Shark Night 3D, recensione in anteprima

In Louisiana sette studenti della Tulane University, Sara (Sara Paxton), Nick (Dustin Milligan), Beth (Katharine McPhee), Malik (Mura Sinqua), Maya (Alyssa Diaz), Blake (Chris Zylka) e Gordon (Joel David Moore) decidono di trascorrere qualche giorno di vacanza nella casa della famiglia di Sara che si trova sulle sponde di un lago salato in una zona piuttosto appartata. Giunto sul posto il gruppo si ferma in un emporio locale dove Sara incontra il suo ex-fidanzato Dennis (Chris Carmack) e il suo truce amico Red (Joshua Leonard) con il quale Maya e Malik avranno un alterco. Arrivati alla casa i ragazzi cominceranno a godersi la vacanza con Malik che deciderà di provare la sua tavola da wakeboard. Purtroppo proprio mentre viene trainato dalla barca guidata da Nick, Malik avrà un incidente in cui perderà un braccio. Recuperato l’amico e bloccata l’emorragia Nick deciderà di attraversare il lago e trasportare Malick in ospedale, inconsapevole che il lago è infestato da squali e che è stato proprio uno di loro a strappare il braccio all’amico.

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Una pallottola spuntata 33⅓ – L’insulto finale, recensione

Frank Drebin (Leslie Nielsen) si è ritirato dalla polizia e ora vive una vita tranquilla, ma anche priva di stimoli con sua moglie Jane Spencer (Priscilla Presley). A Drebin però manca davvero troppo il suo lavoro e sente un vuoto incolmabile nonostante l’amore della sua Jane. Fortuna che arrivano i suoi vecchi amici Ed Hocken (George Kennedy) e Nordberg (OJ Simpson) a salvarlo dal suo infernale tran tran quotidiano da pensionato chiedendogli un aiuto in un’indagine molto importante. La Squadra di polizia ha saputo attraverso una soffiata che un folle dinamitardo di nome Rocco Dillon (Fred Ward), che è attualmente detenuto in un carcere di massima sicurezza, è stato ingaggiato per condurre un atto terroristico contro gli Stati Uniti. A Drebin verrà chieso di infiltrarsi nel carcere sotto copertura, fare amicizia con Dillon e carpirgli più informazioni possibili sull’attentato e sui suoi complici.

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Finalmente maggiorenni, recensione in anteprima

Quattro amici Will (Simon Bird), Simon (Joe Thomas), Jay (James Buckley) e Neil (Blake Harrison) hanno appena terminato la scuola superiore alla periferia di Londra e si stanno per imbarcare nella vacanza di una vita, non prima però che Jay perda suo nonno, Simon venga lasciato dalla sua fidanzata Carli e Will scopra che suo padre fresco di divorzio ha inaspettatamente sposato la sua amante molto più giovane e per giunta senza invitarlo al matrimonio. Ognuno con qualcosa da dimenticare, tranne Neil che invece parte fidanzato e con l’impegno a non tradire la sua ragazza, i quattro partono alla volta di Creta in Grecia, dove hanno intenzione di affogare i loro dispiaceri in ettolitri di alcool e nottate di sesso selvaggio.

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Hellraiser: Revelations, recensione in anteprima

Steven Craven (Nick Eversman) e Nico Bradley (Jay Gillespie) sono due amici che decidono di passare una vacanza all’insegna di alcol e donnine allegre scegliendo come meta il Messico e la città di Tijuana. Giunti sul posto però i loro piani subiranno una inaspettato cambio di fronte a causa di un omicidio commesso da Nico che vedrà vittima una giovane prostituta. Questo atroce atto di violenza che sconvolgerà l’amico Steven, attirerà di contro l’attenzione di uno strambo tipo che donerà a Nico una scatola-rompicapo. La scatola in questione non è altro che la famigerata Configurazione del lamento, chiave di un portale che permette l’accesso nel nostro mondo a Pinhead (Stephan Smith Collins) e ai suoi cenobiti, postulanti del dolore e della tortura come summa del piacere supremo, a mezzavia tra angeli e demoni, capaci di spostarsi tra le dimensioni in cerca di anime che abbiano inclinazioni malvage e di cui possano nutrirsi.

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The Maiden Heist, recensione

Roger (Christopher Walken) è una guardia di sicurezza prossima alla pensione che lavora in un museo d’arte in cui è custodito il suo quadro preferito, La fanciulla solitaria che raffigura una bella donna dallo sguardo triste che scruta l’orizzonte. Mentre Roger non ha alcuna intenzione di andare in pensione, sua moglie Rose (Marcia Gay Harden) ha già deciso che si trasferiranno in Florida e per questo tra un’acconciatura e una permanente sta mettendo da parte i soldi necessari alla trasferta. Un giorno come tanti altri, mentre Roger è al lavoro nei pressi del dipinto scopre che alcuni pezzi della collezione del museo, ivi compresa La fanciulla solitaria saranno definitivamente trasferiti in un altro museo sito nientemeno che a Copenaghen in Danimarca. Roger è disperato e visto che non è l’unico ad avere una passione smodata per un’opera d’arte del museo, gli altri sono i colleghi Charles (Morgan Freeman) che nutre una fascinazione per un dipinto di una donna con dei gatti e George (William H. Macy) che è letteralmente ossessionato dalla scultura di un nudo di guerriero greco, deciderà di coinvolgerli in un rocambolesco furto.

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L’incredibile storia di Winter il delfino, recensione in anteprima

Un delfino femmina bloccato da una trappola per granchi finisce spiaggiato e viene salvato in extremis dal tempestivo intervento di un pescatore (Richard Libertini) e del giovane Sawyer Nelson (Nathan Gamble), un ragazzino che passava di li per caso con la sua bicicletta. Sawyer cercherà di liberare l’animale e questo suo impegnarsi colpirà non solo il delfino, ma anche la piccola Hazel (Cozi Zuehlsdorff) che arriverà in aiuto dell’animale con il team di soccorso del Clearwater Marine Hospital, una struttura che purtroppo ha grossi problemi finanziari e sta per essere venduta ad un magnate immobiliare che la rimpiazzerà con un albergo. Il delfino troverà amorevoli cure presso la struttura gestita dal Dr. Clay Haskett (Harry Connick Jr.), che è anche il padre di Hazel, ma questo non basterà perchè le ferite riportate da Winter, questo il nome dato al delfino, costringeranno ad amputare la coda dell’animale, intervento che causerà tutta una serie di danni collaterali che porteranno Clay a decidere di sopprimere Winter.

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Mulan, recensione

Mulan è ispirato ad un racconto popolare cinese che narra le vicissitudini di una giovane donna di nome Huan Mulan che si finse un uomo per combattere una guerra al posto di suo padre. La nostra storia inizia all’ombra della Grande Muraglia Cinese, purtroppo neanche l’imponenza di questa meraviglia architettonica riuscirà a fermare un orda di Unni, che capeggiati dallo spietato Shan Yu invaderanno la Cina mettendo a ferro e fuoco villaggi e città. Impossibilitato a prendere parte alla battaglia contro gli invasori, l’ex-soldato Fa Zhou, fisicamente inabile a combattere a causa di un ferita subita in battaglia e impossibilitato a mandare un figlio maschio in sua vece, troverà nella sua primogenita l’unica speranza di difendere l’onore della propria famiglia. Così toccherà alla coraggiosa Mulan riscattare l’onore del padre indossando l’armatura e fingendosi un uomo, così da potersi unire nei panni del soldato Ping all’esercito dell’Imperatore. Ad accompagnarla in questa pericolosa avventura troviamo Mushu, uno spirito dalle sembianze di un piccolo drago inviatogli dai suoi avi per vegliare su di lei e consigliarla nei momenti di difficoltà.

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Earth-La nostra Terra, recensione

Earth-La nostra Terra ci accompagna nel corso di un anno solare in uno spettacolare e rivelatorio viaggio dal Polo Nord al Polo Sud, da gennaio a dicembre svelandoci l’equilibrio raggiunto in milioni anni e forgiato dalle sapienti mani di Madre Natura, che ha sempre cura delle sue creature che siano piante o animali e che ne sincronizza le esistenze in simbiosi perfetta con la potenza del sole e il trascorrere delle stagioni. Purtroppo in questo viaggio scopriremo anche l’incapacità dell’uomo nel gestire e rispettare un habitat che ha milioni di anni e che sembra destinato ad essere irrimediabilmente compromesso da poco più di un secolo di scelleratezza umana. Il film si concentra su tre specie animali: l’orso polare, l’elefante africano e la megattera. Il film esordisce tra i ghiacci nell’Artico nel mese di gennaio, proprio quando l’oscurità dell’inverno lascia il posto al sole, una mamma orsa polare emerge dalla sua tana con due cuccioli, ha bisogno di cibo e deve portare i suoi cuccioli al suo terreno di caccia, prima che questo cominci a sgretolarsi sotto i raggi del sole…

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Capodanno a New York, recensione

In una notte sospesa tra desideri, buoni propositi e vita reale che preannuncia l’inizio del nuovo anno, in quel di New York si intrecciano vite, aspirazioni e destini di alcuni personaggi che affronteranno ognuno a modo proprio questa vigilia nella Grande Mela:

Claire Morgan (Hilary Swank), vice-presidente della Times Square Alliance sta ultimando, con l’aiuto del suo amico Brandon (Chris “Ludacris” Bridges), i preparativi per la grande festa di Times Square con annessa esplosione propiziatoria della tradizionale sfera che sancirà l’inizio ufficiale del nuovo anno. Nel frattempo, dopo essere stata quasi investita da una macchina ed essersi sentita negare per l’ennesima vota una vacanza, la segretaria Ingrid (Michelle Pfeiffer) si licenzia ed offre al fattorino Paul (Zac Efron) i biglietti per la festa dell’anno, in cambio il ragazzo la dovrà aiutare a portare a termine dieci buoni propositi prima dello scoccar della mezzanotte.

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C’eravamo tanto amati, recensione

Tre amici, fratelli d’armi con i partigiani italiani durante la guerra di liberazione, al termine del conflitto si dividono intraprendendo ognuno il proprio percorso di vita personale e professionale, Antonio (Nino Manfredi) torna al suo lavoro di portantino in un ospedale romano, Gianni (Vittorio Gassman) riprende gli studi per diventare avvocato in quel di Pavia e Nicola (Stefano Satta Flores) torna in Campania dove riprende il suo ruolo d’insegnante. Dei tre Gianni è quello più egocentrico, ambizioso e poco leale, la sua natura ambigua si paleserà grazie a diversi eventi che lo vedranno ritrovare per caso l’amico Antonio per tradirne la fiducia di li a breve, portandogli via la sua fidanzata (Stefania Sandrelli) aspirante attrice, ma Gianni è un’arrampicatore sociale nato e mollata l’ex-fidanzata dell’amico diventerà avvocato del losco palazzinaro, intrallazzatore ed ex-fascista Romolo Catenacci (Aldo Fabrizi) di cui, da cacciatore di dote senza scrupoli, circuirà anche la figlia Elide (Giovanna Ralli).

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La sirenetta, recensione

Ariel è una bella sirena adolescente dal carattere ribelle che costringe suo padre, il re Tritone sovrano del regno sommerso di Atlantica, ad affidarla alla sorveglianza del granchio Sebastian ignaro che Ariel sogna di poter visitare il mondo degli umani di cui colleziona ogni oggetto che il mare inghiotte e che finisce nelle profondità dell’oceano. Ariel ha due amici su cui può far sempre affidamento, il pesciolino Flaunder e il gabbiano Scuttle e un bel giorno, contravvenendo agli ordini del padre, Ariel trae in salvo Eric, un giovane ragazzo in procinto di affogare dopo un naufragio. L’incontro tra i due suggellerà un legame che preannuncia un grande amore pronto a sbocciare, ma Ariel capisce che i mondi che separano lei ed Eric sono un ostacolo troppo grande affichè il suo sogno di una vita diversa possa divenire realtà.

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Arthur e la guerra dei due mondi, recensione

Dopo che nei primi due capitoli abbiamo visto Arthur (Freddie Highmoreminimeizzato per contrastare i piani del perfido Maltazard, in questo terzo capitolo Arthur dovrà invece affrontare un Maltazard formato  gigante, che diventato di statura umana ha sconfinato nel mondo umano con intenti distruttivi e di dominio assoluto, insomma tutto il classico repertorio megalomane da malvagio dittatore. Maltazard intende allestire una vera e propria invasione con l’aiuto del suo esercito, ma per farlo dovrà prima trovare la pozione magica custodita dal nonno di Arthur che gli permetterà di ingigantire le sue truppe, inconsapevole che nel frattempo Arthur, con l’aiuto della principessa Selenia e dell’amico Betameche, ha intrapreso un viaggio per tornare a casa e mettergli i canonici bastoni tra le ruote, impedendo così che i suoi piani di conquista diventino realtà.

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Il figlio di Babbo Natale, recensione

E’ la vigilia di Natale e il Babbo Natale in carica si sta apprestando a portare a termine il suo settantesimo giro di consegne a bordo dell’avanzatissima S-1, una super-slitta a propulsione che sembra l’Enterprise del capitano Kirk e che ha di fatto soppiantato renne e polvere magica. Al centro comando troviamo uno dei due figli di Babbo Natale, lo zelante Steve che supervisiona la missione come fosse un’icursione dei Navy Seal e in realtà lo è, perchè la consegna dei doni a cui assistiamo sembra uscita dritta dritta da uno dei film di Mission impossible. Nel frattempo l’altro figlio di Babbo Natale, l’imbranato e sensibile Arthur si preoccupa che tutti i bambini del mondo abbiano il loro regalo e quando si scoprirà, ormai a giro completato e a poche ore dall’alba, che una bambina non riceverà il suo regalo per un errore, Arthur prenderà la situazione in mano e con l’aiuto di Nonno Natale partirà con la vecchia slitta trainata da renne alla volta della Cornovaglia, dove la piccola fan di Babbo Natale dovrà ricevere il suo regalo, costi quel che costi.

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Il cowboy con il velo da sposa, recensione

Sharon McKendrick e Susan Evers (Hayley Mills) sono due gemelle adolescenti che sono stata separate alla nascita e cresciute senza che nessuna sapesse nulla dell’altra. Questa scelta nasce dalla volontà dei genitori delle ragazzine, Mitch e Maggie (Brian Keith e Maureen O’Hara) che dopo la loro separazione hanno preso una figlia a testa e le hanno portate a vivere con loro. Così Sharon è finita a Boston con la madre e Susan invece in California con il padre. Il destino però deciderà altrimenti e in un campeggio estivo le due ragazzine si incontreranno per caso e nonostante qualche dissidio iniziale, una volta notato che oltre ad una straordinaria somiglianza le due condividono anche la data di nascita, non ci vorrà molto a dedurre che non sono due semplici sosia, bensì due sorelle gemelle.

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