito a bordo non ne scenderà più.
Infatti Jacob grazie alla sua preparazione in veterinaria verrà assunto dal padrone del circo August Rosebluth (Christoph Waltz) e farà la conoscenza della sua bella moglie, la cavallerizza ed acrobata Marlena (Reese Witherspoon) di cui il ragazzo si innamorerà perdutamente.
How she move-Al ritmo del ballo, recensione
Impossibilitata a continuare i suoi studi in una scuola privata la promettente studentessa Rayanna (Rutina Wesley) torna in città nel quartiere di periferia dove è cresciuta e dove ora si trova come un pesce fuor d’acqua.
La situazione economica della sua famiglia la costringe a malincuore a rivalutare il suo futuro, mentre cerca una soluzione comincia a reinserirsi, a ritrovare vecchi amici e scatenare qualche rivalità grazie alla sua bravura nella danza.
Quando Rayanna scoprirà che per una competizione di step-dancing ci sono on palio ben 50.000$, ha tutta l’intenzione di partecipare mettendo in mostra tutto il suo talento e guadagnadosi non senza difficoltà un posto nella crew quasi tutta al maschile del suo buon amico Bishop (Dwain Murphy).
Il sesso aggiunto, recensione in anteprima
Alan (Giuseppe Zeno) è un tossicodipendente che sopravvive alla giornata, la sua dipendenza dall’eroina ne scandisce il quotidiano e quando i soldi cominciano a scarseggiare le ore tra una dose e l’altra diventano interminabili e vissute sul filo della disperazione.
Alan ha una ragazza con cui condivide le dosi e un’altra con cui ha scoperto l’eroina e che torna dopo un periodo di disintossicazione, la famiglia subisce le sue continue richieste di soldi tra la madre ormai indebitata oltre il ragionevole ed una sorella che gli allunga qualche soldo di nascosto dal marito e che se indubbiamente gli vuol bene, è terrorizzata all’idea che il fratello contagi con qualche malattia la sua bambina.
La vita di Alan è questa una rincorsa senza fine a colmare quell’enorme vuoto che ad ogni dose diventa più grande, più oscuro e più disperante, solo un sentimento vero vissuto consapevolmente come l’amore forse lo potrà tirar fuori dal baratro senza fondo in cui sta precipitando da anni, qualcosa che possa alleviare quella terribile sensazione di esistere.
The Roommate, recensione in anteprima
Sarah Matthews (Minka kelly) studentessa di college bella e con il pallino della moda si ritrova come compagna di stanza la dolce, almeno all’apparenza Rebecca Evans (Leighton Meester) introversa e amante dell’arte, tra le due si instaura da subito un buon feeling e la convivenza comincia nel migliore di modi.
Mentre Sarah comincia a frequentare un corso di design molto ambito, partecipando ad una festa in una confraternita conosce il batterista Stephen Morterelli (Cam Gigandet) con cui instaura una relazione e comincia anche ad uscire con qualche altra matricola e la cosa da subito seccherà non poco la nuova compagna di stanza che si dimostrerà ben presto un pò troppo iperprotettiva.
Quando una delle amiche di Sarah verrà minacciata e quest’ultima passerà il Ringraziamento a casa dei genitori della sua compagna di stanza, notando che la coppia ha quasi timore della figlia, lentamente i nodi verranno al pettine e quella che era cominciata come una semplice amicizia sfocerà in un’ossessione patologica portando alla luce la personalità violenta e borderline di Rebecca.
Diciottanni-Il mondo ai miei piedi, recensione in anteprima
Ludovico (Marco Rulli) ha appena compiuto diciotto anni, è orfano e possiede un cospicuo patrimonio gestito fino ad ora dallo zio Sandro (G-Max), un giocatore d’azzardo con troppi vizi che utilizza i soldi del nipote per mantenere un’amante.
Ludovico soffre di una grande solitudine interiore che non gli permette di relazionarsi con i suoi coetanei tranne che con Luca (Marco iannitello) il suo migliore amico che ogni tanto lo ospita in casa dove Ludovico finisce per sedurne la madre divorziata.
Questa sua continua ricerca di sesso incapace di colmare il vuoto che cela dentro lo porta da un letto all’altro e verso una pulsione autodistruttiva, almeno sino a quando si infatuerà di Giulia (Elisabetta Rocchetti) una trentaquatrenne che invece che lasciarsi manipolare come tutte le figure materne sinora incontrate, lo tratterà come Ludovico ha trattato sino a quel momento l’altro sesso.
El cantante, recensione
Ascesa del cantante di salsa Hector Lavoe (Marc Anthony), uno dei più apprezzati performer di musica latino-americana del mondo, che negli anni ’70 cavalcò e supportò l’affermarsi della salsa nelle classifiche statunitensi con milioni di dischi venduti ed esibizioni live all’insegna del tutto esaurito.
Come in ogni biopic che si rispetti si inizia con la scoperta dell’amore per Lavoe che sposerà la volitiva Nilda soprannominta Puchi (Jennifer Lopez), un amore di quelli intensi che legano e imprigionano allo stesso tempo, da Puchi Lavoe avrà un figlio e con la moglie condividerà l’uso di droga, notti brave e malumori di organizzatori e band.
L’eroina porterà Lavoe verso la depressione, con un ricovero in un istituto psichiatrico e la malattia scoprendo ben presto di essere sieropositivo mentre il suo matrimonio nonstante un sentimento forte naufragherà insieme alla sua carriera, la salsa lascerà il passo al merengue, gli anni ’70 agli ’80 e così via fino a che come è giusto che sia a testimoniare il talento di un vero virtuoso del canto resteranno i suoi grandi successi che hanno costellato di fama una vita privata tortuosa.
Faccio un salto all’Avana, recensione
Fedele (Enrico Brignano) sta passando un periodo di crisi che l’ha portato a rivolgersi ad uno psicanalista che tenta invano di fargli capire che l’amato fratello maggiore Vittorio (Francesco Pannofino) è l’unica fonte di tutti suoi guai e del suo stress.
Vittorio e Fedele hanno sposato due sorelle figlie di un facoltoso imprenditore romano, purtroppo mentre Fedele lo era di nome e di fatto e ligio al dovere sgobbava anche per il fratello, quest’ultimo fedifrago per hobby e giocatore d’azzardo per piacere dilapidava ai video poker parte del patrimonio del ricco suocero finendo suicida in fondo ad un lago.
In realtà mentre il povero e un pò fesso Fedele in seguito alla dipartita del fratello si sobbarcava entrambe le famiglie e subiva le vessazioni del suocero, Vittorio non era affatto morto, ma se la spassava in quel di Cuba, purtroppo per lui tradito da un DVD che lo ritraeva vivo e vegeto all’Avana durante un’esibizione di danza latino-americana.
Cappuccetto Rosso Sangue, recensione
Valerie (Amanda Seyfried) è una bellissima ragazza innamorata del taglialegna Peter (Shiloh Fernandez), ma promessa in sposa dai suoi genitori al facoltoso Henry (Max Irons), lei non vuole sposare un uomo che non ama, ma questa è la tradizione.
Nel frattempo il patto di non belligeranza, stipulato dagli abitanti del villaggio dove vive Valerie con un lupo mannaro che abita la circostante foresta, viene improvvisamente infranto proprio dalla bestia che assale ed uccide la sorella di Valerie.
I villici impauriti e inferociti armati fino ai denti si lanciano in una battuta di caccia al licantropo riportando indietro il cadavere del padre di Henry e la testa di un grosso lupo grigio.
Sembra che il pericolo sia scampato e mentre stanno per iniziare i festeggiamenti giunge al villaggio Padre Solomon (Gary Oldman) cacciatore di streghe e licantropi, ma al suo arrivo scopre che gli uomini del villaggio sono convinti di aver già eliminato la bestia, ma Padre Solomon metterà in guardia tutti raccontando loro che il lupo mannaro può assumere forma umana e mimetizzarsi tra di loro.