Still life, recensione

Uberto Pasolini, in virtù del suo “Still life”, è la ‘rivelazione’ del cinema italiano del 2013. Si è imposto con un film dai toni a metà tra l’allegro e il conciliatorio. Particolare, calibrato, pieno di vita, capace di ‘strizzare l’occhio’ al panorama cinematografico europeo.

“Il grande match”, recensione

Rocky vs Toro Scatenato, Stallone vs De Niro. A vederlo un ventennio fa, sarebbe stato un match epico. Ora, invece, sembra essere quasi una sorta di parodia.

Disconnect, recensione

Henry Alex Rubin è una vera e propria istituzione nel mondo dei documentari. Ora, coadiuvato da Andrew Stern in sede di sceneggiatura (veterano del ‘settore’) Henry debutta sul grande schermo. Lo fa in un dramma che ha una struttura circolare. Un film ‘curioso’, ma non entusiasmante.

Molière in bicicletta, recensione

“Molière in bicicletta” racconta la storia di Serge. Serge è un uomo che ha lasciato perdere la sua carriera di attore e ha deciso di ritirarsi e fare l’eremita in una casetta sperduta. Un giorno, però, la sua ‘solitudine’ è interrotta dall’arrivo dell’amico e collega Gauthier. Questi vive una parabola totalmente diversa rispetto a Serge. Diretta e sceneggiata da Philippe Le Guay, la pellicola ha riscosso un enorme successo da critica e pubblico.

American Hustle, recensione

American Hustle era uno dei film favoriti alla grande notte degli Oscar. Nulla di fatto però per la storia che David O. Russell trae dalla sceneggiatura di Eric Singer, che rifiuta subito qualsiasi realismo storico per buttarsi a capofitto in un universo sopra le righe, sfarzoso, caotico e luccicante, con quattro attori in grandissima forma.

47 Ronin, recensione

47 Ronin

Dal più tramandato racconto proveniente dall’antico Giappone, è nato l’epico fantasy d’avventura 47 Ronin, diretto dal visionario Carl Erik Rinsch (Il Dono): ispirato nello stile a diversi maestri come Miyazaki e Hokusai, Rinsch da vita a meravigliosi paesaggi e coinvolgenti battaglie, mostrando una storia senza tempo che pone come motore centrale una storia d’amore impossibile.

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Song ‘e Napule, recensione

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Sta riscuotendo un certo successo “Song ‘e Napule” dei Manetti Bros., weekend dopo weekend si moltiplicano le sale che lo ospitano. Il segreto di questo successo? La semplicità. Il film trasuda semplicità, dalla trama facile ma ben congegnata, alla regia, se vogliamo grossolana, ma che riporta in auge quella genuinità del cinema che ci piace.

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Tutto può cambiare, recensione

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Non è una commedia musicale, non è una commedia romantica né esilarante, non è un dramma, ma è un film che contiene un po’ tutti questi elementi. Non è nemmeno un miscuglio di tante cose diverse messe insieme, perché ogni elemento trova il suo posta nella fluidità del film, proprio come ogni nota scorre in una canzone.

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Interstellar, recensione

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Interstellar è l’ultimo film scritto, prodotto e diretto da Christopher Nolan (Inception, la trilogia de Il Cavaliere Oscuro) ma stavolta si tratta di una pellicola dedicata alla fantascienza in un viaggio attraverso la galassia per scoprire se l’uomo potrà avere un futuro tra le stelle. Matthew McConaughey interpreta il ruolo centrale di Cooper, un ex pilota collaudatore ed ingegnere che si rivela essere il giusto comandante per una missione unica nel suo genere. Affrontare il viaggio interstellare e trovare un nuovo pianeta per salvare la specie umana.

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Ouija, recensione in anteprima

Laine Morris (Olivia Cooke) ha come migliore amica Debbie Galardi (Shelley Hennig) fin da piccola e le insegna a giocare la tavoletta ouija, con cui si può comunicare con i morti; cresciute, le ragazze sono al liceo e un giorno Debbie confessa all’amica di aver consultato la tavola. Il giorno dopo, la giovane viene ritrovata impiccata a casa. È solo l’inizio di un incubo tra gioco e realtà in Ouija.

Ouija_Locandina Italiana

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Unbroken, recensione in anteprima

Adattato dal famoso romanzo omonimo di Laura Hillenbrand, Unbroken è un dramma di guerra che racconta l’incredibile storia dell’atleta olimpico ed eroe di guerra, Louis Louie Zamperini (Jack O’Connell), che insieme ad altri due membri dell’equipaggio è riuscito a sopravvivere su una zattera per 47 giorni, in seguito ad un disastroso incidente aereo durante la Seconda Guerra Mondiale, per poi essere catturato dalla Marina Giapponese e spedito in un campo di prigionia.

Unbroken_Locandina Italiana

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Third person, recensione

Con il suo ultimo film Paul Haggis finisce per intessere un groviglio di storie unite da un flebile filo conduttore, senza mantenere quel minimo di fascino che la confusione può anche generare.

Suite Francese, recensione

Ambientato in Francia nel 1940, Suite Francese racconta la storia della bellissima Lucile Angellier (Michelle Williams) che, nell’attesa di ricevere notizie del marito prigioniero di guerra, vive un’esistenza soffocante insieme alla suocera Madame Angellier (Kristin Scott Thomas), donna dispotica e meschina. La sua vita viene stravolta quando i parigini in fuga si rifugiano nella cittadina dove vive. Subito dopo la città viene invasa dai soldati tedeschi che occupano le loro case.

Suite Francese_Locandina Italiana

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