Carlo Verdone è diventato uno di quei totem della commedia italiana come Alberto Sordi o Vittorio Gassman, a cui lui stesso fa riferimento, ed intelligentemente, ha scelto di allontanarsi dalla recitazione, indubbiamente impeccabile e spassosa, delle sue macchiette che scavavano nei vizi e nelle virtù dell’italiano medio, distaccandosene a suo rischio e pericolo, ma arricchendo i suoi personaggi di nuove e intriganti sfaccettature.
La maturità artistica che ha preso piede in lui, l’ha costretto suo malgrado a crescere attorialmente e ad intraprendere la strada della commedia più sofisticata, dai toni meno caserecci, sicuramente questo salto gli è costato una bella fetta di pubblico, ma gli ha permesso di esplorare una commedia più adulta e consapevole, non schiava di stereotipi o personaggi ingombranti.
L’ultimo sua puntata nel passato con Grande, grosso e Verdone, ha dimostrato che il percorso intrapreso non permette fermate o ripensamenti e l’evoluzione in costante escalation deve continuare, riponendo nell’album dei ricordi tanti simpatici e un pò anacronistici personaggi.
Carlo Verdone nasce a Roma il 17 Novembre 1950, figlio del critico cinematografico Mario Verdone, la sua crescita professionale è stata costellata dalla conoscenza tramite la figura paterna del meglio della cinematografia italiana, Rossellini, Pasolini, De sica, praticamente la storia del cinema.
Dopo l’iscrizione nel 1972 al Centro Sperimentale di Cinematografia, si cimenta con successo col teatro, dove comincia a scolpire emotivamente le sue famose maschere che lo accompagneranno per tutta la carriera, ma la regia rimane un suo pallino, lo vedremo aiuto-regista in Quel movimento che mi piace tanto (1974).
Figura carismatica e punto di partenza artistico, la conoscenza e la collaborazione con il regista Sergio Leone, da questa esperienza nascerà Un sacco bello (1980), seguito da una sequela di film campioni d’incasso, Bianco rosso e Verdone (1981), Borotalco (1982), Acqua e sapone (1983), e Troppo forte (1986), che lo vedrà al fianco del suo mentore ed ispirazione Alberto Sordi.
La recitazione è comunque preminente nella carriera di Verdone, lo vedremo goffo e immaturo figlio di un Albertone disperato ne In viaggio con papà (1982), esilarante carabiniere da cinebarzelletta ne I due carabinieri (1984), nel corale Grand Hotel Excelsior (1982), nel riuscito Cuori nella tormenta (1984) ed in Sette chili in sette giorni (1986), in coppia con Renato Pozzetto.
La fase della commedia più popolare segna il passo, il Verdone regista si avvicina ad un serie di film dalla comicità meno immediata,ma sicuramente non banale, Io e mia sorella (1987), Compagni di scuola (1988), Stasera a casa di Alice (1990), sono racconti dal retrogusto amaro e popolate di personaggi malinconici e un pò sfigati, così come altre tre pellicole che sembrano concludere un’ideale trasformazione attoriale e registica dell’attore, Al lupo, al lupo (1992), il memorabile Maledetto il giorno che t’ho incontrato (1993), e il dissacrante Perdiamoci di vista (1994) con una sorprendente Asia Argento.
Dopo Viaggi di nozze (1995), ritorno al film ad episodi riuscito a metà e l’ottimo Sono pazzo di Iris Blond (1996), un ritorno alla comicità delle origini con due pellicole dalla qualità altalenante, il primo più palesemente legato alla galleria macchiettistica di provenienza televisiva, Gallo Cedrone, il tentativo di satira sociale si perde in una comicità greve e poco incisiva, mentre nel secondo, C’era un cinese in coma, il regista non bilancia bene dramma e comicità, lasciandosi trasportare da un’amarezza che permea tutta la pellicola che perde quasi immediatamente i toni della commedia, con evidenti cadute di stile.
Nel 2003 si torna alla commedia corale, stile Compagni di scuola, Ma che colpa abbiamo noi si rivela un sorprendente pastiche ben riuscito di caratteri che funziona anche grazie ad un cast notevole, buon risultato che si ripeterà con L’amore è eterno finchè dura (2004).
Dopo l’ottima performance, nei due capitoli del Manuale d’amore (2005/2007) di Giovanni Veronesi, è la volta de Il mio miglior nemico (2006), scontro generazionale con un ottimo Gabriele Muccino, Verdone funziona a dovere, e tiene testa all’energico e giovane partner.
Italians è l’ultimo progetto del Verdone attore, voluto fortemente dal regista Giovanni Veronesi, affiancherà Sergio Castelliito in un sarcastico ritratto di italiani all’estero, il film sarà nelle sale dal 23 gennaio 2009.