The Help, recensione in anteprima

Stati Uniti 1960, Aibileen Clark (Viola Davis) è una domestica di colore di mezz’età che ha trascorso la sua vita crescendo i figli dei suoi datori di lavoro bianchi e ha recentemente perso il suo unico figlio, la sua amica Minny Jackson (Octavia Spencer) è un’altra domestica la cui schiettezza e poca propensione alle vessazioni, gli hanno fatto guadagnare una nomea di dipendente piuttosto difficile da gestire, nomea che va di pari passo con quella di vera maga dei fornelli. Le due donne incontreranno Eugenia Skeeter Phelan (Emma Stone), una giovane ragazza bianca aspirante scrittrice, che è da poco tornata a casa dopo essersi laureata all’università del Mississippi, che le coinvolgerà insieme ad altre domestiche nella realizzazione di un libro che raccoglierà testimonianze autobiografiche sulla loro condizione lavorativa in una comunità profondamente razzista, che ne sfrutta in maniera ignobile la forza lavoro.

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Trespass, recensione in anteprima

Kyle Miller (Nicolas Cage) è un commerciante di preziosi piuttosto indaffarato con una bella moglie, la sofisticata Sarah (Nicole Kidman) che dal canto suo cerca di salvare un matrimonio che si appresta a naufragare per le continue assenze di lui e tenta di tenere sotto controllo una figlia adolescente (Liana Liberato) con l’ormone in subbuglio e la tendenza a frequentare cattive compagnie. L’unità dei Miller sarà messa ancor più a dura prova quando un gruppo di malviventi armati farà irruzione nella villa della famiglia minacciando di uccidere tutti se la cassaforte, celata in un muro dell’abitazione non verrà aperta. Così mentre il capofamiglia cerca di contrattare per la vita dei suoi cari, all’interno della banda verranno alla luce dei conflitti insanabili che finiranno per mettere i criminali l’uno contro l’altro.

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Le avventure di Tintin: Il segreto dell’unicorno, recensione in anteprima

Seguiamo le avventurose peripezie del giovane reporter Tintin (Jamie Bell) che in un mercato all’aperto acquista un modello in scala di una vecchia nave chiamata l’Unicorno, trovandosi da subito alle calcagna due uomini piuttosto insistenti che hanno messo gli occhi sul medesimo oggetto e sembrano sin troppo ansiosi di entrarne in possesso riacquistandolo dal ragazzo. Tintin rifiuterà e una volta resosi conto che la nave contiene un indizio vitale circa l’ubicazione di un tesoro scomparso, finirà per essere rapito ritrovandosi prigioniero sul Karaboudjan, un’imbarcazione sotto il comando del capitano Archibald Haddock (Andy Serkis), un vecchio lupo di mare con la passione per la bottiglia. Scopriremo così che Haddock è l’ultimo discendente di Sir Francis Haddock, un capitano del 17° secolo che ha perso il suo vascello, l’Unicorno, in una battaglia contro i pirati. Haddock aiuterà Tintin a fuggire e insieme cominceranno un entusiasmante e perigliosa caccia al tesoro che li porterà in giro per il mondo, nel tentativo di svelare il misterioso segreto dell’Unicorno.

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New in Town, recensione

Alla sofisticata Lucy Hill (Renée Zellweger), rampante manager e consulente aziendale di Miami, viene affidata la supervisione della ristrutturazione di un’impianto industriale a New Ulm nel rigido Minnesota. Dopo aver superato lo shock termico e l’altrettanto gelida accoglienza dalla gente del posto, tranne qualche eccezione come la sua nuova segretaria, Lucy cerca di farsi accettare dalla comunità e soprattutto dagli operai della fabbrica, consapevole che ben presto ne dovrà licenziare una corposa fetta. Purtroppo le cose cominceranno decisamente con il piede sbagliato perchè Lucy indispettirà il locale rappresentante sindacale, l’affascinante vedovo Ted Mitchell (Henry Connick Jr.), ma quella che sembra tra i due un’antipatia a prima vista, si rivelerà invece il preambolo di una serie di schermaglie amorose che porteranno un nuovo amore nel quotidiano di Lucy e una nuova prospettiva di vita.

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Outrage, recensione in anteprima

Scontro al vertice tra due clan yakuza capeggiati da due fratelli, uno dei due viene convocato dal boss dei boss Sekiuchi (Kitamura Soichiro), capo incontratasto dell’intera regione di Kanto, che chiede ad uno dei due di eliminare l’altro. Nel frattempo scopriamo che a muovere i fili di questa sanguinosa faida interna c’è proprio Sekiuchi, che muove i capo-clan uno contro l’altro scatenando una guerra di potere e promettendo a tutti un posto di comando, quando in realtà il suo piano finale è annettere più territori possibili sotto il suo diretto controllo senza intermediari. Nel frattempo nel bel mezzo di questo diabolico piano si trova lo yakuza Otomo (Takeshi Kitano) del clan Ikemoto, uno della vecchia guardia che ben presto diventerà vittima sacrificale della scalata di Sekiuchi, che però dal canto suo non mancherà di pagare un prezzo per la sua avidità.

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Matrimonio a Parigi, recensione

Il milanese Lorenzo (Massimo Boldi) è un truffaldino imprenditore/piazzista da televendite che va in onda sul canale TeleLecco Sat con la sguaiata moglie romana Elvira (Paola Minaccioni), sogno proibito del suo socio toscano Leonardo (Massimo Ceccherini) con il quale Lorenzo si fa beffe del fisco cercando di volta in volta escamotage sempre più creativi per evadere le tasse. Il napoletano Gennaro (Biagio Izzo) è invece sul fronte opposto, infatti l’uomo è un integerrimo ufficiale della Guardia di Finanza, tanto zelante da rimproverare spesso e volentieri anche la logorroica consorte Costanza (Anna Maria Barbera) che gestendo un negozio di intimo ha qualche problema ad emettere scontrini. Lorenzo e Gennaro non sanno che i rispettivi figli sono amici, infatti i due ragazzi  studiano entrambi all’Institut de Art et design de Paris e convivono. Così quando le due famiglie partono per assistere alla consegna del diploma dei rispettivi figli in quel di Parigi, Lorenzo e Gennaro si incontreranno sul treno ignorando che quell’incontro sarà solo l’inizio di una vacanza che i due saranno costretti loro malgrado a condividere, albergo compreso.

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Un poliziotto da happy hour, recensione

Gerry Boyle (Brendan Gleeson) è un sergente di polizia in servizio in una piccola cittadina sulla costa irlandese, un tipo piuttosto ruvido con una serie di vizi che senza dubbio superano in numero le poche virtù dell’uomo e che includono una passione per la bottiglia e qualche donnina allegra che il poliziotto incontra regolarmente, senza dimenticare anche l’uso occasionale di stupefacenti. Insomma Boyle non è proprio uno stinco di santo e le cose si complicheranno quando si troverà suo malgrado a dover collaborare con Wendell Everett (Don Cheadle) un agente dell’FBI di quelli vecchio stampo, integerrimo e incorruttibile che sta dando la caccia ad un ingente carico di droga che sembra farà tappa proprio nel territorio di Boyle, che se in un primo momento cercherà di restar fuori dalla bagarre che sta per scatenarsi, in seguito alla scomparsa di un suo collega e al tentativo di corruzione nei suoi confronti da parte di uno dei trafficanti di stupefacenti, sarà costretto a mettersi in gioco e lo farà mettendo a rischio la sua stessa vita.

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Maga Martina 2, recensione


Nell’esotico regno indiano di Mandolan, il Gran Visir Guliman supportato dall’infido mago di corte Abrasch è riuscito a salire al trono dopo aver scalzato l’anziano sovrano Nandi. Purtroppo per il neo-visir il trono sembra allergico a chiunque non sia Nandì ed ogni volta che Guliman tenta di insediarvisi viene fisicamente respinto, il che non permette all’aspirante sovrano di rendere la sua ascesa al trono ufficiale. Così saputo della supermaga Martina (Alina Freund) e della sua abilità Guliman, convinto dal suo consigliere Abrasch, decide di  chiedere aiuto proprio alla mini-maga per liberare il trono reale dalla maledizione e così inviata una lettera a Martina la troverà solerte e disponibile, insieme al suo draghetto Ettore a raggiungere Mandolan e rimettere le cose a posto, anche se una volta giunta sul posto Martina si renderà conto che dei due spocchiosi ed ambigui nobili c’è poco da fidarsi.

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Cavalli, recensione

In un’Italia rurale di fine ottocento, sullo sfondo degli Appennini, seguiamo la storia di due fratelli, Pietro e Alesssandro (Vinicio Marchioni e Michele Alhaique), tanto diversi caratterialmente quanto legati da un rapporto forte che prescinderà destino, crescita e accadimenti che si porranno sulla loro strada, portandoli a diventare adulti lontani l’uno dall’altro, ma sempre uniti nell’amore comune per due puledri regalati loro dal padre all’indomani della morte della madre. Alessandro, il ribelle della famiglia, che sogna prima la città e poi di varcare il confine delineato dalle montagne per vivere un mondo di avventure, si troverà spesso nei guai a causa del suo carattere orgoglioso e della sua irrefrenabile voglia di fuga. Pietro dal canto suo sogna invece di fare l’allevatore e di avere una famiglia con dei figli, da poter crescere nei luoghi che l’hanno visto nascere. Sarà la notizia dell’imminente morte del padre a vedere i due fratelli riuniti, sempre pronti a supportarsi a vicenda e a confrontarsi con un destino avverso che sembra non voler dare loro la pace tanto anelata.

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Paranormal Activity 3, recensione

In questo prequel ambientato nel 1988, prima dei terrifficanti eventi che hanno portato alle tragedia che ben conosciamo, torniamo alle origini con Katie (Chloe Csengery) e Kristi (Jessica Tyler Brown) ancora bimbe che vivono con la madre Julie (Lauren Bittner) e il suo ragazzo Dennis (Christopher Nicholas Smith). Delle due sorelle Kristi sembra quella dotata di un’immaginazione più fervida, tra i suoi giochi preferiti c’è quello di interagire con un amico immaginario di nome Toby. Dennis, che per vivere filma matrimoni, si accorge che da quando il misterioso amico di Kristi è apparso, in casa cominciano ad accadere strani eventi. Sarà dopo una scossa di terremoto e il goffo tentativo di girare un video erotico fatto in casa, che Dennis riuscirà casualmente a riprendere una misteriosa sagoma che si aggira per la sua camera da letto, quell’episodio sarà solo l’inizio di un’escalation di inquietanti eventi sempre più eclatanti, che culmineranno in un’ultima terrificante nottata da incubo che segnerà per sempre il destino delle due sorelline.

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Space Battleship Yamato, recensione in anteprima

Nel 2199, dopo cinque anni di attacchi da parte di una razza aliena conosciuta come Gamilas, la Earth Defense Force lancia una controffensiva in prossimità di Marte, ma i Gamilas hanno la meglio sulla flotta terrestre decimandola. Sulla Terra Susumu Kodai (Takuya Kimura) nonostante il pericolo rappresentato dalle radiazioni, che hanno reso la superficie della Terra inabitabile, in cerca di rottami si imbatte in una capsula aliena che si schianta a pochi metri da lui ed irradia la zona circostante purificandola dalle radiazioni e rendendo l’aria respirabile. La capsula esaminata rivelerà un messaggio, alcuni dati tecnici e delle coordinate per il pianeta Iskandar, dove si troverebbe la soluzione all’avvelenamento della Terra che a quanto pare potrebbe essere decontaminata. Allo scopo di raggiungere Iskandar verrà scelta l’astronave da bettaglia Yamato che dotata di avanzatissima tecnologia aliena diventerà l’ultima speranza per la Terra e tutti i suoi abitanti condannati ad una fine certa.

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Die Hard-Duri a Morire, recensione

A New York, subito dopo un’esplosione in un grande magazzino, un uomo che si fa chiamare “Simon” (Jeremy Irons) telefona alle autorità e rivolgendosi all’Ispettore Walter Cobb (Larry Bryggman) si proclama esecutore dell’attentato e fa una richiesta piuttosto curiosa per un terrorista. Simon ordina che il poliziotto John McClane (Bruce Willis), al momento sospeso dal servizio, venga portato nel mezzo di Harlem e lasciato girovagare per le strade del quartiere con indosso un cartellone con una scritta a sfondo razzista. Nonostante la richiesta piuttosto folle Cobb decide di assecondarla e reintegrato McClane lo trasporta in loco, dove una volta scaricato solo il provvidenziale intervento di un negoziante di nome Zeus Carver (Samuel L. Jackson) salva McClane dal linciaggio. Quella per McClane e Carver sarà solo la prima tappa di un frenetico e perverso gioco a base di indovinelli ed esplosivi disseminati per la città, gioco che Simon ha ordito per tenere occupata la polizia, mentre con i suoi uomini prepara una rapina in grande stile.

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This Must Be the Place, recensione

Cheyenne (Sean Penn) è un’ex-rockstar di mezz’età ritiratosi da anni dalle scene e dalla vita pubblica, che vive in una sorta di languida solitudine auto-imposta insieme alla sua compagna Jane (Frances McDormand) in una grande villa di Dublino, da dove vede scivolare via la sua vita, afflitto da una depressione mista a noia di vivere che condivide con un logorroico amico che si professa playboy e una sua giovane fan che sta passando un periodo molto difficile. La vita di Cheyenne però si troverà di fronte ad un’inaspettata svolta che nascerà dalla recente morte del padre e dal viaggio per partecipare al suo funerale, un’occasione per l’uomo di scoprire la lunga ricerca che il padre aveva dedicato ad un criminale nazista incontrato quando era prigioniero in un campo di concetramento, con la possibilità di trasformare questo viaggio in una sorta di catartica vendetta verso l’aguzzino di una sbiadita e rimpianta figura paterna, aguzzino che si scoprirà ancora in vita e la cui morte, per mano di Cheyenne, potrebbe in qualche modo riconciliarlo con il ricordo di suo padre.

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Melancholia, recensione in anteprima

Una minaccia incombe dallo spazio profondo, un gigantesco planetoide noto come Melancholia è in rotta di collisione con la Terra. Se da un lato alcuni scienziati minimizzano la portata del pericolo asserendo che secondo alcuni calcoli Melancholia sfiorerà solo la Terra proseguendo la sua deriva nello spazio, dall’altra c’è chi la pensa diversamente e già presagisce un’apocalittica collisione che cancellerà il genere umano. Così mentre il mondo attende con il fiato sospeso l’evolversi della vicenda, Justine (Kirsten Dunst) al suo ricevimento di nozze comincia a dare segni di un forte disagio emotivo sempre più incombente, una struggente consapevolezza che in lei qualcosa si è spezzato e che sul mondo incomba la fine, ma sua sorella Claire (Charlotte Gainsbourg) supportata dal marito John (Kiefer Sutherland) pur preoccupata, vuole credere fortemente che i calcoli degli scienziati siano esatti e mentre il malessere di Justine si acuisce, giungerà per tutti il momento di affrontare una realtà sin troppo ignorata.

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