Oggi al Festival di Cannes 2014 è stata la volta dei film “Timbuktu” di Abderrahmane Sissako e “Mr. Turner” di Mike Leigh.
Per quanto riguarda il film di Abderrahmane Sissako si può dire che nelle mani di un maestro l’indignazione e la tragedia possono essere resi ancora con lucidità e acume, mettendo da parte l’isteria in favore di toni più profondi e riccamente sfumati.
L’abilità del maestra sta nel rendere magnetici e dignitosi i suoi personaggi e “Timbuktu” conferma inequivocabilmente il suo status di vero umanista del cinema contemporaneo.
Ambientato nei primi giorni dell’invasione jihadistanel nord del Mali del 2012, il film è una potente condanna all’intolleranza e al suo annientamento della diversità, denunciata in modo netto.
Ecco una clip di Timbuktu
Toni diversi per il film di Leigh, “Mr. Turner”, alla sua quinta volta a Cannes. Il film naturalmente racconta di William Turner, il controverso artista del 19° secolo. Queste le parole di Leigh:
Turner come personaggio è avvincente. Voglio esplorare l’uomo, la sua vita lavorativa, le sue relazioni e come ha vissuto. Ma ciò che mi affascina di più è il dramma che sta nella tensione tra questo artista eccentrico ed ossessionato e l’epico mondo senza tempo che ha evocato nei suoi capolavori.