Capitan Zoom-Accademia per supereroi, recensione

L’ex-supereroe Capitan Zoom alias Jack Shepard (Tim Allen) anni dopo una disastrosa missione che lo ha visto perdere i suoi poteri, due super-partner e il fratello votatosi al lato oscuro dopo il consueto esperimento dell’esercito finito male, si ritrova reclutato nuovamente dal governo per addestrare un gruppo di ragazzini selezionati nelle scuole di tutta America e che possiedono peculiari superpoteri.

Jack non ha alcuna intenzione di tornare nel mondo dei supereroi, ne tantomeno perder tempo con un branco di mocciosi, fatto sta che si ritroverà ad utilizzare la sua esperienza ed il suo istinto paterno allo scopo di affinare i superpoteri del suo nuovo team, che dopo qualche attrito e incomprensione, conflitti nati proprio dal suo burbero e scostante comportamento, troveranno l’intesa perfetta che tornerà utile, come i ritrovati superpoteri di Capitan Zoom, quando si scoprirà che il fratello di quest’ultimo non è affatto morto, ma sta tornando da un’altra dimensione in cerca di vendetta.

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When You’re Strange, recensione

In Where You’re Strange vengono scrupolosamente narrati esordi, ascesa, affermazione e quasi inevitabile caduta della band californiana dei Doors e del loro frontman, il cantante e poeta Jim Morrison che tra droghe, alcol e un’aria da angelo caduto si trasformò in un’icona della contestazione giovanile. portando una ventata di anarcoide estro creativo nel panorama della musica rock, che tra gli anni ’60 e ’70 visse il suo periodo di maggior fragore.

Il regista indipendente Tom DiCillo, lo stesso che regalò nel ’91 il primo ruolo da protagonista a Brad Pitt con il suo film d’esordio Johnny Suede che narrava di un’aspirante cantante Rockabilly, stavolta si cimenta con un gruppo leggendario che ha segnato un’epoca e lo fa con estrema cura per la verità senza voli pindarici all’insegna dell’iconografico, non per niente il tastierista del gruppo, Ray Manzareck ha definito il documentario di DiCillo come l’anti-Stone e la vera storia dei Doors, riferendosi naturalmente al film The Doors che il regista di Platoon diresse nel ’91 e in cui nessuno della band si riconobbe.

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Cars 2, recensione

Dopo un rocambolesco incipit alla James Bond dove in mezzo all’oceano scopriremo, grazie all’abile agente segreto Missile McFinn, i piani di un malvagio scienziato che ha messo punto una pericolosa arma di distruzione, torniamo nell’assolata Radiator Springs dove ritroveremo il carro-attrezzi cricchetto che tra un recupero e l’altro attende impaziente il ritorno dell’amico di sempre Saetta McQueen in giro per campionati a rastrellar vittorie e trofei,

I due amici si ritroveranno per una lunga ed intensa giornata insieme all’insegna dei vecchi tempi, ma ben presto le abilità su pista di Saetta saranno richieste, all’indomani di una sfida lanciatagli in diretta tv dal borioso campione italiano di Formula 1 Francesco Bernoulli, che costringe il campione NASCAR ad accettare uno scontro su pista che li vedrà contrapposti nell’imminente World Grand Prix, evento organizzato da un magnate del petrolio convertitosi ai carburanti ecosostenibili.

Quattro tappe attendono Saetta McQueen e il suo team, si gareggerà da Tokio a Londra per stabilire qual’è la vettura più veloce del pianeta e sponsorizzare un rivoluzionario ed ecologico nuovo carburante, ma durante il torneo Cricchetto suo malgrado si ritroverà nel bel mezzo di un complotto internazionale di spie legato proprio alla gara e cosa ancor più folle verrà scambiato per un agente segreto americano sotto copertura, trasformandosi così in uno spassoso, pasticcione ed ammaccato 007 a quattro ruote.

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The Pack, recensione in anteprima

Charlotte (Emilie Dequenne) sta viaggiando in auto da sola senza una meta ben precisa, quando incrocia un gruppo di balordi in motocicletta che sembrano pronti a crearle problemi, così lungo la via la ragazza incrocia Max (Benjamin Biolay), un autostoppista che potrebbe con la sua presenza scoraggiare qualsiasi malsana idea balenata in testa al terzetto di bikers.

Così Charlotte prosegue il viaggio in compagnia del taciturno Max, lo lascia guidare per un breve tratto e i due si ritrovano in una isolata locanda nel bel mezzo del nulla, gestita da una strana e corpulenta donna (Yolande Moreau) che però al momento giusto, quando Charlotte e Max si ritroveranno nei guai, saprà aiutarli.

Quello che Charlotte non sa, è che la donna in realtà è la madre di Max che da qualche tempo con l’aiuto del figlio adesca dei viaggiatori, che servono una volta adeguatamente preparati, a fornire nutrimento ad un’orda di mostruosa creature che vivono nei pressi di una vicina discarica e che al tramonto riaffiorano dal terreno in cerca di sangue.

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Colpi proibiti, recensione

Il detectve canadese Louis Burke (Jean-Claude Van Damme) all’indomani della cattura di un pericoloso serial killer noto come L’uomo dei sogni (Patrick Kilpatrick), colpevole di aver ucciso il suo partner, si unisce ad una task-force che indaga su una misteriosa serie di omicidi di detenuti, avvenuti all’interno del penitenziario californiano di Harrison, serie di morti a cui ha fatto seguito anche l’omicidio di una guardia carceraria.

A Burke toccherà il ruolo di infiltrarsi tra i detenuti e raccogliere informazioni, mentre la bella avvocatessa Amanda Beckett (Cynthia Gibb), assistente del procuratore sarà il collegamento di Burke con l’esterno e vestirà i panni di sua moglie.

All’interno del penitenziario è una vera giungla, ma Burke è un duro e non solo riesce a cavarsela, ma fa anche amicizia con alcuni detenuti creandosi qualche alleato, purtroppo le misteriosi morti continuano e quando toccherà al compagno di cella di Burke, il poliziotto finirà in isolamento e  nelle mani di alcune guardie che lo pesteranno a sangue.

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Henry’s Crime, recensione in anteprima

Henry (Keanu Reeves) è un uomo senza particolari ambizioni, subisce un quotidiano che lo vede turnista di notte ad casello autostradale di Buffalo, cercando di sfuggire alle responsabilità di una moglie che spinge per costruire una famiglia ed avere dei bambini.

Henry un bel giorno accetta di accompagnare alcuni amici ad una partita di softball, inconsapevole di guidare un’auto rubata e di essere l’autista di una rapina ad una banca che finirà malissimo per lui, perchè sarà l’unico che finirà arrestato.

Di fronte alle pressanti richieste di fare i nomi dei suoi amici, Henry sceglierà di finire dentro e pagare per tutti, ma non lo farà per un distorto senso dell’onore, ma bensì solo per paura di tornare a casa e dover riaffrontare le richieste della moglie e il suo pressante istinto di maternità.

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Venere nera, recensione

Seguiamo la breve e dolorosa vita di Saartjie Sarah Baartman (Yahima Torres), esibita come attrazione in un freakshow con il nome di venere ottentotta, prima sfruttata e spacciata per una selvaggia portata in Inghilterra dall’Africa nera da un uomo di pochi scrupoli che venne trascinato, purtroppo senza conseguenze in tribunale per aver fatto esibire la donna in una gabbia, poi studiata da un gruppo di scienziati per alcune sue peculiarità fisiche come i genitali ipersviluppati, con il ben poco nobile scopo di dimostrare alcune folli teorie sull’inferiorità del popolo africano rispetto al nobile ceppo caucasico.

Purtroppo Saartjie si liberò del suo aguzzino solo per finire nelle mani di uno ben peggiore, un bieco sfruttatore di prostitute che dopo averla esibita nei salotti buoni dell’alta società la trascinò sempre più in basso, fino a condurla alla prostituzione, fu dopo la sua morte, sopraggiunta a causa di una grave infezione mai identificata con certezza, che il museo di Parigi acquistò dal laido sfruttatore il suo corpo che venne sezionato dopo averne fatto un calco.

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6 giorni sulla Terra, recensione

Il dr. Piso (Massimo Poggio), biochimico irriso dalla comunità scientifica per le sue teorie su una cospirazione globale che coinvolgerebbe alieni e governi, lo scienziato afferma che attraverso rapimenti mirati si starebbe saccheggiando l’essere umano di un’energia potentissima che tutti conosciamo come anima, viene prima allontanato dall’università dove insegna per poi trovarsi per le mani una bella fanciulla che rivela, nascoste nel suo subconscio, una serie di memorie aliene impiantate con lo scopo di celare un’entità ben più potente, entità che Piso risveglierà con una seduta di ipnosi.

Ci vorrà pochissimo tempo affinchè lo scienziato si accorga di aver aperto il vaso di Pandora anelato da milioni di ufologi sparsi per il globo, che metterà in luce una realtà sconcertante che va ben oltre l’umana immaginazione, capace di cambiare radicalmente tutto ciò che si conosce sul fenomeno dei rapimenti alieni.

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The tunnel, recensione in anteprima

Nella città di Sidney, all’indomani della rinuncia del governo australiano a stanziare dei fondi per un sistema di riclaggio delle acque di un lago sotterraneo, situato nelle profondità della stazione metropolitana della città, un’ambiziosa reporter televisiva (Bel Delia) decide di scoprire cosa si nasconde dietro il repentino accantonamento del progetto.

Convinta che il governo stia cercando di nascondere qualcosa che si troverebbe nel labirinto di tunnel abbandonati, organizza una troupe composta da un altro giornalista (Andy Rodoreda), un cameraman (Steve Davis) e un fonico (Luke Arnold), cercando in seguito di avere i permessi per filmare nei tunnel, cosa che le sarà vietata.

Chiaramente il divieto da parte del governo aumenterà a dismisura la curiosità della giornalista e far scattare un campanello d’allarme che presagisce uno scoop, così convinta la troupe a seguirla attraverso un’entrata secondaria, il gruppo inizierà le riprese, ma non appena il fonico sparirà senza lasciar traccia, tra gli oscuri anfratti di quel labirinto si manifesterà un’inquietante presenza, una sorta di mostruosa creatura che comincerà a braccare la troupe.

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Agente Cody Banks, recensione

La CIA deve fermare una pericolosa organizzazione criminale internazionale capeggiata dal malvagio Dr. Brinkman (Ian McShane) e dal suo braccio destro, lo spietato Francois Molay (Arnold Vosloo). Brinkman ha deciso di sfruttare l’ingenuità di uno scienziato specializzato in nanotecnologia che ha creato dei potentissimi nanobot capaci di distruggere qualsiasi oggetto o struttura.

Se l’idea del Dr. Connors (Martin Donovan) era quella di utilizzare la sua invenzione per salvaguardare l’ambiente, quella del Dr. Brinkman è invece di trasformarla in una potente arma per uso militare, a questo punto la CIA invia un suo agente sotto copertura, che purtroppo viene scoperto ed eliminato prima che possa fornire l’ubicazione di Connors.

L’Agenzia ha però un asso nella manica, Natalie Connors (Hilary Duff), la figlia adolescente dello scienziato potrebbe rivelarsi l’unica possibilità di rintracciarlo, quindi si passa ad un piano che prevede l’utilizzo di una agente adolescente, si perchè la CIA da anni addestra teenager come agenti in location camuffate da innocui campi estivi.

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Paranormal Activity 2 Tokio Night: recensione in anteprima

Haruka (Noriko Aoyama) torna da un viaggio negli States con entrambe le gambe rotte a causa di un incidente d’auto, ad accoglierla a Tokio il padre e suo fratello Koichi (Aoki Nakamura) che dovrà badare a lei per i sei mesi a venire, visto che Haruka è bloccata su una sedia a rotelle e il padre. indaffaratissimo uomo d’affari è già pronto per partire a tempo indeterminato per l’ennesimo viaggio d’affari.

I primi giorni di convivenza non trascorrono tranquilli, Haruka ha la sensazione che una presenza aleggi nella sua stanza durante le ore notturne, Koichi allora per tranquillizzarla metterà del sale nella stanza della sorella, sale che al mattino i due ragazzi troveranno disciolto.

Questo inquietante avvenimento sarà solo l’inizio di una serie di visite notturne di un’entità che sembra aggirarsi nottetempo nell’appartamento spostando oggetti, aprendo porte e provocando inquietanti rumori, visite riprese da due videocamere che Koichi ha piazzato nella sua camera e in quella della sorella.

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Non mi scaricare, recensione

Peter Bretter (Jason Segel) è un compositore di colonne sonore televisive che sta vivendo una storia da sogno con la graziosa Sarah Marshall (Kristen Bell), star di una seguitissima serie tv poliziesca.

Purtroppo per Brett in attesa che Sarah torni in città la tragedia incombe, perchè il poveraccio si troverà di fronte al classico discorsetto da manuale che preannuncia la fine della sua relazione, discorsetto a cui si aggiungerà anche la scoperta di essere stato già rimpiazzato da un’altro, notizia che Brett non prenderà affatto bene cadendo in una depressione cronica.

Comunque Brett tenterà con tutte le sue forze e naturalmente invano di dimenticare Sarah applicando alla lettera la teoria del chiodo schiaccia chiodo portandosi a letto ogni donna che incontra, cosa che non farà altro che peggiorare la situazione, trasformando i momenti passati con Sarah in una sorta di idilliaco e devastante ricordo.

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Stake Land, recensione in anteprima

In un cupo scenario post-apocalittico gli Stati Uniti come li conoscevamo non esistono più, crollati di fronte ad una devastante epidemia di vampirismo che ha popolato l’intera nazione di mostruose aberrazioni assetate di sangue che cacciano in branco ed hanno sviluppato mutazioni genetiche che li hanno resi sempre più forti.

In questa nuova landa desolata popolata da vampiri, predoni, cannibali e sette religiose, alcuni superstiti cercano di sopravvivere provando a raggiumgere il Canada, ribattezzato New Eden, nuova terra promessa per chi soppravvivrà all’epidemia e alla follia di un’umanità tornata allo stato brado.

Seguiremo cosi il viaggio verso New Eden di due di questi superstiti ancora in possesso di un briciolo di umanità, il cacciatore di vampiri Mister (Nick Damici) e il suo allievo Martin (Connor Paolo) che persi genitori e fratellino, divenuti banchetto per un succhiasangue, si è unito a Mister che gli sta insegnando tutto ciò che conosce per cacciare e difendersi dai vampiri. Lungo il tragitto che i due percorreranno per raggiungere il confine canadese, la coppia incontrerà diversi personaggi che si uniranno a loro, una suora che ha subito violenza, una ragazza incinta e un ex-soldato.

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The Conspirator, recensione in anteprima

Il 14 aprile 1865 presso il Ford Theatre di Washington il presidente degli Stati Uniti d’America Abramo Lincoln viene colpito a morte da John Wilkes Booth, un attore della Virginia simpatizzante sudista, che entrato nel palco presidenziale sparò un colpo di pistola calibro 44 alla testa del Presidente, urlando al suo indirizzo Sic semper tyrannis! (Così sempre per i tiranni!).

All’indomani dell’attentato Booth (Toby Kebbell), che pur ferito ad una gamba era riuscito a fuggire, viene trovato all’interno di un granaio ed ucciso, mentre vengono arrestati sette cospiratori e una donna, tale Mary Surratt (Robin Wright) proprietaria della pensione nella quale i cospiratori si sarebbero riuniti per pianificare non solo l’assassinio del Presidente Lincoln, ma anche quello del vice-presidente Andrew Johnson e del segretario di stato William H. Seward.

Washington diventa così  il teatro di un processo pubblico atto a condannare e giustiziare nel più breve tempo possibile i cospiratori e dare stabilità alla sempre più fragile pace post-guerra civile, così a Mary Surratt verrà assegnato un avvocato, l’ex-soldato Fredrick Aiken (James McAvoy) che accetterà riluttante di difendere la donna, anche se con il passar del tempo e con l’acquisizione delle prove, in lui crescerà prima il dubbio, poi la certezza che Mary Surratt sia realtà solo un capro espiatorio e che la donna stia fungendo da esca per il figlio John (Johnny Simmons), considerato l’utimo dei cospiratori ancora in libertà e oggetto di una massiccia caccia all’uomo.

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